Politica e Sanità

16 Novembre 2011

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La questione degli ordini professionali e di eventuali riforme che possano in qualche modo modificarne l’assetto fa discutere anche all’interno dei farmacisti. E il malumore cova come sempre all’interno dell’area delle parafarmacie, è per questo che, come riportato dal Corriere economia, è stata inoltrata una protesta ufficiale alla Fofi. «Noi chiediamo che all’interno dell’Ordine si applichino le stesse norme adottate in politica o nei cda delle aziende» ha detto Rosaria Dipietrantonio, prima firmataria della lettera «che disciplinino la tutela delle parti meno rappresentate, consentendo la presenza minima ma significativa di parti “più deboli” raramente presenti. Noi quindi chiediamo che in ogni lista di potenziali eletti per il rinnovo dei rappresentanti degli ordini dei Farmacisti, sia prevista una quota riservata alle figure professionali che si affiancano a quella dei titolari di farmacia, compresa quella dei titolari di parafarmacia». Una proposta che non convince Andrea Mandelli, presidente Fofi che spiega al Corriere economia «sono contrario a distinzioni all’interno di un unico Ordine professionale. Non siamo un sindacato e pertanto non possiamo pensare a categorie protette o a quote garantite di rappresentanza. Chi ha interesse a essere presente, si candidi e cerchi di essere eletto». Una bocciatura inequivocabile anche se Mandelli si affretta a precisare «se il ministro Fazio deciderà di avviare un processo di riforma io sono assolutamente favorevole. Ma sono altre le priorità».