Politica e Sanità
15 Novembre 2011La contraffazione dei farmaci non è per ora un fenomeno preoccupante in Italia: i cittadini sono ancora abituati ad acquistare i medicinali nella farmacia sotto casa
Gli italiani "non ricorrono quasi mai a internet, lo strumento più pericoloso sotto questo punto di vista. Basti pensare che la dimensione del fenomeno dei ''falsi'' da noi equivale a un duecentesimo di quello britannico. Anche se è in crescita nelle palestre e nei centri di bellezza" ha spiegato Domenico Di Giorgio, responsabile attività anti-contraffazione dell''Agenzia italiana del farmaco, in occasione di un workshop sul tema organizzato ieri a Roma al Sanit. Pochissime le imitazioni di farmaci contro la disfunzione erettile acquistate sul web, dunque, ma sempre più anabolizzanti o medicinali dimagranti non registrati (sempre che di medicinali si tratti) per chi desidera perdere peso. Un problema comunque contenuto. Non per questo, però, lItalia ha rinunciato a collaborare con l''Europa per mettere a punto regole che contrastino la circolazione di prodotti contraffatti, di dubbia provenienza e ad alto rischio di effetti collaterali. "Per una volta - ha evidenziato Di Giorgio - abbiamo esportato un esempio di buona pratica e la Commissione europea sta elaborando un documento normativo che sostanzialmente ricalca le rigide regole vigenti in Italia. In più, due anni fa è nata una task force ad hoc, chiamata Impact Italia, sul modello di quella promossa dall''Organizzazione mondiale della sanità, composta da AIFA, Istituto superiore di sanità, NAS, ministero del Welfare e Alto commissario per la lotta alla Contraffazione. La sua funzione è quella di tenere sotto controllo il fenomeno, analizzarlo, organizzare corsi ad hoc per gli investigatori e campagne di informazione per la popolazione e fungere da punto di riferimento per le politiche europee in questo ambito. Se infatti nel nostro Paese la quantità di farmaci contraffatti che arriva nelle case è di molto inferiore all''1% del totale, "in altri Stati - assicura l''esperto - il problema sta assumendo caratteristiche preoccupanti. Quel che è certo è che si sta andando verso la certificazione delle farmacie ''virtuali'' attraverso marchi riconosciuti dalle autorità e il collegamento obbligatorio con farmacie che operano sul territorio. Esiste però ancora una sorta di ''zona grigia'' nella legislazione europea, creata dall''assenza di un esplicito divieto di vendita di medicinali on line, ricalcata in Italia anche dalla legge Bersani sulle liberalizzazioni, che aprendo alla possibilità di acquistare farmaci anche al di fuori della farmacia, non prevede nel suo testo unesplicita proibizione di questo tipo di commercio. E si tratta di una questione che probabilmente andrà approfondita". Altra questione calda, seppur non degna di nota nel nostro paese, quella dei ''cloni illegali'' delle specialità, ossia generici non autorizzati: "è difficile arginare questo sotto-fenomeno perch� - spiega Di Giorgio - la maggior parte di questi prodotti proviene dall''India o dalla Cina, dove non esistono normative sui brevetti che proteggano la proprietà intellettuali delle aziende". Il convegno è stato anche loccasione per fornire a pubblico e giornalisti alcune indicazioni pratiche e lo ha fatto Paola Bertocchi, ricercatrice del dipartimento del Farmaco dell''Istituto superiore di Sanità. Bertocchi ha citato come frequenti segni rivelatori grossolani errori di ortografia sulle confezioni e sui foglietti illustrativi; scatole dai colori meno vivi rispetto a quelle originali e fialette o compresse dalla dimensioni irregolari. Infine, loghi di fantasia che riproducono quelli delle grandi industrie farmaceutiche. "A un osservatore attento - ha spiegato - non possono sfuggire particolari che aiutano a riconoscere un farmaco contraffatto: le etichette adesive dai lembi non sovrapposti bene, la difformità nelle dimensioni di fiale o capsule, le sbavature di inchiostro e le ''imitazioni'' di nomi di medicinali famosi storpiati ad arte per farli sembrare uguali, sono tutti elementi da tenere in considerazione. E se il consiglio generale è sempre quello di approvvigionarsi di farmaci nei canali autorizzati, dunque le farmacie o le parafarmacie presenti sul territorio nazionale. A chi preferisce avventurarsi su Internet diciamo che il rischio di essere raggirati è altissimo, ma ci sono mezzi per accorgersene e soprattutto per denunciarlo alle autorità: quando si scopre la truffa, è possibile recarsi dalla polizia o anche in farmacia con la confezione sotto accusa".
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