Medicina
28 Novembre 2023 Alessandro Rossi è neopresidente Simg: “affrontare nuove sfide in modo collegiale”. I temi discussi: copertura vaccinale, inserimento dei giovani medici e lavoro con le istituzioni
Alessandro Rossi è stato nominato nuovo presidente della Società italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (Simg) in occasione del 40esimo congresso Nazionale della società scientifica. Succede a Claudio Cricelli, che ne è stato a capo dal 1994. ''Raccolgo un'eredità importante -ha affermato Rossi- e mi appresto ad affrontare nuove sfide assai impegnative, che dovremo affrontare in maniera collegiale, visto lo sforzo di gruppo che caratterizza il nostro lavoro”. Lo riporta Doctor33.
Focus su inserimento dei giovani medici e lavoro accanto alle istituzioni
In questi anni Rossi ha ricoperto diverse cariche: responsabile Ufficio di presidenza, coordinatore per la Regione Umbria, responsabile Area patologie acute, dedicandosi particolarmente al settore delle vaccinazioni e dell'antimicrobico resistenza, fa sapere la Simg. Laureato nel 1979 all'Università di Perugia, dal 1980 è stato medico di continuità assistenziale e poi medico di medicina generale a Narni (Terni). Negli anni ha svolto anche la docenza presso l'università di Perugia come professore incaricato di Medicina generale.
Ha continuato il neopresidente: “Occorre favorire un inserimento dei giovani: lavoriamo non per una 'next generation', ma per una 'today generation', affinché le nuove generazioni siano attive sin da subito. Proseguiremo i rapporti solidi con le istituzioni (ministero, Iss, Regioni, Aifa, Omceo) e le politiche di confronto e vicinanza con il sindacato. Auspico una presidenza che si sviluppi all'insegna di tre concetti: coraggio, fiducia, rispetto. Coraggio per una professione sempre più difficile da affrontare. La fiducia nella scienza, nella nostra professione, nella capacità di ascolto delle nostre istanze da parte della politica, infine fiducia nelle nuove generazioni. Il rispetto che ci siamo guadagnati sul campo con il lavoro, con i progetti di formazione e di aggiornamento''.
In calo vaccinazioni Covid, bene quelle antinfluenzali
“Abbiamo 192 decessi legati al Covid nell’ultima settimana”. Nonostante ciò, i tassi di vaccinazione sono ancora bassi. “Questo è un punto dolente, legato probabilmente alla minore percezione di gravità che si ha oggi della malattia e a un minore impegno istituzionale rispetto a questa problematica”. Sottolinea Rossi facendo un bilancio dei principali problemi che si trova ad affrontare la sua categoria, dal Covid all’influenza, dai vaccini all’epatite C. “Il Covid sta circolando ancora, anche è poco testato. Nonostante il virus sia diventato meno aggressivo rispetto al passato, i soggetti non protetti da vaccinazioni o particolarmente vulnerabili possono ancora avere esiti gravi: ospedalizzazione e morte”. L’esperto conferma che “si sta vaccinando molto di meno, rispetto al passato, c’è un decremento della dose booster e dei richiami in tutte le fasce di età. Dobbiamo cercare di avere tutti gli strumenti a disposizione a cominciare dalla co-somministrazione col vaccino antinfluenzale che può fare da driver per cercare di ritornare un po' in alto con i tassi di copertura nei confronti del Covid 19”.
A differenza del Covid, invece, per l’antinfluenzale “abbiamo cominciato già nella seconda metà di ottobre a distribuire e iniziare a erogare le vaccinazioni. Quest'anno l'incidenza alla settimana scorsa era poco più del 6%, siamo appena sopra la soglia epidemica, ma c’è una tendenza in aumento della curva. Ciò significa che prevediamo un picco intorno a Natale”. Motivo per cui, il presidente Simg evidenzia che “bisogna intensificare, accelerare ed estendere il processo di vaccinazione con l'influenza che, tra l’altro, nel nostro paese è ad esclusivo carico della medicina della medicina generale”.
L'Oms mira a raggiungere l'eliminazione dell'epatite C entro il 2030, un obiettivo che “dobbiamo riuscire” a raggiungere, ha dichiarato Rossi. Infine, “C’è un'azione sinergica delle istituzioni centrali, delle regioni, della medicina generale. Gli screening stanno procedendo dopo una pausa legata anche alla pandemia. Dobbiamo uniformare tutte le azioni, creare una rete di servizi tra le cure primarie, i centri di erogazione delle terapie specialistici e le regioni che stanno mandando gli avvisi perché tutto questo vada a compimento”.
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