Farmacisti
23 Ottobre 2023 Le criticità lavorative dei farmacisti emerse da una Survey e le proposte per il rinnovo del Ccnl nella prima Assemblea pubblica di Fenagifar
Salario, crescita, riconoscimento professionale, organizzazione del lavoro. Sono questi gli ambiti di maggiore criticità relativi alle condizioni di lavoro dei farmacisti dipendenti avvertiti all’interno della categoria che contribuiscono alla crisi in atto e alla fuga dalla professione. I temi, raccolti anche attraverso una Survey, sono stati oggetto di dibattito nella prima Assemblea pubblica di Fenagifar, che si è tenuta domenica, a cui ha partecipato anche Federico Antonelli, Responsabile Farmacie Filcams Cgil nazionale.
Prima Assemblea Pubblica Fenagifar: presentata Survey che conferma fuga da professione
«Obiettivo del confronto» ha spiegato Vladimiro Grieco, presidente Fenagifar «è quello di raccogliere le istanze dei giovani farmacisti per migliorare prospettive e condizioni di lavoro, da integrare alla base di proposta che è stata elaborata nel confronto interno a Fenagifar. Il Documento verrà consegnato agli organi di categoria, alla rappresentanza sindacale, a Federfarma, come piattaforma che rappresenti le istanze dei giovani farmacisti».
Da sfondo, c’è la Survey di Fenagifar, «frutto di un lavoro di oltre un anno e mezzo dedicato all’emergenza lavorativa. A rispondere, per circa il 90%, sono stati i collaboratori di farmacia; i risultati sono particolarmente interessanti e focalizzano quelli che sono i temi cardini in relazione alle condizioni». Innanzitutto, c’è la questione salariale: «il 67,1% dei colleghi si ritiene poco o per niente soddisfatto della propria remunerazione. Il tema è delicato - coinvolge anche la sostenibilità della farmacia – ed è solo parzialmente mitigato dalla introduzione, nel nuovo CCNL, del livello Q2, un importante risultato che, tuttavia, necessita ancora di essere riempito di contenuti». Anche la possibilità di crescita, di progressione di carriera rappresenta un nodo: «Il 65,5% del campione intervistato non si stente motivato da un potenziale avanzamento di carriera, e il 18,1% solo leggermente». Ma sul tappeto c’è, poi, l’organizzazione del lavoro e la difficoltà nel conciliare vita lavorativa e vita privata: «Il 76,3% dei colleghi non reputa che il lavoro si concili con la propria vita familiare». A questo contribuisce anche quella condizione che «chiamiamo lo “spezzato cinema”. Pensiamo a chi, tra la fascia del mattino e quella del pomeriggio, ha una pausa di due o tre ore, non sufficienti per poter tornare a casa e causa di un ulteriore allungamento della permanenza in ambiente lavorativo. Questi dati, che mostrano come l’80,3% dei colleghi cambierebbe lavoro nei prossimi anni, ci hanno spinto ad aprire il confronto con la base, per arrivare all’elaborazione di una piattaforma condivisa».
Al via la condivisione di proposte in vista del rinnovo contrattuale
Tra le proposte, c’è, innanzitutto, il tema del «riconoscimento del ruolo di operatore sanitario». L’idea è di andare verso un «contratto sanitario, ma, al di là della forma contrattuale, c’è, oggi, la necessità di riconoscere, mettendolo nero su bianco nel contratto, che siamo professionisti sanitari». Quanto al livello Q2, «strumento importante per la crescita professionale, va dettagliato in maniera più chiara e univoca. In particolare, all’interno del contratto vanno definiti i requisiti di accesso al livello, per esempio indicando il numero minimo di specializzazioni necessarie, gli anni di anzianità, il comparto aziendale nel quale si andrà a svolgere il ruolo di responsabilità. È fondamentale indicare con chiarezza i requisiti: se il riconoscimento avviene sul campo, il farmacista deve essere messo nelle condizioni di scegliere, di sviluppare un aspetto o un altro». Infine, per garantire una crescita salariale «è opportuno anche implementare l’ambito dei premi di merito e di risultato, con obiettivi e numeri chiari, compatibili con la sostenibilità azienda. In questo, può essere di supporto il welfare e la contrattazione di secondo livello, che vanno ampliati».
CCNL verso la scadenza: i prossimi passaggi
Presente all’Assemblea pubblica anche Federico Antonelli, referente Farmacie Filcams Cgil, che ha partecipato anche al convegno organizzato nell’ambito di FarmacistaPiù da Fiafant: «Ci stiamo avvicinando alla scadenza del contratto delle farmacie private, prevista per agosto 2024. Ben venga che nella componente dei giovani farmacisti si discuta una piattaforma di proposte. C’è bisogno di costruire, insieme, idee e rafforzare le relazioni, per potenziare la capacità negoziale e rappresentativa al Tavolo. Abbiamo già avviato interlocuzioni con le diverse componenti del comparto, con il mondo delle associazioni e professionale, e continueremo a raccogliere sollecitazioni e proposte. A gennaio, verrà anche avviata una campagna di assemblee nazionali e territoriali, per interloquire in modo diretto con la base dei dipendenti. Tutti questi stimoli saranno indispensabili per elaborare una proposta contrattuale da parte delle sigle confederali che siedono al tavolo negoziale».
Adesso, come adesso, «non è ancora il momento di entrare nel merito delle diverse proposte che stanno arrivando, ma è importante sottolineare come l’obiettivo della contrattazione è quello di migliorare le condizioni materiali di lavoro, che derivano in primo luogo dal salario, in rapporto alle quantità di ore lavorate, e dall’organizzazione del lavoro. Da molti è stato indicato il contratto sanità come risposta, ma occorrerà valutare se tale passaggio, a parità di costi, vada concretamente a incidere su questi aspetti».
Ciò che invece che ha «un impatto devastante è riuscire a rinnovare il contratto nei tempi previsti, entro la scadenza. La perdita salariale legata a un contratto scaduto – a maggior ragione per un periodo così lungo come nella precedente tornata di rinnovo - non è recuperabile. Su questo, c’è maggiore contezza in Federfarma. I tempi sono cambiati e ritengo che, oggi, complice anche la crisi lavorativa e la fuga dalla professione a cui stiamo assistendo, si stia superando quel concetto che vede nella compressione dei salari una leva aziendale di aumento degli utili. Con la farmacia dei servizi e le evoluzioni professionali è più forte la consapevolezza che i collaboratori siano risorse indispensabili per un nuovo ruolo nel Ssn e nella sanità territoriale in generale».
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