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20 Marzo 2024 Comunicare temi di salute online e sui social è un’attività che si è molto diffusa soprattutto dall’epoca Covid in poi e a dare una risposta sono anche i farmacisti, da cui il neologismo pharmainfluencer nel rispetto del codice deontologico professionale
Comunicare temi di salute online e sui social è un’attività che si è molto diffusa soprattutto dall’epoca Covid in poi: il bisogno di informazione in questo ambito è aumentato e a dare una risposta sono anche i farmacisti, da cui il neologismo pharmainfluencer. Un’attività che, però, nel rispetto del codice deontologico professionale, non deve oltrepassare il limite dell’informazione alle persone a cui ci si rivolge, esattamente come accade dietro al bancone della farmacia. Se ne è discusso nel corso del webinar “Pharma Influencer. Parlare di salute online”. All’evento, promosso da Farmacista33, hanno partecipato farmacisti che affidano al web consigli e indicazioni. Insieme all’avvocato Rodolfo Pacifico, del Centro studi Diritto sanitario e farmaceutico, hanno raccontato le loro storie e fornito i loro consigli i content creator Eleonora Benedetti, farmacista specializzata nell’assistenza al paziente oncologico, Giacomo Pisano, farmacista esperto in strategie di comunicazione e marketing digitale, e Sergio Cattani, farmacista, formatore professionale e consulente nell’ambito di progetti di educazione alla salute.
Durante il webinar, i tre farmacisti hanno evidenziato come, al di là dell’esistenza o meno di linee guida, l’attività di informazione online rientri nel perimetro della professione. Secondo Cattani, il Codice deontologico deve essere “tenuto come riferimento anche quando ci si rivolge a un pubblico più ampio, quindi quando si interagisce sui social network. Accanto a questo – ha aggiunto il farmacista – è importante curare molto bene le fonti e specificare in maniera chiara se l’informazione è indipendente o sponsorizzata”. Mentre Benedetti ha evidenziato che “la trasparenza è quello che deve guidare il professionista che sta divulgando l’informazione”.
Nel tracciare un quadro dei limiti normativi, delle leggi e dei regolamenti, poi, l’avvocato Pacifico ha sottolineato come in questo contesto il farmacista si trovi “di fronte a una sfida tra la possibilità di fare informazione e i paletti che non possono essere superati per evitare di entrare nel contesto della pubblicità del farmaco, disciplinata dal codice comunitario”.
Pisano ha sottolineato il valore aggiunto di questa attività: “Essere influencer di sé stessi come professionisti per migliorare il rapporto e la fiducia nel farmacista come prescrittore di salute”. Un vantaggio “grandissimo” anche secondo Benedetti, che ha spiegato come la farmacia debba “aprirsi al consumatore” e che attraverso l’attività sui social “si possono portare clienti fidelizzati, evitando anche che si rivolgano allo shopping online”.
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