Fitoterapia
13 Febbraio 2024 È stato proposto uno studio per verificare se l’uso di estratti di Citrus bergamia ha effetti sulla composizione del microbiota e sull’assunzione di probiotici
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione nel campo della microbiologia; già da alcuni decenni, grazie alla disponibilità di tecniche di ultima generazione di sequenziamento del DNA è stato possibile iniziare l’analisi del microbiota (cioè, l’insieme dei microrganismi) umano, in particolare di quello intestinale.
Già dai primi studi è emerso come il microbiota intestinale possa influenzare in modo importante alcuni aspetti psicofisici dell’uomo e come il microbiota stesso possa subire delle considerevoli fluttuazioni in conseguenza dei cambiamenti dei parametri ambientali, incluse le condizioni di stress a cui l’individuo può andare incontro. Lo studio dell’influenza che le condizioni di stress possono avere sul microbiota umano e, quindi più in generale, sulla salute possono essere condotti solamente in particolari contesti, come ad esempio sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). È noto infatti che stress ambientali, come le radiazioni e la microgravità, insieme a stress di tipo sociale, quali l’isolamento, l’ansia, la mancanza di sonno influiscono negativamente su diversi aspetti della salute degli astronauti. Queste condizioni di stress generano anche una variazione delle comunità microbiche (in particolare quelle batteriche) dell’intestino, della pelle, del naso e del cavo orale degli astronauti. Studi pregressi sono stati effettuati nell’ambito del progetto MARS550 che ha rappresentato una simulazione di lunga durata di una missione su Marte.
In questo progetto sei membri di un “ipotetico equipaggio” in volo verso Marte hanno vissuto in totale isolamento all’interno di quattro moduli interconnessi e sigillati all’interno per un periodo di 550 giorni, durante i quali periodicamente sono stati raccolti campioni di sangue, feci ed urine per le successive analisi che hanno riguardato, tra l’altro, anche l’analisi del microbioma. I dati ottenuti hanno permesso di rilevare come, nelle condizioni in cui sono vissuti i sei astronauti, il microbiota intestinale e quello salivare si sono modificati durante il periodo di isolamento, con una fluttuazione di alcuni gruppi batteri e che il microbiota intestinale si “riassesta” successivamente al periodo di isolamento. Poiché le modificazioni del microbiota intestinale e/o salivare durante il volo spaziale possono influenzare l’assunzione e l'assimilazione di energia e nutrienti, con conseguenze sul metabolismo intermedio e sul sistema immunitario dei membri di un equipaggio spaziale, ne consegue che il mantenimento di un determinato microbiota intestinale nelle suddette condizioni potrebbe avere effetti positivi sullo stato psico-fisico degli astronauti. Da qui discende la proposta progettuale (in collaborazione con le Università della Tuscia, di Bologna, della Sapienza e con la Kaiser Italia e Toscana Life Sciences) che prevede l’utilizzo degli estratti di Citrus bergamia per valutarne gli effetti sul microbiota salivare ed intestinale degli astronauti facenti parte dell’equipaggio dell’ISS.
L’obiettivo finale di questa sperimentazione è duplice: 1) da una parte valutare se tali estratti possano essere utilizzati come integratori alimentari a sostegno della salute degli astronauti e dall’altra 2) verificare se l’uso di questi estratti possa avere degli effetti sia sulla composizione del microbiota sia sull’assunzione di probiotici. I dati di questo progetto permetterebbero di capire se lo sviluppo di integratori alimentari di questo tipo potrebbe portare alla produzione di integratori utilizzabili non solamente in missioni spaziali ma anche a terra.
Renato Fani
Università degli Studi di Firenze
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