farmaceutica
19 Maggio 2025Grazie anche alla Ricerca farmaceutica oggi in Italia 3,7 milioni di cittadini vivono dopo una diagnosi di tumore. lo ha detto Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della XX Giornata nazionale del Malato Oncologico che si celebra ogni anno la terza domenica di maggio
“Innovazione e accesso sono le due vie da percorrere per assicurare ai pazienti oncologici nuove speranze di cura”. È questo il messaggio chiave lanciato da Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della XX Giornata nazionale del Malato Oncologico, che si celebra ogni anno la terza domenica di maggio.
Grazie ai progressi della ricerca farmaceutica, ha sottolineato Cattani, oggi 3,7 milioni di cittadini vivono dopo una diagnosi di tumore in Italia, un milione in più rispetto a dieci anni fa (+37%). Un risultato che testimonia il valore dell’innovazione scientifica e della capacità di renderla disponibile ai pazienti.
Il presidente di Farmindustria ha ricordato che il 40% dei 24.000 farmaci in sviluppo nel mondo è indirizzato all’area oncologica, e in Italia il 35% degli studi clinici riguarda le neoplasie, secondo i dati dell’AIFA. “L’Intelligenza Artificiale – ha aggiunto – sta già portando risultati importanti, accelerando i tempi della ricerca e aumentando il numero di molecole individuate”.
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dagli studi clinici decentralizzati, che grazie a tecnologie digitali e servizi di assistenza domiciliare (come consegna e somministrazione dei farmaci, telemonitoraggio e televisite), permettono ai pazienti di partecipare alle sperimentazioni da casa, migliorando significativamente la qualità di vita.
"L’Italia, secondo un recente studio EFPIA, registra una quota superiore di farmaci oncologici disponibili superiore alla media europea, ma occorre la velocizzazione dei tempi di autorizzazione e la riduzione delle differenze tuttora esistenti a livello regionale. Per rendere più agevole la condizione dei malati oncologici e dei loro familiari è fondamentale garantire la prossimità delle cure assistenziali; la formazione degli operatori sanitari, con le competenze in costante aggiornamento; la sensibilizzazione crescente su tematiche così importanti, attraverso azioni sinergiche che coinvolgano il maggior numero di attori possibile. E l’avanzamento dei processi di cura che tra l’altro consentono di migliorare l’uso delle risorse e ridurre la spesa complessiva per cura e assistenza".
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