Covid19 e diabete, Ame: controllo glicemico essenziale per prevenire complicanze
di Simona Chirico
Nella Fase 2 i pazienti diabetici devono attenersi a regole rigorose e tenere sotto controllo la glicemia. Studi recenti dimostrano che nei soggetti diabetici ben controllati diminuisce la mortalità e le complicazioni legate a Covid19
Durante la Fase 2 i pazienti diabetici devono attenersi a regole rigorose come il distanziamento sociale, la protezione individuale e tenere sotto controllo la glicemia, in quanto, nei soggetti diabetici ben controllati, diminuisce la mortalità e le complicazioni legate a Covid19. A dichiararlo è Edoardo Guastamaccha, presidente dell'Associazione medici endocrinologi (Ame), che spiega: «A livello mondiale abbiamo riscontrato che dal 20% al 50% dei pazienti contagiati dal Covid-19 sono diabetici. L'esperienza vissuta ci ha arricchito e permesso di affrontare in maniera più consapevole e adeguata l'infezione da Covid-19 nei pazienti diabetici. È chiaramente emerso che i pazienti con diabete di tipo 2 sono a maggior rischio di esiti avversi in seguito al contagio, ma è anche emerso altrettanto chiaramente che gli esiti sono nettamente migliori nei soggetti con un buon controllo glico-metabolico».
Diabetici ben controllati: esiti positivi in caso di contagio da Covid-19
In uno studio pubblicato su Cell Metabolism condotto da Hongliang Li, è emerso che i soggetti diabetici ben controllati hanno riscontrato esiti positivi in caso di contagio da Covid-19, come: minore mortalità, minori complicazioni, meno interventi medici tra cui l'ossigoneterapia e la ventilazione meccanica nei diabetici sotto controllo. A confermare l'importanza del controllo glicemico nella prognosi da infezione da Covid-19 si aggiunge anche un lavoro italiano, pubblicato su Diabets Care, coordinato da Raffaele Marfella, professore ordinario di Medicina interna all'Università Vanvitelli che evidenzia come i valori di glicemia, al momento del ricovero, superiori a 140 mg si correlano con un aumentato rischio di mortalità. Lo studio ha inoltre evidenziato che i pazienti in cattivo compenso presentavano più alti livelli di infiammazione e di fattori protrombotici, che ovviamente portavano a maggiori complicanze respiratorie e cardiovascolari. Inoltre, gli stessi autori hanno sottolineato come una precoce terapia insulinica possa migliorare il quadro clinico, riducendo l'infiammazione, la coagulazione e quindi la mortalità. Infine, ricorda la Ame in una nota ufficiale, "è importante ricordare che il coronavirus ha mostrato una filìa per le B Cellule, pertanto durante il ricovero potrebbe insorgere un diabete non preesistente che, se non adeguatamente diagnosticato e curato, potrebbe peggiorare nettamente la situazione. In conclusione, si può affermare che il controllo glicemico sia prima che durante l'eventuale degenza, sia un obiettivo primario per i pazienti diabetici nell'intento di evitare una evoluzione severa dell'infezione da Covid-19".
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A cura di Simona Zazzetta
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