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Salute benessere

23 Maggio 2024

Cambiamento climatico e salute: per un italiano su due è un problema di tutti ed è la causa di piccoli disturbi

Le conseguenze del cambiamento climatico preoccupano gli italiani anche quando si tratta di salute e di insorgenza dei piccoli disturbi. Lo riporta una ricerca di Human Highway per ASSOSALUTE

di Redazione Farmacista33


Cambiamento climatico e salute: per un italiano su due è un problema di tutti ed è la causa di piccoli disturbi

Le conseguenze del cambiamento climatico preoccupano gli italiani anche riguardo alla salute: a inquinamento, prolungamento della stagione dei pollini, innalzamento delle temperature, alluvioni e condizioni meteorologiche estreme e all’insorgenza di piccoli disturbi viene attribuita l’insorgenza di piccoli disturbi stanchezza, malesseri muscolo-scheletrici, sintomi influenzali fuori stagione e allergie prolungate. Secondo una ricerca di Human Highway realizzata per Assosalute, e presentata oggi all’evento “Cambiamenti Climatici: quali gli effetti sulla salute?”, il 78,5% degli italiani dichiara di aver sentito parlare in vari contesti e/o di essersi interrogato sulla relazione tra salute e cambiamento climatico e sugli effetti che gli agenti atmosferici possono avere sul benessere delle persone. 

Giovani e anziani: due prospettive diverse su presente e futuro
Quasi 1 italiano su 2 (47%) è convinto che il cambiamento climatico abbia già gravi conseguenze sulla salute di tutti, non solo dei soggetti vulnerabili. Le donne sono più allarmate rispetto agli uomini (84,2% vs 64,4%).La conoscenza del tema aumenta con l'età è relativamente più bassa tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (68,6%) e molto alta tra gli over 65 (84%). Tuttavia, i più preoccupati che il cambiamento climatico possa avere gravi conseguenze per la salute di tutti sono non solo gli over 65 (53,5%), ma anche i giovanissimi (50,7%), mentre il problema è meno sentito dai 45-54enni (39,6%).

I disturbi più diffusi attribuiti al cambiamento climatico
Inquinamento, produzione ed esposizione prolungata ai pollini, innalzamento delle temperature, alluvioni e condizioni meteorologiche estreme sono tutti fattori che influenzano e stanno influenzando la salute umana. L'84,2% degli italiani riconosce in questi fattori le cause di piccoli disturbi, in particolare: stanchezza diffusa (46,9%, soprattutto tra le donne con 52,9% contro il 40,9% degli uomini), malesseri muscolo-scheletrici dovuti agli sbalzi termici (33,2%), sintomi influenzali fuori stagione (30%) e allergie prolungate (29,1%). Gli anziani sono più affetti da disturbi muscolo-scheletrici dovuti agli sbalzi termici, mentre i giovani sono più suscettibili a influenze e allergie fuori stagione.

Non solo si tratta di sintomi molto comuni, ma anche in crescita negli ultimi anni: il 75% delle persone con stanchezza diffusa riporta un peggioramento rispetto al passato, mentre il 60% osserva un aumento dei malesseri legati agli sbalzi termici, alle influenze fuori stagione e alla disidratazione causata dal caldo improvviso.

“Sono molte le trasformazioni a cui si sta assistendo e che portano ad avere conseguenze sulla salute - spiega Claudio Cricelli presidente emerito di Simg - la fioritura delle piante, la stagionalità dei pollini, con conseguenze sul calendario delle allergie, o, ancora, su quella delle epidemie. A volte, i picchi si verificano in periodi anticipati, come accaduto quest'anno con l'influenza, a dicembre anziché gennaio/febbraio. Negli ultimi mesi e anni, abbiamo osservato picchi di malattie respiratorie acute, particolarmente evidenti in aprile, come avvenuto quest'anno, e con sintomi che persistono per un periodo più prolungato (2-3 settimane). Tutto ciò ci fa riflettere sull'esistenza di una correlazione tra il clima e l'andamento delle epidemie, un tema su cui la ricerca scientifica sta già cominciando a fornire alcune risposte ma su cui è necessario approfondire”.

Le figure di riferimento e i rimedi
In caso di piccoli disturbi correlati ai cambiamenti climatici, gli italiani si rivolgono al medico (45,2%) e fanno ricorso ai farmaci di automedicazione (25,1%), a cui si tende ad affidarsi all’aumentare dell’età, soprattutto tra i 45-54enni. Il 21% del campione preso in esame da Human Highway opta invece per metodi naturali, mentre il 20,9% si affida al consiglio del farmacista. Solo l'11,7% cerca informazioni su sintomi e rimedi online, comportamento molto diffuso tra gli under 24, mentre una quota simile (11,9%) non fa nulla, aspettando che il sintomo passi da sé.

Per quanto riguarda la prevenzione dei piccoli disturbi legati ad agenti atmosferici e stagionali anomali, la ricerca evidenzia quanto gli italiani diano importanza agli stili di vita. Infatti, il primo comportamento attivato da quasi 1 italiano su 2 (49,1%) è quello più immediato, ovvero intervenire su alimentazione e idratazione, mangiando e bevendo correttamente. Altri comportamenti, come evitare ambienti affollati/inquinati, fughe nella natura e intervenire sul sonno, hanno un peso sostanzialmente simile e sono attuati in 1 caso su 5. La pratica di sport e attività fisica per prevenire i piccoli disturbi è più diffusa tra gli uomini (37,2% vs. 26,2% tra le donne) mentre per le donne è più comune intervenire su alimentazione e idratazione ma anche su altri aspetti come abbigliamento, sonno, evitare ambienti affollati/inquinati.

TAG: ASSOSALUTE, INQUINAMENTO AMBIENTALE, POLLINE, CAMBIAMENTO CLIMATICO, STANCHEZZA, ALLERGIA

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