Dalle foglie del mirtillo possibile trattamento complementare nel diabete. Le ultime ricerche
Vaccinium myrtillus è un arbusto della famiglia delle Ericaceae, genere Vaccinium, che cresce nelle regioni montuose dell'Europa, dell'Asia e del Nord America. Le foglie sono utilizzate nella medicina tradizionale di diversi paesi per trattare molte patologie, tra cui il diabete. Fino ad oggi, non ci sono informazioni rilevanti ma solo ipotesi riguardo ai composti responsabili di questo effetto. Nella Farmacopea Europea, così come nella Farmacopea Britannica, esistono tre monografie relative ai frutti di mirtillo (mirtillo frutto fresco; mirtillo frutto essiccato; estratto secco di Mirtillo standardizzato e purificato), ma nessuna relativa alle foglie. L'EMA ha incluso due monografie per i frutti di mirtillo ma nessuna per le foglie. Le foglie di mirtillo non hanno una monografia nelle Farmacopee più note, nonostante abbiano un potenziale curativo dovuto a un ricco fitocomplesso.
Le sostanze funzionali: polifenoli
Dalla scoperta e dalla definizione di stress ossidativo, numerosi studi si sono incentrati sull'evidenziazione delle sostanze naturali che svolgono un ruolo protettivo contro i radicali liberi. In cima alla lista ci sono i composti fenolici, per i quali è stata dimostrata una notevole capacità antiossidante sia in vitro che in vivo. Tra le fonti di composti polifenolici sono state segnalate alcune specie della famiglia delle Ericaceae. Benché le specie coltivate siano una varietà migliorata, per la quale alcuni fattori possono essere controllati in modo che le variazioni del contenuto fitochimico siano minori, le specie selvatiche rimarranno sempre una straordinaria fonte di composti terapeuticamente attivi, purché ovviamente la raccolta sia controllata, senza arrecare alcun danno all'ecosistema. Sebbene i benefici degli antociani dei frutti siano stati oggetto di molte recensioni, nella recente letteratura pubblicata è stato trovato un numero esiguo di ricerche incentrate sulle foglie di mirtillo, le quali posseggono un notevole uso tradizionale che è trascurato dalla ricerca scientifica moderna.
Un nuovo studio e le lacune
Una recentissima Systematic review ha evidenziato gli ultimi progressi della ricerca relativi alla composizione e agli effetti delle foglie. Incredibilmente, ad oggi, questa è l'unica revisione pubblicata nell'ultimo decennio basata solo sulle foglie di mirtillo. Secondo la letteratura, le foglie di mirtillo sono dotate di molteplici effetti terapeutici, quali antidiabetico, ipolipemizzante, antibatterico, antivirale, anticarcinogeno e antinfiammatorio. Le indagini in vitro e precliniche forniscono la maggior parte delle prove. L'attività dell'estratto è correlata al profilo fitochimico e si può osservare una interessante relazione struttura-attività. Questa relazione influenza l'attività antiossidante e gli altri effetti correlati. La glicosilazione dei flavonoidi gioca un ruolo importante nella relazione struttura-attività, ma a volte gli effetti dei flavonoidi possono essere imprevedibili a causa del loro profilo farmacocinetico individuale. Solitamente l'aglicone è più attivo dei corrispondenti glicosidi, un effetto notato correlando i dati in vitro con i dati in vivo: i glicosidi hanno prodotto un effetto solo in vivo, mentre gli agliconi hanno prodotto l'effetto sia in vitro che in vivo. Considerando questi effetti osservati, si può concludere che il metabolismo dei glicosidi influenza fortemente l'attività farmacologica. La presente revisione ha unito le informazioni dei recenti rapporti scientifici disponibili riguardanti la fitochimica e gli effetti farmacologici delle foglie di Vaccinium myrtillus. Sorprendentemente, negli ultimi 10 anni sono stati pubblicati pochi articoli riguardanti la composizione e gli effetti farmacologici delle foglie perché la maggior parte degli studi precedenti è incentrata principalmente sui frutti. Questo articolo evidenzia il fatto che l'interesse dei ricercatori per le foglie è diminuito notevolmente lasciando molte domande senza risposta. Sicuramente, gli effetti delle foglie come trattamento complementare nel diabete sono stati correlati al contenuto di cromo. Il cromo trivalente è considerato un sensibilizzatore dell'insulina modulando la fosforilazione dei recettori che legano l'insulina. Tuttavia, la concentrazione di cromo nelle foglie sembra bassa; pertanto, gli effetti non possono essere interamente attribuiti al contenuto di cromo. Le foglie però contrastano l'aumento della glicemia in seguito al consumo di amido in ratti obesi, con prediabete o diabete indotto da streptozocina. Sembrerebbero in grado di ridurre il livello di glucosio e di aumentare la secrezione di insulina. I ricercatori hanno ipotizzato che gli estratti hanno effetti secretagoghi e/o potrebbero ripristinare la funzione delle cellule beta. I quattro flavonoidi trovati in quantità maggiori nelle foglie sono: miricetina, quercetina 3-O-rutinoside, quercetina 3-O-galattoside e quercetina, i quali modulano tutti la secrezione di insulina. Si auspicano nuovi studi al fine di comprendere l'efficacia delle foglie di mirtillo.
Le foglie di mirtillo non contengono composti tossici di per sé, ma a causa del contenuto di tannini, è necessario prendere precauzioni, poiché i tannini possono causare stitichezza. A causa della capacità dei tannini di formare complessi con proteine e proteasi (glicoproteine, enzimi batterici intestinali), i tannini possono impedire l'assorbimento dei nutrienti e anche diminuirne la digeribilità. Un'interazione molto importante è causata da trattamenti a lungo termine con tannini, i quali possono portare a carenza di ferro, impedendone l'assorbimento. Queste precauzioni sono molto importanti, soprattutto per i bambini e gli anziani.
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