Politica e Sanità
15 Novembre 2011La farmacovigilanza è destinata a divenire un elemento centrale dellopera del farmacista, soprattutto se non verrà arginata la spinta a intendere i farmaci come merci da consumare
Tra i professionisti del farmaco ha suscitato immediate reazioni lo studio apparso sugli Archives of Internal Medicine, secondo cui in sette anni negli Stati Uniti sono triplicati gli eventi avversi legati all''assunzione di farmaci, e anche i decessi a questi collegati (vedi Farmacista33 di lunedì 10 settembre). ''''La notizia è gravissima ma purtroppo tutt''altro che inattesa'''', ha commentato Emilio Croce, presidente dell''Ordine dei farmacisti di Roma. ''''A quanti fossero tentati - prosegue - di minimizzarne la portata, pensando che si tratta di fenomeni che non ci riguardano, vorrei ricordare che non più di un anno fa il direttore dell''Istituto Mario Negri Silvio Garattini riferì che in Italia gli effetti collaterali dei farmaci spingono circa 400 italiani al giorno in ospedale. Sono convinto che se nel nostro Paese conducessimo studi come quello americano, i risultati non sarebbero troppo dissimili. Il problema, per Croce, è che i farmaci "da strumento di salute sono ormai diventati e stanno sempre più diventando beni di consumo, sulla spinta di molti e potenti interessi. è un processo che bisogna contrastare con forza - sostiene Croce � per evitare gravi conseguenze in termini di salute pubblica". Di analogo avviso Andrea Mandelli, presidente dellOrdine di Milano: E una vera emergenza, che oggi più che mai chiama il farmacista a un ruolo di primo piano. Non a caso lOrdine di Milano ha avviato tre anni fa un progetto dedicato alla farmacovigilanza, istituendo borse di studio per la frequenza di master universitari dedicati alla materia. In questo modo abbiamo creato una task-force di esperti a disposizione di tutti i colleghi che abbiano dubbi e difficoltà da risolvere in tema di segnalazioni. E un progetto che ha pagato, del resto, come prova laumento delle segnalazioni di reazioni avverse segnalate dagli iscritti. Mandelli, a riprova dellimpegno della professione, cita anche le iniziative che hanno vista impegnata la Federazione nazionale, come la predisposizione nel sito della FOFI dellaccesso al sistema di supporto alla compilazione della scheda di segnalazione.
Il nodo però, è anche politico. "Se, a parole, tutti sembrano essere d''accordo a elaborare e attuare politiche finalizzate a usare con maggior proprietà e consapevolezza i farmaci � ha detto Croce - nei fatti assistiamo ormai da due anni a scelte che conducono a un accesso sempre più disinvolto e consumistico alle specialità medicinali: in Italia si preferisce parlare di prezzi, di sconti e di canali di distribuzione, anzich� dei problemi per la salute dei cittadini la speranza è che i dati davvero preoccupanti provenienti dagli Usa - conclude il presidente dell''Ordine dei farmacisti capitolino - inducano qualche salutare riflessione. Una speranza condivisa anche da Mandelli che ricorda come già nella Carta del farmaco patrocinata dalla Federazione era stato chiaramente indicato quali pericoli si corressero confondendo un bene, come il farmaco, con una merce.
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