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07 Aprile 2025

Il futuro del Life Science tra leadership, AI e sostenibilità al Job In Pharma Summit 2025

Si è conclusa la terza edizione del Job in Pharma Summit dedicato a esperti e top manager del “mondo salute” per analizzare e anticipare il futuro delle organizzazioni farmaceutiche tra persone, leadership e sostenibilità

di Redazione Farmacista33


Il futuro del Life Science tra leadership, AI e sostenibilità al Job In Pharma Summit 2025

Coniugare innovazione tecnologica, etica, leadership inclusiva e sostenibilità, in un contesto globale complesso e dinamico in cui intelligenza artificiale e digitalizzazione hanno un ruolo sempre più importante nella gestione aziendale sono stati i temi al centro del terzo Job In Pharma Summit 2025 per parlare del futuro del Life Science. L’incontro ospitato presso il Centro Studi Americani di Roma e patrocinato da Assobiotec, Assosalute, ConfindustriaDM, Egualia e Farmindustria, con la Fondazione Telethon come Charity Partner, ha riunito esperti e top manager per discutere le trasformazioni in corso nel settore farmaceutico e sanitario, affrontando temi cruciali come leadership, intelligenza artificiale e sostenibilità.

Competenze, governance e collaborazione: le chiavi del futuro

In apertura, Marcello Cattani (Farmindustria), Stefano Collatina (Egualia), Marica Nobile (Assobiotec) e Giuseppina Petrarca (ConfindustriaDM) hanno evidenziato come il settore sia in una fase di profondo cambiamento, trainato dall’innovazione tecnologica e dalle nuove frontiere terapeutiche, ricordando che queste trasformazioni vanno oltre l’ambito clinico, impattando sistemi sanitari, economia e società.

Infatti, i workshop, le tavole rotonde e i momenti di networking hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi sulle migliori strategie per il futuro del settore e hanno 

evidenziato come l’industria farmaceutica sia chiamata non solo a adattarsi ai cambiamenti, ma a guidarli, investendo in tecnologie avanzate, formazione e benessere delle proprie risorse umane.

Ludovico Baldessin, CEO di Edra che promuove l’iniziativa ha sottolineato: “Ci sono trasformazioni sociali importantissime, una tecnologia sempre più pervasiva e innovazioni spaventosamente esponenziali. Questi cambiamenti, nel life science, si sposano con potenti fattori di trasformazione: basti pensare ai dati, all’intelligenza artificiale e a una visione del valore che sta permeando sempre di più l’intero contesto. Queste trasformazioni ci stanno portando a un nuovo modo di guardare al life science.”

Gli esperti hanno insistito sull’importanza di una governance etica e sostenibile per garantire che il progresso tecnologico porti benefici concreti ai pazienti. Il summit ha messo in luce la necessità di un approccio collaborativo tra aziende, istituzioni e comunità scientifica per superare la frammentazione e favorire l’integrazione delle nuove tecnologie nei percorsi di cura.

Un altro tema centrale è stato il valore del capitale umano: è stata messa in luce la necessità di investire in formazione e attrazione di talenti qualificati, sottolineando che la vera priorità strategica per l’Europa è sviluppare autonomamente le tecnologie sanitarie del futuro.

Il ruolo delle aziende nel cambiamento

Durante il Summit, diversi leader aziendali hanno raccontato come le loro realtà stiano affrontando il cambiamento. Davide Siro Campari, General Manager di Fujifilm Italia, ha spiegato: “Fujifilm è un esempio di continua evoluzione, passando dalla leadership nella fotografia al settore healthcare, senza mai trascurare il benessere dei collaboratori. L’innovazione riguarda non solo l’offerta, ma anche l’organizzazione e le persone, influenzando il modo di lavorare e crescere.”

Giuseppe Celiberti, General Manager di IBSA, ha sottolineato che l’innovazione deve coinvolgere tutti i processi aziendali e non solo quelli industriali: “Per perseguire questi obiettivi, è fondamentale mettere le persone al centro, creando un ambiente di lavoro positivo.”

Federico Chinni, Managing Director di UCB, ha invece parlato dell’importanza di governare il futuro con un approccio “future-back”: Quando parliamo di futuro, non dovremmo pensarlo al singolare come qualcosa di inevitabile, ma al plurale, riconoscendo che esistono diverse opzioni.”

Regolamentazione e impatti sul settore

Un altro punto chiave discusso è stato il quadro normativo del settore healthcare. Massimo Compagnino, Partner dello Studio Lupi e Associati, ha evidenziato le criticità della mancanza di normative chiare per l’intelligenza artificiale applicata alla sanità: “Le aziende stanno portando avanti progetti in questo campo, ma in Italia non c'è ancora un quadro normativo definito.”

L’evento ha anche approfondito il tema dello smart working e delle nuove competenze digitali, con gli interventi di esponenti di aziende come Takeda, Chiesi Italia, Eli Lilly Italia, Alexion Italy e Pfizer.

Verso una nuova visione dell’industria farmaceutica

Uno degli studi presentati, a cura di KeyPartners, ha analizzato l’evoluzione delle CDMO (Contract Development and Manufacturing Organization). Andrea Mantero, Partner di KeyPartners, ha sottolineato: “Non possediamo risposte definitive, ma il nostro ruolo è aiutare le aziende a prendere decisioni ponderate.” Leonardo Frezza ha aggiunto: “Il CDMO è ormai un’industria a sé, con competenze specifiche e una crescente rilevanza nel panorama globale.”

Antonio Gaudioso, Professore, X-lab Health LUISS, Strategic Advisor Edra, ha infine invitato a ripensare l’intero sistema di accesso alle cure: “Il vero obiettivo deve essere lavorare insieme – imprese, istituzioni e stakeholder – per ridisegnare un sistema sanitario più efficace ed equo.”

L’ampia partecipazione e l’entusiasmo registrati confermano l’importanza del dibattito su questi temi per il futuro del settore. L’appuntamento è rinnovato per la prossima edizione, con l’obiettivo di continuare a costruire un’industria sempre più innovativa, resiliente e sostenibile.

TAG: AZIENDE FARMACEUTICHE, FARMACEUTICA

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