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Salute benessere

21 Settembre 2023

Depressione, promettente terapia con psilocibina

Psilocibina: sostanza promettente come trattamento del disturbo depressivo maggiore resistente alla terapia


Recenti studi gettano nuova luce sul funzionamento della psilocibina, una sostanza psichedelica presente in alcuni funghi allucinogeni, utilizzata, in alcuni casi, per curare la depressione maggiore comprovata, cioè nei casi in cui la depressione si dimostra resistente al trattamento farmacologico (TRD). È una condizione assai seria e difficile da trattare e compromette in maniera importante lo stile di vita del paziente. Secondo una ricerca (1) che ha analizzato le scansioni cerebrali di quasi sessanta pazienti clinicamente depressi, chi aveva assunto psilocibina presentava una maggiore connessione tra le regioni del cervello ricche di recettori della serotonina, normalmente "dormienti" in chi soffre di depressione. Dopo aver assunto psilocibina la mente dei pazienti depressi risulterebbe più interconnessa, più flessibile e fluida, con meno pensieri negativi tipici della depressione. La psilocibina è un farmaco psichedelico strutturalmente simile alla serotonina, dall’efficacia antidepressiva accertata e in questi casi di resistenza alla farmacoterapia consueta può rivelarsi strategicamente utile.

Gli autori di uno studio clinico pubblicato su Jama (2) hanno voluto verificare mediante un’analisi randomizzata in doppio cieco, l’efficacia del farmaco psilocibina nella remissione di alcuni sintomi della depressione maggiore, monitorando al contempo la possibile comparsa di eventi avversi.In questo studio di fase 2 che ha coinvolto 11 centri, il trattamento con una singola dose di 25 mg di psilocibina somministrata con un supporto psicologico è stato associato a una riduzione statisticamente e clinicamente significativa dei sintomi depressivi e della disabilità funzionale rispetto a un placebo a base di niacina. È stata valutata la variazione del punteggio totale della Montgomery-Asberg Depression Rating Scale MADRS  così come i tassi di risposta sostenuta.

I risultati dello studio hanno indicato che:
Il trattamento con psilocibina è stato associato a una riduzione significativa dei punteggi MADRS rispetto alla niacina dal baseline al giorno 43 (differenza media, -12,3 [95% CI, -17,5 a -7,2]; P <.001) e dalla baseline al giorno 8 (differenza media, -12,0 [95% CI, -16,6 a -7,4]; P < .001).
Il trattamento con psilocibina è stato anche associato a una riduzione significativa dei punteggi della scala di disabilità di Sheehan rispetto alla niacina (differenza media, -2,31 [95% CI, 3,50-1,11]; P < .001) dalla baseline al 43° giorno.
I miglioramenti nella depressione sono stati evidenti entro 8 giorni dalla somministrazione di psilocibina, coerentemente con una rapida insorgenza dell'azione, e si sono mantenuti per tutto il periodo di follow-up di 6 settimane. La psilocibina ha anche migliorato il funzionamento psicosociale rispetto al gruppo niacina.

Il trattamento con psilocibina è stato anche associato a un miglioramento di vari end point esplorativi, tra cui la riduzione della gravità complessiva della malattia, dell'ansia e dell’autostima, sintomi depressivi e una migliore qualità di vita. Nel 75% circa di tutti i partecipanti si sono verificati eventi avversi, principalmente cefalea, nausea e vertigini. Non si sono verificati gravi effetti collaterali del trattamento, tuttavia, il trattamento con psilocibina è stato associato a un tasso più elevato di effetti avversi complessivi e a un tasso più elevato di effetti avversi gravi. Un numero significativamente maggiore di persone nel gruppo trattato con psilocibina ha riportato almeno un evento avverso correlato al trattamento (82% contro 44%), anche se nella maggior parte dei casi si è trattato di effetti da lievi a moderati e la maggior parte si è risolta entro un giorno dalla somministrazione. Concludendo, questi risultati si aggiungono alla crescente evidenza che la psilocibina, se somministrata con supporto psicologico, può essere promettente come nuovo intervento per la TRD. Anche se la sperimentazione ha generato buoni risultati nella remissione di alcuni sintomi, d’altra parte, ha anche comportato il verificarsi di frequenti eventi avversi. Per questa ragione la ratio terapeutica della somministrazione di psilocibina nei casi di TRD andrebbe meglio compresa e sviluppata nella prevenzione degli eventi avversi. Inoltre, gli psichedelici possono indurre nuove condizioni psichiatriche non riconosciute anche se migliorano le sindromi target. Gli studiosi si augurano in futuro di poter indagare il potenziale terapeutico dei funghi allucinogeni non solo per la cura della depressione, ma anche per il trattamento di altre malattie come l'anoressia o le dipendenze, anch'esse contraddistinte da rigidità mentale.

Eugenia Gallo
CERFIT
AOU Careggi, Firenze

Raison CL et al. Single-dose psilocybin treatment for major depressive disorder: a randomized clinical trial. JAMA. Published online August 31, 2023. doi:10.1001/jama.2023.14530

Daws RE, et al. Increased global integration in the brain after psilocybin therapy for depression. Nat Med. 2022 Apr;28(4):844-851. doi: 10.1038/s41591-022-01744-z. Epub 2022 Apr 11.PMID: 35411074 Clinical Trial.

TAG: DEPRESSIONE, ANTIDEPRESSIVI, FUNGHI MEDICINALI

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