Pet food: nuovi claim accattivanti e normativa europea
Mercato pet food: quali sono i claim trainanti e cosa prevede la regolamentazione europea sul "bio"
Numerose sfaccettature del mondo degli animali da compagnia, dal mercato del pet food e della componentistica fino all'area sociale e della salute dei pet. In particolare, il mercato pet food sta andando incontro ad una regolamentazione europea per l'etichettatura dei prodotti come "bio" e "organic". Questa è la fotografia dell'indagine presentata nel corso di Zoomark International da poco conclusosi a Bologna è stato presentato l'annuale rapporto Assalco Zoomark realizzato con il contributo di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). Ne fuoriesce una realtà molto attiva seppur in un contesto caratterizzato da una dinamica inflattiva.
Quali sono i claim trainanti nel pet food
Sono diversi i claim al centro dell'attenzione del proprietario di cane e gatto. Fra questi il primo include le specificità che ricadono nell'ambito del "free from" (senza) e dunque degli aggettivi come "free" o "low" ai quali fanno seguito termini tra i quali OGM, grain, calorie, coloranti e sugar. Queste diciture sono presenti in ben 1708 prodotti che mostrano trend in volume e valore positivi nei cani e ancor più in alcuni segmenti per gatti (Sugar free, grain free/low grain e low calorie). Vi sono poi i riferimenti all'italianità (517 prodotti), con etichette che includono da "made in Italy" fino a presentare sulla confezione la bandiera italiana o comunque termini che riportano a un'origine nazionale. Un claim noto e che accompagna da decenni interi settori produttivi nazionali tra i quali la moda, la meccanica e i prodotti alimentari destinati al consumo umano. Ai prodotti che presentano in etichetta la bandiera si accompagna un trend di volumi di vendita pari al +9,1% mentre quelli che sono accompagnati dalla dicitura "prodotto in Italia" mostrano incrementi del +13,4%. Vi è infine il claim definito del "rich in" che con poco più di 1800 referenze in termini di prodotti diversificati in un'ampia serie di segmenti, vede un aumento di volumi guidati dagli alimenti ricchi in prebiotici, ingredienti naturali, minerali, fibre e proteine. In questo claim risultano in crescita sia a valore sia a volume specialmente i prodotti destinati ai cani. Grande attenzione viene anche rivolta all'ecocompatibilità del packaging fino a specifiche quali "no cruelty".
Tra esigenze specifiche e sostenibilità, un'ampia gamma di offerte
I moderni proprietari si mostrano giustamente attenti anche ad altre tematiche come la gestione delle risorse, la sostenibilità di colture/allevamenti e il benessere animale. I produttori dal canto loro si mostrano attenti ai macro trend guida come la green transition, il trend value for money e l'health and care. Il mercato si caratterizza dunque per un'ampia offerta commerciale di pet food dedicata a specie, razze, singole categorie e specifiche esigenze con una vasta gamma di materie prime e formati sia di alimenti completi sia complementari. L'alimentazione è uno dei punti fermi della salute del pet e il medico veterinario saprà consigliare la dieta più adatta per ogni singolo esemplare fin dalla prima visita in relazione alle condizioni fisiologiche, parafisiologiche o patologiche dello stesso. L'ampia gamma commerciale disponibile nei diversi canali di distribuzione e vendita può dunque consentire di coniugare le necessita del pet con le scelte del proprietario, mantenendo però sempre un filo diretto con il medico veterinario.
Claim "bio" nel pet food: regolamentazione europea alle porte
Nel medesimo rapporto (Fonte: Osservatorio Immagino GS1 Italy, ed. 1, 2023) si evidenzia un'attenzione verso il principio di sostenibilità e dunque nei confronti dell'agricoltura e dell'allevamento sostenibili attraverso i claim che ne fanno capo. Tra i termini che fanno capo a tale segmento quello del Biologico/Eu organic è uno dei più interessanti tanto da essere stato presente in 552 prodotti con un trend % a valore del 23,6% e a volume del 12,6% . La tematica del pet food bio è di assoluto interesse anche a livello comunitario come evidenziato da un approfondimento sul tema pubblicato sul quotidiano Anmvi Oggi. È infatti in atto un percorso legislativo volto alla creazione di una corretta etichettatura per il pet food biologico allineando così le regole con quelle della normativa sugli alimenti destinati al consumo umano. L'iter è iniziato il 28 novembre 2022 con la prima proposta volta a ottenere un'etichettatura con il prefisso "bio" anche per il pet food quando tutti gli ingredienti che lo compongono provengono dalla produzione biologica e se almeno Il 95% della sostanza secca è organica. Per quei prodotti contenenti meno del 95% di materie prime organiche saranno valide specifiche in merito alla percentuale di materie prime sul totale e limitazioni in termini di colori, stile grafico e dimensioni nei riferimenti al concetto di organico. Inoltre, il pet food prodotto con l'ingrediente principale derivante dalla caccia e dalla pesca potrebbe inoltre essere etichettato come "organic". Il regolamento andrebbe così a colmare il vuoto che si è presentato all'inizio del 2022 con l'applicazione del Regolamento (UE) 2018/848 sulla produzione e sull'etichettatura dei prodotti biologici. La commissione ha dunque suggerito che le norme sull'etichettatura biologica del pet food dovessero essere simili a quelle utilizzate per gli alimenti trasformati.
Le tappe della nuova regolamentazione
A gennaio la proposta ha ricevuto l'approvazione del Comitato Economico e Sociale Europeo che riconosce il ruolo chiave del settore pet food all'interno degli obiettivi dell'European Green Deal e come la nuova etichettatura potrà aiutare a sviluppare e promuovere il settore stesso. L'EESC riconosce la necessità di adottare quanto prima tale proposta per creare al più presto un regolamento al fine di autorizzare il logo della produzione organica/biologica EU nel rispetto dei parametri definiti. A marzo ha fatto seguito la produzione si un draft report (bozza proposta) consultabile online e, a seguire, di una opinion. Lo scorso 25 aprile la posizione per disciplinare l'etichettatura degli alimenti industriali biologici per animali da compagnia è stata approvata in ComAgri ed è passata alla plenaria al Parlamento Europeo la cui opinione è attesa a stretto giro.
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