Probiotici, aggiornate le raccomandazioni europee su uso in disturbi gastrointestinali funzionali nei bambini
La Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica ha aggiornato le sue raccomandazioni per l'uso di probiotici per la gestione di disturbi gastrointestinali pediatrici
I disturbi gastrointestinali nei bambini molto piccoli sono in aumento. Parliamo di disturbi non diagnosticabili tramite marker specifici e per i quali non esistono distinti protocolli di trattamento. Secondo i dati epidemiologici fino al 20% dei bambini nel primo di vita presentano quelli che sulla base dei Criteri di Roma IV (cioè criteri diagnostici stabiliti da una commissione internazionale per definire la diagnosi e guidare il trattamento dei disordini funzionali gastrointestinali) vengono definiti "disturbi funzionali gastrointestinali" prolungati, ricorrenti ed età-correlati.
I disturbi gastrointestinali nei bambini: coliche, rigurgito, vomito e stipsi
Sono quindi coliche, rigurgito, vomito e stipsi, riconducibili all'asse intestino cervello e contraddistinti da alterazioni della motilità, ipersensibilità viscerale e coinvolgimento del microbiota intestinale. Mentre fra 0 e 12 mesi il rigurgito è il più comune, in età compresa tra 13 e 48 mesi è più frequente la costipazione funzionale e il vomito ciclico e, nei bambini di età superiore ai quattro anni, costipazione funzionale, dispepsia funzionale e sindrome dell'intestino irritabile (1). Non esistano marker funzionali caratterizzanti (come per altre malattie gastrointestinali di età pediatrica) e non ci sono indicazioni univoche di trattamento che possano uniformare la pratica pediatrica, ha ricordato Francesco Savino, dell'Ospedale Infantile regina Margherita di Torino, nell'ambito della recente XVII edizione annuale del Forum di Nutrizione pratica (Milano, 27 e 28 aprile). Un'area di intervento molto studiata riguarda l'uso dei probiotici che, se somministrati in quantità adeguate, possono conferire un beneficio per la salute dell'ospite. I probiotici sono ampiamente utilizzati nonostante ci sia ancora molta incertezza sulla loro efficacia. "Diversi studi hanno riportato una disbiosi intestinale con aumento di E. Coli, Klebsiella e Proteobatteri ed una diminuzione di Lactobacilli e bifidobatteri. Alcuni studi clinici - ha evidenziato Savino - hanno documentato un effetto benefico di probiotici come L. Reuteri DSM 17938, e il Lactobacillus GG, in bambini con meno di 3 mesi". È comunque il pediatra dopo attenta valutazione a decidere quale sia l'approccio migliore da seguire per alleviare il disturbo, ha concluso l'esperto.
Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica ha aggiornato le raccomandazioni
Anche ESPGHAN, la Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica ha aggiornato le sue raccomandazioni per l'uso di probiotici per la gestione di disturbi gastrointestinali pediatrici, specificando tuttavia che, nonostante esistano prove a sostegno per probiotici specifici in determinate situazioni, in generale sono necessari ulteriori studi che confermino gli effetti e definiscano il tipo, la dose e la tempistica di assunzione, tanto che - precisa il documento - l'uso di probiotici senza benefici per la salute documentati dovrebbe essere scoraggiato. Sulla base dei dati di letteratura disponibili e la forza delle prove a favore, una raccomandazione nell'ambito dei disturbi funzionali viene fatta solo per le coliche infantili. Per questi disturbi ESPGHAN indica l'uso di L reuteri DSM 17938 (108 CFU/al giorno per almeno 21 giorni) negli allattati al seno (grado di evidenza: moderata). Non vengono tuttavia date raccomandazioni a favore o contro l'uso di L reuteri DSM 17938 per il trattamento delle coliche nei bambini allattati con formula a causa di una mancanza di evidenza dei dati in letteratura. B lactis BB-12 (108 CFU/al giorno, per 21-28 giorni) è invece suggerito per il trattamento nei bambini allattati al seno (grado di evidenza moderata).
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A cura di Redazione Farmacista33
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