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12 Dicembre 2023

Pharmainfluencer. Chi sono, di cosa parlano e perché piacciono agli italiani. I risultati di un’indagine

Un’indagine online ha messo in evidenza il profilo dei pharmainfluencer, di cosa parlano e chi li segue. Piacciono a due italiani su tre che, in un caso su tre, acquistano prodotti suggeriti. Ecco i risultati

di Redazione Farmacista33


Pharmainfluencer. Chi sono, di cosa parlano e perché piacciono agli italiani. I risultati di un’indagine

Alimentazione, salute fisica e mentale, cura degli animali domestici e dei bambini sono le principali aree nel raggio d’azione dei pharmainfluencer, figure che parlano di salute sui social, più accreditate se sono professionisti del settore, seguiti da due italiani su tre che, in un caso su tre, acquistano prodotti suggeriti (integratori, cosmesi prodotti per la gestione di sonno, ansia e stress). Restano i dubbi sulle reali competenze dell’influencer e la richiesta di una regolamentazione, per esempio autorizzando a parlare di salute solo chi ha certificazioni professionali. Questo, in sintesi, il quadro che emerge da un’indagine condotta dall’agenzia Toluna che si occupa di digital market research.  

Chi sono i pharmainfluencer?

L’indagine è nata dall’osservazione di quanto stava accadendo attorno al farmaco Ozempic, trattamento antidiabetico a base di semaglutide promosso da influencer più o meno noti per le sue proprietà dimagranti e il tam-tam mediatico che ha creato in diverse parti del mondo problemi di reperibilità del medicinale. È stata condotta su una community online di 30 follower di almeno un influencer in ambito salute per l’analisi qualitativa, mentre per uno studio quantitativo è stato interpellato un campione di 1000 rispondenti online. È emerso che 2 intervistati su 3 seguono almeno un influencer che parla di salute sui social, in diverse macroaree: alimentazione (40%), salute fisica (38%), salute mentale (28%), cura degli animali domestici (21%) e dei bambini (14%).
Non c’è una figura unica riconosciuta come adatta a parlare di salute sui social, anche se maggior credito viene dato agli esperti del settore (soprattutto psicologi, personal trainer e dietologi o nutrizionisti), la categoria più seguita in ambito health (66%). Al loro fianco troviamo, poi, anche content creator che offrono consigli (32%), influencer che raccontano la propria vita (28%) e celebrità del cinema o della TV (20%).  

Promozione di prodotti: sponsorizzazione o consiglio disinteressato?
La promozione di prodotti da parte di questi influencer è per lo più percepita dai partecipanti alla survey come un consiglio amichevole. Oltre 1 su 2 dichiara, infatti, di apprezzare che suggeriscano prodotti per la salute e il 46% afferma di fidarsi di ciò che sponsorizzano perché provati da loro in prima persona.
Almeno 1 rispondente su 3 tra chi segue pharmainfluencer sui social ha acquistato prodotti perché suggeriti da un creator. Tra i più scelti gli integratori alimentari, i prodotti per la cura e l’igiene personale, l’esercizio fisico e l’alimentazione animale e quelli legati alla gestione di sonno, ansia e stress.  

Pharmainfluencer tra percezione positiva e potenziali problematiche
Rispetto al personale medico, i pharmainfluencer lo eguagliano o addirittura superano in alcuni campi: secondo chi ha già concretizzato un acquisto dietro loro suggerimento, gli influencer sarebbero particolarmente adatti per consigli veloci (53%), facili (58%) e pratici (61%).
Gli intervistati hanno, in sostanza, una percezione favorevole del connubio tra social e salute: gli influencer stimolano al miglioramento personale e sdoganano temi una volta tabù come il supporto psicologico. Ma i consumatori sono consapevoli delle potenziali problematiche: esprimono dubbi sulle effettive competenze dei creator e timori che la prospettiva di guadagno possa mettere in secondo piano la salute dei follower. E infatti chiedono più controlli per essere certi di potersi fidare (solo il 53% ne è convinto) e quasi 8 su 10 credono che parlare di salute sui social debba essere oggetto di regolamentazione e permesso solamente a chi possiede certificazioni professionali.  

Il bisogno di una conferma esterna: il confronto con il farmacista di fiducia
I consumatori sono proattivi, vigili e selettivi: il 71% dei rispondenti, infatti, sente il bisogno di verificare le informazioni diffuse dai pharmainfluencer, leggendo le recensioni di altri acquirenti, facendo ricerche online o confrontandosi con il farmacista, cercano una rassicurazione esterna, una certificazione di affidabilità.    

TAG: PHARMAINFLUENCER, FARMACISTI, INTERNET, SALUTE, SOCIAL

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