Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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L'obesità potrebbe rappresentare essere una forma di malattia socialmente contagiosa secondo le osservazioni raccolte in un ricerca pubblicata da New England Journal of Medicine. Gli autori hanno passato in rassegna i dati relativi a 12.067 adulti coinvolti nel Framingham Heart Study, isolando i dati sull'indice di massa corporea, coprendo un periodo di tempo lungo 32 anni. Hanno inoltre tracciato una mappa completa delle relazioni sociali in cui essi erano coinvolti. Dividendo il campione in due gruppi, normopeso e sovrappeso, si sono accorti di quanto fosse comune l''amicizia fra obesi o al contrario tra persone in perfetta forma fisica. La frequentazione di persone sovrappeso aumentava la probabilità di diventarlo del 57%, la frequentazione esclusiva del 171%. "Più che dal modo di mangiare, magari perch? si è soliti organizzare cene tutti insieme ? sottolineano gli autori - questa similitudine secondo noi è dovuta ad altri elementi, visto che la somiglianza è stata osservata anche fra amici che abitano a 500 miglia di distanza gli uni dagli altri". In sostanza, secondo gli studiosi, il fenomeno dipende più che altro da una visione distorta di ciò che è normale quando si parla di salute e forma fisica di una persona: contornandosi e frequentando individui obesi, diventerà automatico pensare che non ci sia nulla di male nell''accumulare chili.