Politica e Sanità
16 Novembre 2011Consiglio di presidenza e consiglio delle Regioni di Federfarma sono preclusi a chi riveste la carica di presidente di Ordine provinciale dei farmacisti e a chi è titolare o siede nel consiglio di amministrazione di una società operante nella produzione o nella distribuzione intermedia del farmaco. Sono alcune dei paletti elencati nella bozza di regolamento uscito un mese fa dal gruppo di lavoro che, all’interno, del sindacato si sta occupando di incompatibilità e conflitto d’interessi. Sono anni che in Federfarma si invocano regole contro l’accumulo delle cariche e nel gennaio scorso il Consiglio delle Regioni (l’assemblea consultiva nata dal nuovo statuto) aveva insediato una commissione con l’incarico di redigere un elenco di incompatibilità valide per i componenti del Consiglio stesso e del Consiglio di presidenza, il massimo organo esecutivo del sindacato. Un mese fa la prima bozza, che come detto esclude i presidenti di Ordine provinciale e i dirigenti o consiglieri di società produttrici o della distribuzione intermedia. Non solo: fanno scattare il conflitto d’interessi anche la titolarità di parafarmacia (o la partecipazione in società di gestione), tutte le cariche apicali della Fofi, quelle di socio, consigliere o amministratore di società che forniscono beni e servizi alle farmacie. In quest’ultimo caso fanno eccezione le società controllate o partecipate da Federfarma, perché in tal caso è impossibile che sorgano conflitti d’interesse nella persona che riveste doppia carica. La bozza, riservata, potrebbe subire ancora ampi rimaneggiamenti perché dovrà essere ratificata dalla commissione il 15 marzo e quindi votata dal Consiglio delle regioni (nella seduta del giorno successivo) e dall’assemblea nazionale. Tuttavia, le prime anticipazioni del documento hanno suscitato nei giorni scorsi forti malumori, dentro e fuori Federfarma. Nell’opposizione all’attuale presidenza, per esempio, c’è chi avverte nella severità del regolamento ostracismi “ad personam”: «Il sospetto» spiega Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria «è che in questo modo si vogliano colpire alcune persone che siedono nel Consiglio delle Regioni e che non sono gradite». Non va dimenticato, tra l’altro, che tra maggio e giugno sono in programma le elezioni per il rinnovo della presidenza. Anche il mondo delle cooperative sta seguendo con attenzione il percorso della bozza e dovessero essere confermati gli attuali paletti non sono escluse reazioni. Infine c’è anche chi invita alla calma: «Questa è solo una bozza e martedì prossimo sono possibili ritocchi anche consistenti» ricorda Antonio Guerricchio, presidente di Federfarma Matera e componente del gruppo di lavoro che ha prodotto il regolamento «in ogni caso non sono d’accordo con chi ritiene eccessivamente severo il documento. Anzi, se vogliamo fare le persone serie manca ancora qualche incompatibilità».
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