Politica e Sanità
15 Novembre 2011Una serata intensa per la comunicazione nel campo dellemergenza sanitaria passata in rassegna accusa da Donato Greco, Capo Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione del Ministero della Salute. Lepidemiologo - intervenuto il 4 febbraio nellincontro organizzato dalla Delegazione Lazio dellAssociazione della Comunicazione Pubblica presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate di Roma - ha fatto il punto su 30 anni di emergenze sanitarie che hanno scosso lopinione pubblica italiana: dallallarme colera del 1973, al pericolo per la diffusione della malattia infettiva del carbonchio (o meglio antrace), passando per la mucca pazza fino agli anni recenti della SARS e dellinfluenza aviaria. Sulla base di patologie nulle o statisticamente irrilevanti, Donato Greco ha bollato come incauti e ingenui gli allarmismi che ne sono seguiti. Non è mancata la disamina delle responsabilità che il Capo Dipartimento ripartisce in ugual misura alla spasmodica ricerca dello scoop giornalistico e alla paura dei cittadini cavalcata, talvolta, da interessi di parte. In qualità di membro della task force per lemergenza rifiuti in Campania, Donato Greco ha anche potuto constatare linesistenza dellaccostamento, rilanciato in questi giorni dai media, tra immondizia e tumori: una bufala non supportata da alcun dato. Prima di ricercare i perch� delle patologie tumorali in una determinata zona, infatti, è bene sapere che nel neo-battezzato triangolo della morte della Campania sono piuttosto elevati i casi di epatite cronica, dovuta a stili di vita e alimentazione errata, che sfociano nel cancro al fegato. Lanalisi di Greco si è spinta anche ai timori legati alluso di telefoni cellulari e alla esposizione delle antenne: anche in questi casi non esistono dati certi sulla possibili nocività delle radiazioni. I soci dellassociazione e gli operatori della comunicazione presenti hanno condiviso nelle linee generali le preoccupazioni del Capo Dipartimento del Ministero della Salute evidenziando anche le problematiche legate alle spese che, in occasioni di emergenze sanitarie di tale portata, inevitabilmente finiscono per pesare nelle casse dello Stato. Incontri come quello che si è svolto oggi dimostrano come i comunicatori pubblici non vogliono nascondersi dietro logiche autoreferenziali ha dichiarato Cesare Menghi, coordinatore della Delegazione Lazio dellAssociazione di Comunicazione Lobiettivo condiviso dai componenti della Delegazione è proprio quello di rimettere al centro il fare comunicazione ed è su questo che continueremo a lavorare fin dai prossimi appuntamenti.
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