Politica e Sanità
16 Novembre 2011È partita la gara, tra centrodestra e centrosinistra, a chi liberalizza di più. E se da una parte il Governo ha varato da poco un pacchetto di misure che non tocca la distribuzione del farmaco (almeno per il momento, perché altri interventi sono in cantiere), dalla parte opposta il Pd ufficializza per bocca del suo leader Pierluigi Bersani (nella foto) un piano in 35 punti che su farmaci e farmacisti si sofferma parecchio. Spicca per cominciare quella liberalizzazione della fascia C che nella professione è da tempo terreno di scontro tra farmacisti di farmacia e parafarmacia. «Va data facoltà» recita il programma del Partito democratico «alle parafarmacie e ai corner della grande distribuzione, in tutto 3.300 punti di vendita che occupano circa 6.000 farmacisti, di vendere anche i farmaci di fascia C», un mercato che da solo «vale circa tre miliardi di euro in termini di fatturato». Non solo: andrebbero anche adottate misure con cui «migliorare l’efficienza e la concorrenzialità in tutta la filiera del farmaco, dall’industria fino al consumo passando per la distribuzione intermedia, allo scopo di abbassare i costi e rendere più accessibile il servizio». Quali misure? Un esempio per tutte: «dare ai titolari di esercizio la facoltà di tenere aperto oltre l’orario stabilito dai regolamenti».
Se è vero che queste sono le proposte di impatto più forte per la filiera del farmaco, è altrettanto vero che nel piano di liberalizzazioni del Pd ci sono anche altri temi che coinvolgono la professione. Per esempio, un intero paragrafo è dedicato alla modernizzazione di ruolo e assetto degli Ordini. Per cominciare, il Pd propone di «accorciare la distanza tra studio e accesso all’esercizio effettivo della professione», eliminare età o anzianità tra i requisiti di elettorato passivo per le cariche nazionali e territoriali, riformare il tirocinio «prevedendo una durata limitata e un equo compenso» e infine equiparare le professioni intellettuali al settore dei servizi, in modo da accedere alle misure comunitarie e nazionali di sostegno allo sviluppo e all’occupazione.
Interessante, per gli esercizi di vicinato soprattutto, anche quel passaggio del paragrafo relativo al commercio che propone «l’estensione a tutte le attività commerciali della libera fornitura di servizi integrati con l’attività economica principale».
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
28/12/2019
Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...
27/12/2019
La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...
27/12/2019
Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...
A cura di Lara Figini
27/12/2019
Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...
©2023 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)