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Politica e Sanità

21 Ottobre 2014

Ricetta elettronica, Francia guarda con interesse modello italiano


A un anno dalla sua introduzione, prima in Sicilia e poi gradualmente nelle altre regioni, la ricetta elettronica ha sostituito completamente quella cartacea in cinque regioni italiane (Sicilia, Trentino, Basilicata, Veneto, Val d'Aosta), mentre nelle altre la transizione definitiva sarebbe ormai questione di poco. È questo il bilancio, positivo, che riporta Le quotidien du pharmacien: in Sicilia più dell'80% delle prescrizioni cartacee sono sparite e si tratta davvero di un ottimo risultato visto che ogni anno i medici siciliani redigono circa 50 milioni di ricette. Il sistema, voluto dal governo tecnico di Monti nel 2012 che lo inserì nell'agenda digitale, è stato pensato proprio per ridurre i costi, alleggerire il carico burocratico ed eliminare gli errori. Infatti «con la ricetta digitale l'errore è impossibile, i farmacisti non possono più sbagliarsi sulle dosi, il tipo di prodotto prescritto e il prezzo» spiega Francesco Mangano presidente di Federfarma Sicilia. Anche i francesi hanno adottato pochi mesi fa un metodo digitale: eliminata la fustella adesiva tutte le informazioni sul farmaco sono inglobate in un codice QR (tridimensionale), che viene però stampato sulla ricetta cartacea rilasciata al paziente. In questo modo l'informazione è forse più trasparente perché resta in mano al paziente, a prezzo però di mantenere ancora il consumo della carta. La scelta italiana è più complessa perché la situazione è più frammentata: ogni regione ha sue peculiarità ammnistrative e tutto il territorio sconta il ritardo nell'introduzione di internet ad alta e altissima velocità, che rende problematico il collegamento tra farmacie, Asl e amministrazioni regionali. Ciononostante in Basilicata il 70% delle ricette è dematerializzato e in Trentino la quota raggiunge l'80%, mentre sono procede spedita la fase di sperimentazione in Lombardia, Piemonte, Molise, Campania, Puglia, Liguria, Toscana, Friuli, Marche ed Emilia Romagna. Il sistema dovrebbe andare a regime entro la fine dell'anno e a quel punto non ci saranno più ricette in circolazione perché il software Sogei, patrocinato dai ministeri della Salute e del Tesoro, metterà in rete tutti i computer dei medici della sanità pubblica, delle Asl e degli uffici amministrativi delle regioni italiane, così da condividere in tempo reale la prescrizione digitale con gli uffici che gestiscono i rimborsi. (E.L.)

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