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Industria farmaceutica

17 Settembre 2025

ESG nel pharma. Egualia pubblica le linee guida per rafforzare sostenibilità e supply chain

Egualia pubblica un documento operativo per integrare i criteri ESG nella strategia industriale e nella gestione della supply chain. L’industria avverte: le politiche ambientali UE non tengono conto dell’impatto sulla disponibilità dei farmaci critici, vanno ripensate insieme

di Redazione Farmacista33


fiale produzione

Metà delle aziende associate a Egualia pubblica un report di sostenibilità, il 60% ha già figure interne dedicate alla gestione delle tematiche ESG e un quarto ha integrato una strategia green nella pianificazione industriale. Numeri che mostrano un percorso in crescita, ma anche un limite: soltanto il 28% dei fornitori è dotato di un bilancio di sostenibilità. È da questa fotografia che nascono le nuove Linee guida per l’implementazione di pratiche di sostenibilità nella declinazione ESG, presentate a Roma durante l’evento “We Take Care. ESG secondo Egualia: valori, azioni, risultati”.

Scelta etica e strategica

Il documento, elaborato con Nomisma al termine di un percorso avviato nel 2022 tra formazione, mappature e analisi delle imprese associate, fornisce un framework operativo per integrare i criteri ambientali, sociali e di governance nella strategia industriale e nella gestione della supply chain. Una scelta anche strategica perché è dai fornitori che dipende la quota maggiore degli impatti ambientali e sociali del comparto farmaceutico.

Le linee guida spingono le imprese a guardare al proprio modello di business e all’intera catena del valore, analizzando rischi e opportunità non solo a livello interno, ma anche in relazione a partner commerciali e clienti. In questo contesto, le aziende sono chiamate ad assumere un ruolo proattivo, stimolando comportamenti virtuosi lungo tutta la filiera. La gestione integrata degli aspetti ESG, spiegano da Egualia, consente di migliorare le performance aziendali e di garantire continuità produttiva in uno scenario globale segnato da crisi delle catene di approvvigionamento, tensioni geopolitiche e cambiamenti climatici.

I tre pilastri ESG: le indicazioni operative per adottarli

Il documento fornisce indicazioni operative concrete che toccano i tre pilastri ESG. Sul fronte della governance, viene incoraggiata l’introduzione di figure dedicate alla sostenibilità, la definizione di responsabilità chiare nei comitati direttivi, la strutturazione di codici di condotta per i fornitori e l’inserimento di obiettivi ESG nei sistemi di valutazione delle performance aziendali. In ambito ambientale, l’attenzione si concentra sull’adozione di piani di transizione basati sulla scienza, sull’uso di energia da fonti rinnovabili, sulla riduzione delle emissioni e sulla promozione delle cosiddette 3R – ridurre, riutilizzare, riciclare – nella gestione dei rifiuti. Per la dimensione sociale, invece, viene ribadita l’importanza di politiche di diversity, equity e inclusion, della parità salariale, del welfare aziendale e del benessere dei dipendenti, senza dimenticare la responsabilità verso le comunità locali e la tutela dei diritti dei lavoratori lungo l’intera filiera.

La logica che attraversa l’intero documento è quella della gradualità e della modulazione: ogni impresa può adottare le azioni proposte in funzione delle proprie risorse, del tempo e delle priorità disponibili. Ma il messaggio di fondo è chiaro. Integrare i criteri ESG nella governance e nella supply chain non è più un elemento accessorio: significa rafforzare la resilienza del settore, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di farmaci essenziali e costruire un vantaggio competitivo anche in termini di accesso al credito e agli investimenti, in linea con le richieste della finanza sostenibile e con le normative europee in materia di rendicontazione.

Collatina: sostenibilità come leva di crescita ma con regole stabili

“Le nostre linee guida nascono in un contesto europeo in rapido cambiamento, con la CSRD che impone obblighi sempre più stringenti” – ha spiegato Stefano Collatina, presidente dell’associazione delle aziende produttrici di medicinali fuori brevetto –. “Per le PMI il rischio è di essere schiacciate da burocrazia senza strumenti adeguati: il nostro obiettivo è accompagnare le aziende in un percorso che trasformi l’ESG in opportunità competitiva. Restano, però, diversi aspetti critici: alcune normative ambientali, come la Direttiva sulle acque reflue urbane (UWWTD) o la stretta sui PFAS, rischiano di limitare la produzione e l’accesso a farmaci essenziali. Serve equilibrio tra transizione verde e competitività: le aziende sono pronte a fare la loro parte, ma le politiche devono essere costruite insieme all’industria, altrimenti rischiamo di generare più ostacoli che benefici. Le imprese del farmaco, e in particolare quelle che rappresentiamo come Egualia, credono nella sostenibilità come leva di crescita e innovazione, ma servono regole stabili e condivise. Solo così l’ESG sarà davvero un motore di sviluppo, non un peso burocratico”

“Il comparto dei farmaci fuori brevetto rappresenta un asset strategico per l’Italia: 102 imprese attive in Italia, ed un impatto economico superiore a 8 miliardi; tra il 2016 e il 2024, il loro utilizzo ha permesso un risparmio di 7,4 miliardi di euro per il Servizio sanitario nazionale – dichiara Valentino Valentini, Vice Ministro delle imprese e del made in Italy, intervenuto all’evento con un videomessaggio – . Oggi però il settore è sotto pressione: tra aumento dei costi, oneri regolatori e margini ridotti, si rischia una carenza di medicinali essenziali. È in questo contesto che la sostenibilità diventa una leva decisiva: integrare i criteri ESG significa dare solidità alle imprese, migliorarne il merito di credito e renderle più attrattive per i grandi fondi e gli investitori internazionali, che orientano sempre più le proprie scelte verso aziende con strategie trasparenti e sostenibili. Attrarre capitali vuol dire rafforzare la capacità produttiva, innovare i processi, garantire continuità di forniture e dare stabilità a una filiera strategica per la salute dei cittadini e per lo sviluppo del Paese. Ringrazio Egualia per aver messo l’accento sul fatto che l’ESG non deve essere un onere, ma uno strumento competitivo. Sul piano regolatorio europeo, la transizione ambientale va conciliata con la tenuta del tessuto produttivo e con la disponibilità dei farmaci essenziali. In sede UE L’Italia sosterrà un approccio pragmatico, con valutazioni d’impatto solide e tempi di attuazione realistici, affinché le norme non producano effetti distorsivi sulle forniture e sugli investimenti industriali nel farmaco, cosicché l’ESG, da principio, divenga pratica industriale e strumento pro-crescita per chi investe in Europa, a beneficio dei pazienti e del Paese”.

Fonte

 https://www.egualia.it/it/component/edocman/3480-linee-guida-per-limplementazione-di-pratiche-di-sostenibilita-nella-declinazione-esg/viewdocument/3480.html 

TAG: EGUALIA, INQUINAMENTO AMBIENTALE, INDUSTRIA

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