Viaggiare con animali in sicurezza: le regole per cani e gatti provenienti dall’estero: Focus sulla rabbia
La movimentazione non controllata degli animali, pet inclusi, rappresenta una dei potenziali mezzi di diffusione transnazionale delle malattie infettive
La movimentazione non controllata degli animali, pet inclusi, rappresenta una dei potenziali mezzi di diffusione transnazionale delle malattie infettive e ha specifiche regole nel rispetto del più ampio approccio One Health. Ne sono testimonianza l'ampia serie di norme globali, da quelle comunitarie (es. passaporto per pet) fino alle misure emergenziali come quelle messe in atto a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina al fine di evitare il potenziale rischio di diffusione della rabbia conseguente alla movimentazione dei pet al seguito dei proprietari. Complice anche una società sempre più dinamica, non sono affatto rari i casi di persone che si spostano verso nazioni extra UE portando con sé i propri animali da compagnia. A tal proposito il proprietario stesso deve sempre considerare che questi stati possiedono proprie normative, anch'esse soggette a eventuali periodiche modifiche. L'ultima tra queste, datata primo marzo 2023, riguarda cani e gatti che giungono in Australia.
Una scelta preventiva basata sulla prevenzione
L'Australia è una nazione continente con specifiche peculiarità storiche, sanitarie e in termini di biodiversità; è dunque molto attenta anche alla movimentazione anche degli animali e dei potenziali patogeni che potrebbero essere al seguito di questi. A tal proposito il governo australiano ha stabilito le nuove condizioni che riguardano cani, gatti e materiale seminale che giungono sul suolo nazionale. Lo apprendiamo da @nmvi Oggi, il quotidiano dell'ANMVI che ha diffuso la nota del Ministero della Salute. La decisione fa seguito alle indagini nazionali australiane che hanno evidenziato modificazioni significative in termini di volume delle importazioni e del commercio di cani e gatti. A oggi l'Australia è indenne da rabbia ma la nuova realtà potrebbe aumentare il potenziale rischio di una possibile introduzione di questo virus, agente di zoonosi, sul territorio nazionale. Le autorità ricordano inoltre che molte nazioni, inclusa la stessa Australia, hanno segnalato un aumento delle certificazioni fraudolente, rilevate e sospette, correlate all'importazione di animali da compagnia.
Cosa cambia? Una suddivisione in gruppi di nazioni
Le misure includono un rafforzamento delle misure che riguardano riconoscimento degli esemplari, la quarantena in entrata e di residenza e la presentazione di un adeguato report di laboratorio inerente il Rabies Neutralising Antibody Titre Test (RNATT) ossia il test di titolazione degli anticorpi neutralizzanti della rabbia valido 12 mesi dalla data di esecuzione. In base alla nuova normativa australiana l'Italia è inclusa nel gruppo 3, ossia rientra tra quei Paesi e territori approvati in cui la rabbia è assente o ben controllata. Gli animali provenienti da questi paesi necessitano di un permesso di importazione per poter essere entrare in Australia. Più in generale i passaggi da seguire ai fini del rispetto delle misure d'importazione sono inclusi in due differenti macrogruppi. Il primo riguarda l'insieme delle misure da rispettare prima dell'arrivo del pet sul suono australiano e includono tra le altre: la titolazione anticorpale, l'identificazione del cane o del gatto e, infine, l'origine dello stesso. Il secondo raggruppamento include le misure che saranno messe in atto a seguito dello sbarco e che includono la quarantena presso il nuovo Post-Entry Quarantine Facility di Mickleham. La durata di questa di almeno 10 giorni ma potrà giungere a 30 in caso di assenza del certificato attestante l'identificazione dell'animale da parte del veterinario ufficiale.
Massima attenzione, il medico veterinario come riferimento
Partendo dal gruppo nel quale è inclusa la propria nazione, gruppo 3 nel caso dell'Italia, per poter effettuare un export in tutta sicurezza nel rispetto della normativa australiana vigente va consultata, soddisfatta e rispettata un'ampia sequenza di parametri. Questa serie di step si basa su ben 20 punti per i cani e 16 per i gatti. La serie completa è consultabile attraverso i link fondo pagina -dog- e -cat-. Le regole da rispettare includono chiare specifiche riguardanti un ampio numero di tematiche sanitarie incluse le modalità di viaggio (punto 19) da seguire per movimentare i pet verso la nazione. Sono presenti sezioni dedicate a quegli ibridi e razze che non possono giungere sul territorio, alle regole riguardanti alle azioni da mettere in atto e che saranno oggetto di controllo in tema di malattie parassitarie, endoparassiti, ectoparassiti e malattie infettive. I punti da 4 a 8 dei rispettivi file governativi dedicati a cane e gatto sono specificatamente dedicati alla rabbia e includono tra i vari aspetti, la tipologia di vaccino somministrabile, la certificazione, il test, le tempistiche d'esecuzione e la titolazione minima. Per poter valutare e soddisfare l'ampio numero di parametri sanitari da soddisfare, nonché i costi e la corretta compilazione della corretta modulistica, oggetti di accurato controllo da parte dell'autorità del paese di destinazione, si invitano i proprietari a un'attenta consultazione insieme con il proprio medico veterinario di riferimento. Tale fondamentale operazione è da effettuare con un ampio anticipo rispetto alla programmazione stessa del viaggio. Per agevolare il rispetto delle nuove procedure la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha reso disponibile la modulistica; inoltre, una breve sintesi dei requisiti preliminari richiesti è stata redatta dal centro di referenza nazionale per la rabbia dell'IZS delle Venezie e, infine, la documentazione necessaria sarà disponibile anche su portale salute.gov.it sezione veterinaria internazionale.
Alcuni link utili in merito alle singole specificità e ai parametri
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A cura di Redazione Farmacista33
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