Covid, in Usa esplode l’e-health: i servizi arrivano dalla farmacia. Monti (Wba): accelerazione del processo
Stati Uniti: l'avanzata del Coronavirus ha dato un impulso alla telemedicina con la farmacia protagonista della riscossa di tutta la sanità digitale
Come in Italia, anche negli Stati Uniti l'avanzata del Coronavirus ha limitato gli accessi dei cittadini negli studi dei medici, di famiglia o specialisti. Ma diversamente che da noi, oltre a dare un impulso alla telemedicina, ha visto la farmacia protagonista della riscossa di tutta la sanità digitale, una risorsa che da anni in tutto l'Occidente viveva uno sviluppo tiepido, quasi con il freno tirato. Le conclusioni arrivano dalla lettura di un articolo in uscita sul numero 12 di Punto Effe, tra pochi giorni in stampa, scritto da Giovanni Monti, senior vice president of Healthcare Services di Walgreens Boots Alliance - uno dei principali attori della farmacia e distribuzione farmaceutica a livello globale, con 18.750 punti vendita in 25 Paesi e 440 mila dipendenti. Oltreoceano, «in poche settimane - scrive Monti - è successo quanto in condizioni normali avrebbe richiesto anni».
Ecco le motivazioni del boom
L'articolo sottolinea più motivazioni per il boom. In periodi di lockdown limitati o diffusi, con interazioni personali ridotte al minimo, un po' in tutto il mondo gli utenti si sono trovati a mantenere i contatti con i dottori di fiducia, per capire di più e affrontare i problemi legati alla salute, pur nella necessità di restare a casa. I trend che negli scorsi anni avevano comunque evidenziato un triplicarsi degli utilizzatori di applicazioni "indossabili" per il monitoraggio della salute, dal 16 al 48% dell'utenza dei servizi sanitari (ricerca Accenture sul lustro 2014-18) hanno fatto registrare in molti Paesi un balzo avanti decisivo. Negli Stati uniti questo balzo è stato assecondato da misure come la rimborsabilità delle prestazioni di telemedicina a opera del Governo federale (a proposito, le Regioni in Italia hanno presentato una proposta in merito), oltre che dall'intraprendenza degli investitori. Risultato, i provider di servizi Usa questa primavera hanno gestito una quantità di servizi da remoto da 50 a 175 volte superiore al periodo pre-Covid (secondo stime McKinsey). «La percentuale di utenti di servizi in telemedicina - scrive Monti - è balzata dall'11% del 2019 al 46% dello scorso aprile. McKinsey stima che fino a 250 miliardi di dollari di spesa sanitaria americana possa essere "virtualizzata"».
Moltiplicati i software per gestione pazienti a distanza
Negli Usa in questi mesi si sono moltiplicati i software di aiuto ("chatbot") per la valutazione del rischio Covid-19 a distanza, e sono aumentati i test diagnostici nei "point of care", quelli che in Italia chiameremmo "analisi in farmacia"; i distributori al dettaglio di farmaci si sono mossi per primi per offrire questi servizi. Walgreens Boots Alliance ad esempio negli Usa ha rinforzato il servizio Walgreens Find Care (www.walgreens.com/findcare), che consente di consultare tramite app e sito web servizi sanitari - offerti anche da terzi - presenti nella propria zona di interesse. Si tratta di teleconsulti con medici, chat online con farmacisti, prenotazione di esami diagnostici, visite con medici di base. «Ad aprile - dettaglia Monti - su Find Care sono state introdotte nuove funzionalità per la telemedicina, oltre a nuovi medici e sistemi ospedalieri per il trattamento di oltre cento patologie e la gestione di problematiche comuni come tosse e raffreddore, gestione di malattie croniche, servizi per la salute mentale e altro. È stato aggiunto anche un servizio per la valutazione del rischio Covid-19 in base alle linee guida del Centre for disease control and prevention, realizzato con Microsoft Healthcare Bot su Azure. Solo nel trimestre aprile-giugno, l'utilizzo di Walgreens Find Care è aumentato del 50%». C'è poi il mercato europeo: in molti Stati sono già in atto servizi che mettono in collegamento utenza e servizi sanitari. In particolare, le farmacie Boots «nel Regno Unito, negli ultimi mesi hanno sviluppato e reso disponibili nuovi servizi per accedere al medico in modo virtuale, direttamente dalla farmacia o tramite applicazioni, anche attraverso partnership con provider di medici come Livi». Misure nate nell'emergenza Covid potrebbero diventare, è la chiosa sostanziale dell'articolo, costanti dei servizi sanitari del futuro.
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