Politica e Sanità
16 Novembre 2011Altro che le Poste, a Firenze i farmaci li porta al domicilio del paziente direttamente l’Asl. Farmaci di fascia A, ancorché classificati in Pto, e spediti dalla farmacia ospedaliera su prescrizione del medico di famiglia. Questo, almeno, è ciò che prevede il progetto sperimentale avviato nei giorni scorsi dall’Azienda sanitaria del capoluogo per essere poi esteso a Pistoia e Prato: in virtù di un accordo con la Fimmg, i generalisti segnalano all’Asl i pazienti disagiati che pesano sulla spesa farmaceutica toscana per più di 10mila euro all’anno. A partire dalle prossime settimane, a questi assistiti i medicinali verranno recapitati direttamente dall’Azienda sanitaria, in pacchi che coprono un trimestre di terapia. Ufficialmente l’obiettivo è quello di venire incontro ai cronici in multiterapia che per varie ragioni non possono fare la spola tra casa e farmacia, in realtà l’intento è quello di risparmiare: i farmaci passati dal servizio domiciliare, infatti, sono quelli del Pto (Prontuario terapeutico regionale), che l’Asl acquista con gare centralizzate per Area vasta in cui si parte da uno sconto minimo del 50%. Nel Pto tuttavia ci sono anche i farmaci di fascia A, che i cronici in multiterapia spesso assumono assieme a specialità di alto costo classificate in Pht. Con il progetto fiorentino, in sostanza, le farmacie ospedaliere si metterebbero a fare distribuzione diretta anche sulla fascia A, con danni non indifferenti per le farmacie del territorio. Va detto che al momento il servizio di recapito domiciliare riguarderebbe una fetta ristrettissima di pazienti (nell’Asl di Firenze non più di 800) ma Federfarma Toscana sta comunque seguendo la vicenda con una certa preoccupazione per gli sviluppi che il progetto potrebbe avere: storicamente, l’Asl 10 di Firenze è spesso stata un laboratorio per le altre aziende sanitarie toscane e proprio per questo un effetto domino non si può escludere. Non va poi dimenticato che la Finanziaria 2011 approvata a dicembre dalla Regione c’è un articolo in cui si parla di possibili accordi con le farmacie per la distribuzione in dpc anche dei farmaci di fascia A (equivalenti soprattutto) che il servizio sanitario toscano acquisterà attraverso gare centralizzate: finora Federfarma ha accuratamente evitato di aprire una trattativa sull’argomento, ma la minaccia del recapito domiciliare a Firenze potrebbe essere usato dalla Regione per costringere i farmacisti a scendere a patti.
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