Farmaci, indagine Cittadinanzattiva: profilo, abitudini e consumi di chi acquista online
Indagine di Cittadinanzattiva sugli acquisti online durante il lockdown: i consumatori medi sono donne quarantenni che scelgono di comprare farmaci su internet per prezzi bassi e maggior privacy
Sono quarantenni, prevalentemente donne e scelgono di acquistare i farmaci online per prezzi bassi e garanzia di maggior privacy, comprano per lo più vitamine (35%) e farmaci da banco (20%), ma c'è anche un 10% che dichiara di acquistare farmaci con l'obbligo di prescrizione. È questo il profilo dei consumatori medi delineato da una nuova indagine di Cittadinanzattiva focalizzata sulla Lombardia e nel periodo di lock-down ed è stata promossa da Cittadinanzattiva Lombardia, Lega consumatori, Mdc, Udicon e Unc.
Vendita online mercato di nicchia: si cerca rapporto con proprio farmacista
L'analisi dei dati - raccolti su un campione di 1.800 interviste, un migliaio delle quali compilate da cittadini lombardi - restituisce una immagine del mercato della vendita dei farmaci online ancora poco utilizzato (30%). Nel preferire forme d'acquisto più tradizionali incidono la necessità di un rapporto diretto con il proprio farmacista (51%) e la scarsa conoscenza delle forme di tutela. Il "bollino verde" che certifica le farmacie autorizzate dal Ministero della Salute a vendere online è, infatti, conosciuto solo dal 24% di chi preferisce recarsi in farmacia e dal 30% degli "acquirenti web". Invece, la scelta del punto vendita virtuale si affida prevalentemente al passaparola (solo il 27% conosce e ricerca l'attestazione ministeriale). Dall'indagine risulta, inoltre, che i prodotti più acquistati online sono integratori, vitamine (35%) e farmaci da banco (20%), mentre si attesta intorno al 10% la quota di chi dichiara di acquistare farmaci con l'obbligo di prescrizione. Da questa ultima percentuale risulta che ancora oggi sono troppi i consumatori che online o offline si affidano alla propria esperienza per curarsi basandosi su esperienze pregresse. Il rischio è che l'abuso di farmaci e sostanze senza un adeguato controllo medico, possano provocare danni anche gravi alla salute (come nel caso degli antibiotici).
Scarsa consapevolezza sulle cautele, buona su contraffazione e fake
Scarsa anche la consapevolezza delle cautele necessarie nell'assumere ciò che si acquista sul web. Prova ne è che tra i prodotti acquistati online per il controllo del peso, vengono citati acceleratori del metabolismo, diuretici e lassativi: di fatto farmaci veri e propri per i quali è d'obbligo prescrizione e controllo medico. È inoltre elevata la percentuale di chi compra integratori, vitamine e prodotti dimagranti perché non li ritiene farmaci, senza curarsi delle controindicazioni, di eventuali interazioni con altri farmaci e della necessità di una corretta posologia (per il 62% del campione è pericoloso assumere farmaci auto prescritti masolo il 47% si preoccupa delle possibili interazioni con altri farmaci). Bene, invece, la situazione sul fronte contraffazione. Secondo i dati, l'83% del campione è cosciente dell'esistenza di farmaci contraffatti mentre, il 75% afferma di sapere che i farmaci e le sostanze contraffatte potrebbero non contenere principio attivo ed essere dannosi per la salute. Ma, se i risultati attestano che i consumatori, soprattutto quelli più "tecnologici", sono consapevoli del pericolo legato all'assunzione di farmaci "fake" e ne conoscono i canali di vendita (il 66% conosce l'esistenza di siti non ufficiali e il 58% il "mercato di vendita parallelo" a quello ufficiale), i dati relativi all'acquisto online di farmaci con l'obbligo di prescrizione confermano che una parte del campione analizzato si rivolge a canali di vendita illeciti.
Abuso di sostanze: troppo facile accesso, anche a minorenni
I risultati dell'indagine denotano anche la bassa percentuale di cittadini che dichiara di essere a conoscenza delle tutele per acquistare farmaci online in sicurezza (bollino del Ministero della Salute): un dato significativo che evidenzia la necessità di adeguate campagne di informazione che, non solo migliorerebbero le conoscenza dei cittadini consumatori madarebbero maggiore impulso a una forma d'acquisto "a distanza", resa tanto più utile e necessaria dai limiti di spostamento imposti dalla pandemia. «Quanto emerso dall'indagine - commenta Liberata Dell'Arciprete, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lombardia Aps, capofila del progetto - evidenzia la necessità di una maggiore e più capillare informazione sulla possibilità di acquistare online in sicurezza, sull'appropriatezza di uso e consumo di farmaci/prodotti, sull'esistenza di pratiche illegali di produzione e "smercio" online di farmaci/prodotti. La ricerca - prosegue Dell'Arciprete - va letta anche come contributo all'attualissimo fenomeno dello "sballo" da farmaci e sostanze. Non è necessario navigare sul "dark web" per acquistare online farmaci, smart drugs, e sostanze psicoattive. Con una connessione internet e una carta prepagata, anche un minorenne può accedere ai supermercati virtuali e acquistare droghe e medicinali per "sballarsi". Un fenomeno questo - conclude la responsabile del progetto - gravissimo e ancora sottovalutato che richiede adeguate campagne di informazione e sensibilizzazione».
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A cura di Simona Zazzetta
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