Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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L''Italia rispetta il divieto di fumo nei locali pubblici. La legge entrata in vigore nel gennaio 2005, per volere dell''ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, viene infatti applicata a dovere su tutto il territorio nazionale: lo dimostrano i risultati delle 2.800 ispezioni a campione effettuate dai Carabinieri per la Sanità (NAS) tra il gennaio e l''agosto 2007 in bar, ristoranti, pub, discoteche, scuole e altri luoghi aperti al pubblico. "Nel periodo preso in considerazione, infatti, sono state rilevate solo 189 infrazioni, pari al 6% dei controlli effettuati. Solo 60, però, riguardavano persone che fumavano dove vietato, mentre il resto è rappresentato dalla mancata o non corretta esposizione dei cartelli con la scritta Vietato fumare". A parlarne è stato ieri a Roma Lorenzo Spizzichino, della Direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, intervenuto all''incontro ''Verso una società libera dal fumo - Le tre P: Progressi, Problemi e Prospettive''. Risultati simili anche da una ricerca condotta su scala nazionale dalla Regione Veneto: l''indagine, che ha coinvolto 2.431 uffici pubblici e 3.828 luoghi di lavoro privati, ha mostrato che sostanzialmente i lavoratori rispettano l''interdizione al fumo, con solo il 2% di persone colte con la sigaretta in mano, il 5% di ambienti dove era presente un odore di fumo e un altro 5% dove i NAS hanno notato la presenza sospetta di portacenere sulle scrivanie.