Telemedicina
28 Luglio 2023 Alcuni ambiti della sanità vengono toccati dalla riscrittura del Pnrr da parte del Governo, in particolare case della salute, ospedali di comunità e centrali operative territoriali, telemedicina, farmacie rurali. Ecco le novità
Taglio nel numero di case della salute, ospedali di comunità e centrali operative territoriali, rinvio del raggiungimento del target di persone assistite relativo alla telemedicina, ampliamento della platea delle farmacie rurali per il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità. Questi alcuni degli ambiti investiti dalla riscrittura del Pnrr da parte del Governo, che vede la modifica di 144 progetti - dei 349 ancora da realizzare sino al 2026 - e conseguenti riallocazioni di finanziamenti. Nel Pnrr entra anche il RepowerEu, che vale 19,2 miliardi di euro.
Martedì si apre la discussione parlamentare sulle proposte di modifica al Pnrr
L’annuncio arriva dalla cabina di regia di ieri, con all'ordine del giorno l'esame preliminare della proposta di revisione complessiva del Pnrr - inclusiva del nuovo capitolo RepowerEu - che poi dovrà essere sottoposta alla Commissione Ue. A emergere è “la difficoltà evidente di completare tutti gli interventi entro il 30 giugno 2026" ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in conferenza stampa. "La proposta di modifica che mettiamo in campo interessa 144 misure. Ci sono modifiche formali e riprogrammazione di risorse all'interno della stessa misura". Inoltre, vi saranno "interventi che ci si propone di definanziare dal Pnrr e di salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione". Nello specifico, “si tratta di misure, per un ammontare di 15,9 miliardi di euro", che vanno dall’ambito delle infrastrutture ferroviarie ai Comuni, dal dissesto idrogeologico al welfare, alla sanità. A cambiare sono anche i tempi di molte riforme, mentre "la quota di risorse aggiuntive REPowerEU a fondo perduto destinate all'Italia è pari a 2,76 miliardi di euro”. Il primo agosto, “nell'Aula di Montecitorio è prevista la relazione sul Pnrr, per avviare un dibattito costruttivo".
Aumenti di costi impongono tagli alle case di comunità: ecco gli interventi per la sanità
Tra i capitoli impattati c’è la sanità. Innanzitutto per la Missione 6 – Salute, la proposta riguarda “lo stralcio di parte delle case e degli ospedali di comunità, che saranno sostenuti con i fondi sull'edilizia sanitaria ex articolo 20 - circa 10 miliardi ancora non spesi dalle Regioni - e i fondi di coesione”: la “responsabilità delle rimodulazioni è attribuita al rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche” si legge nella bozza messa a disposizione dal Ministro che "ha comportato un aumento del costo degli investimenti da realizzare ". Per le Case della Comunità, per esempio, “l’incremento oscilla tra il 24% e il 66% a seconda delle Regioni” e “questo comporta, a parità di dotazione, una rimodulazione del numero di strutture realizzabili”. Difficoltà di “attuazione poi anche per i progetti di transizione digitale (quali telemedicina, sostituzione delle grandi apparecchiature, digitalizzazione dei Dea di I e II livello) nella misura in cui richiedono lavori edili per la preparazione dei locali (ad esempio, di quelli destinati ad accogliere le nuove apparecchiature)". In questo senso, “le modifiche proposte sono tese a rendere i target quantitativi coerenti con l’evoluzione del contesto economico di riferimento e le tempistiche compatibili con il pieno conseguimento dei risultati, non compromettendo la ratio e l’ambizione che ha guidato la stesura del Piano”. A ogni modo, “per gli interventi espunti si propone la piena realizzazione attraverso risorse nazionali e secondo tempistiche anche successive al giugno 2026”. Mentre “nel complesso, le modifiche proposte mirano a preservare quanto previsto dal DM n. 77/22”, per “sostenere l’ambizione della misura e garantire la piena operatività delle strutture territoriali”, che si avvarrebbe anche “delle disponibilità residue derivanti dalla riduzione numerica del target”. Tra le altre cose, “si propone di rafforzare le dotazioni strumentali necessarie a garantire le prestazioni specialistiche diagnostiche ulteriori a quelle di base, sia nelle Case della Comunità sia negli ambulatori collegati, anche al fine di migliorare il processo di presa in carico dei pazienti, in via prioritaria cronici e fragili, migliorare la gestione delle urgenze e ridurre il fenomeno delle liste di attesa”.
Anche telemedicina e FSE subiscono modifiche
Nel dettaglio, comunque, “la proposta di modifica del Ministero della Salute per le case della salute (M6C1 – Investimento 1.1) prevede la rimodulazione quantitativa del target da 1.350 a 936 interventi, prevalentemente per i nuovi edifici, per i quali la realizzazione entro giugno 2026 è a rischio. Le risorse PNRR che residuerebbero dalla riduzione del target e dalla copertura dei maggiori costi potrebbero essere utilizzate per finanziare una nuova sub-linea d’investimento tesa a rafforzare i Poliambulatori specialistici pubblici, in stretto collegamento alle Case della Comunità, in particolare per la sostituzione o implementazione di apparecchiature di radiodiagnostica di base e/o radiologia domiciliare e laboratoristica; rafforzare gli interventi legati agli obiettivi del tagging climatico; coprire un ulteriore eventuale aumento dei costi”. Inoltre, per quanto riguarda le Centrali operative territoriali (COT) (M6C1 – Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina) queste “passano da 600 a 524”. Toccato anche “il target relativo alle persone assistite attraverso gli strumenti della telemedicina (M6C1-9), per il quale si propone di differire il conseguimento di un semestre (da T4 2025 a T6 2026) in considerazione della difficoltà a reperire materie prime (ad esempio, metalli e materiali utilizzati nelle apparecchiature tecnologiche) e dell’incremento generalizzato dei relativi prezzi e del costo dell'energia”. Mentre “gli ospedali di comunità passano da 400 a 304 progetti, destinando le risorse ai progetti di ristrutturazione di edifici esistenti”.
Per quanto riguarda il FSE, “la proposta di modifica riguarda la previsione secondo la quale l'integrazione/l’inserimento dei documenti nel FSE deve iniziare dai documenti nativi digitali, escludendo dal perimetro dell'intervento la migrazione/trasposizione ad hoc di documenti cartacei attuali o vecchi”.
Si va verso ampliamento della platea per il bando rurali
Infine c’è la missione relativa alle Aree interne e ai servizi sanitari di prossimità (M5C3 - Investimento 1.1.2). “L’investimento ha una dotazione di 100 milioni di euro e prevede il sostegno a 500 farmacie rurali in comuni delle aree interne con meno di 3.000 abitanti entro la fine del 2023 e poi il sostegno ad ulteriori 1.500 farmacie rurali entro il secondo trimestre 2026”. A essere avanzata è quindi “una proposta di modifica per ciò che concerne la definizione del target finale di 2.000 farmacie. Quest’ultimo, infatti, rappresenta la quasi totalità della popolazione di riferimento e può risultare di difficile conseguimento (il numero di farmacie rurali, situate in aree interne e in Comuni con meno di 3.000 abitanti è pari a 2.200, fonte ISTAT). Alla luce di tale circostanza, si propone di ampliare la platea di riferimento in modo da facilitare il raggiungimento del target”.
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