Vaccini
28 Marzo 2024 La circolare del ministero della Salute, anticipata ieri dal direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia in occasione dell’evento “Non è come sembra” organizzato da Edra, indica le raccomandazioni per prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale
Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) si trasmette per via area da persona a persona tramite goccioline rilasciate con tosse o starnuti, colpisce soprattutto nel periodo tra ottobre e aprile, in particolare i neonati ma ha gravi complicazioni negli anziani, si previene con misure di igiene, anticorpi monoclonali (due autorizzati in Italia) e vaccini uno ricombinante adiuvato per adulti e uno ricombinante bivalente anche per le donne in gravidanza. Sono le indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute, anticipata ieri dal direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia in occasione dell’evento “Non è come sembra” organizzato da Edra, basata sulle raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l'Ecdc.
Trasmissione, patologie respiratorie e fattori di rischio
L’infezione da VRS rappresenta la prima causa di bronchiolite e di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita, di infezioni respiratorie acute (ARI), di bronchite asmatica/asma nei bambini, adolescenti e giovani adulti, di riacutizzazione di BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) negli adulti e anziani e di polmonite interstiziale con Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) nell’anziano, soprattutto se in presenza di co-morbidità (patologie polmonari croniche, cardiache croniche, cerebrovascolari, renali croniche e altre condizioni immunocompromettenti).
L’organizzazione Mondiale della sanità (OMS) stima che a livello globale il carico di infezioni acute delle vie respiratorie basse sia di 33 milioni l’anno, con oltre 3 milioni di ricoveri e 59.600 decessi nei bambini di età inferiore ai 5 anni. Nei bambini di età inferiore a 6 mesi, le infezioni acute delle vie respiratorie inferiori associate a VRS rappresentano circa 1,4 milioni di ricoveri e 27.300 decessi. L’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) riporta che ogni anno nell’Unione Europea, in Norvegia e nel Regno Unito, il VRS è responsabile del ricovero ospedaliero di circa 213.000 bambini sotto i cinque anni, alcuni dei quali necessitano di terapia intensiva, e di circa 158.000 adulti. Le popolazioni più a rischio sono i neonati prematuri e i bambini di età inferiore ai sei mesi, gli ultra65enni e le persone con un sistema immunitario indebolito o con patologie preesistenti.
Il VRS si diffonde da persona a persona attraverso le particelle e le goccioline respiratorie rilasciate nell’aria da una persona infetta quando respira, parla, tossisce o starnutisce e può diffondersi anche attraverso le goccioline che si depositano su superfici che altre persone toccano e che a loro volta possono infettarsi toccandosi con le mani contaminate il naso, la bocca o gli occhi. Questa modalità di trasmissione è comune nei neonati e nei bambini piccoli che toccano superfici e giocattoli infetti o li mettono in bocca.
Tutti i bambini sono a rischio di sviluppare una forma grave di infezione delle basse vie aeree da VRS, come bronchiolite e polmonite, tale da richiedere cure mediche, ambulatoriali o ospedaliere. Il rischio di infezione grave da VRS dipende da più fattori, tra cui in particolare:
• stagionalità, in Italia solitamente nel periodo autunno-primavera (ottobre – aprile);
• età inferiore ad 1 anno, specialmente in età inferiore ai 3 mesi,
Vi sono fattori di rischio aggiuntivi per una prognosi più grave, quali nascita pretermine, displasia bronco-polmonare, cardiopatie congenite emodinamicamente significative e altre malattie che implicano deficit immunitari o neuromuscolari.
Il virus provoca frequenti reinfezioni in soggetti di età più avanzata
Le infezioni da VRS in età adulta e anziana possono portare a gravi complicazioni respiratorie. Nei pazienti adulti (≥60 anni) con condizioni di rischio e ospedalizzati, l’infezione da VRS si manifesta spesso come grave malattia delle vie respiratorie inferiori, polmonite, con necessità di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e letalità a breve e lungo termine. Attualmente, per la cura delle gravi forme di malattia delle basse vie respiratorie sia nel neonato che nell’adulto non esistono opzioni terapeutiche specifiche e sono limitate a terapie sintomatiche e misure di supporto (idratazione e ossigeno).
Strategie di prevenzione: igiene, vaccini e anticorpi monoclonali
Misure di igiene e protezione individuale
L’ECDC raccomanda le seguenti misure di protezione personali (misure non farmacologiche), valide per la maggior parte dei virus respiratori e utili per ridurre la trasmissione del virus:
• evitare il contatto ravvicinato con persone malate;
• lavare frequentemente le mani;
• evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca;
• seguire una buona igiene respiratoria e il galateo della tosse.
Anticorpi monoclonali e vaccini
Oltre alle misure non farmacologiche, sono oggi disponibili anche vaccini ed anticorpi monoclonali. Risultano al momento autorizzati, in Italia, due anticorpi monoclonali, palivizumab (SYNAGIS) destinato a nati pretermine e bambini ad alto rischio e nirsevimab (BEYFORTUS) destinato a neonati e bambini nella prima infanzia durante la loro prima stagione di VRS, e due vaccini, di cui uno ricombinante adiuvato, destinato agli adulti (AREXVY), e uno ricombinante bivalente, destinato sia agli adulti che alle donne in gravidanza (ABRYSVO).
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