Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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Il farmaco di Novartis, in sperimentazione clinica di fase III, everolimus (RAD001), ha dimostrato di poter ridurre del 70% il rischio di progressione del cancro al rene, e di raddoppiare, da 1,9 a 4 mesi, il tempo di sopravvivenza senza avanzamento della malattia. E’ una promettente opzione terapeutica, a somministrazione orale, per i malati di carcinoma renale avanzato, dopo il fallimento delle terapie standard. RAD001 offre un nuovo approccio al trattamento della patologia, attraverso l''inibizione mirata e continuativa della proteina mTOR, che controlla la divisione delle cellule tumorali e dell''angiogenesi. Record-1, questo il nome del trial multicentrico, randomizzato in doppio cieco e controllato verso placebo, ha coinvolto oltre 400 pazienti, la cui malattia era peggiorata nonostante i precedenti trattamenti con sorafenib, sunitinib o entrambi. "E'' il primo studio che dimostra benefici clinici in pazienti con carcinoma renale avanzato e dopo il fallimento delle terapie comunemente utilizzate in prima linea - afferma Robert J. Motzer del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York - I risultati mostrano che RAD001 aumenta la sopravvivenza senza progressione di malattia nei pazienti indipendentemente dai precedenti trattamenti e da stato di rischio, età o sesso". Novartis utilizzerà i dati per chiedere la registrazione del farmaco con indicazione per il carcinoma renale metastatico.