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26 Settembre 2025Chiesi Farmaceutici ha completato il programma di sviluppo clinico per gli inalatori pressurizzati predosati (pMDI) a basso impatto ambientale e si prepara ad avviare il processo di sottomissione alle autorità regolatorie

Chiesi Farmaceutici ha annunciato il completamento dello studio di Fase III TRECOS, tappa fondamentale nello sviluppo dei propri inalatori pressurizzati predosati (pMDI) a basso impatto ambientale. Lo studio ha valutato la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine dell’HFA-152a, propellente di nuova generazione con un potenziale di riscaldamento globale significativamente ridotto, confermando l’efficacia comparabile dei nuovi dispositivi rispetto agli attuali.
“Il completamento dello studio TRECOS rappresenta una tappa fondamentale nel nostro percorso verso una cura respiratoria più sostenibile”, ha dichiarato Michelle Soriano, Executive Vice president Air Franchise. “Questo risultato riflette la nostra determinazione ad allineare innovazione e responsabilità ambientale. Siamo convinti che guidare il cambiamento, mantenendo un ampio portafoglio di pMDI, sia la strada giusta. Stiamo cambiando noi, affinché i pazienti non debbano farlo”.
Il programma di inalatori a basso impatto ambientale - Carbon Minimal Inhaler (CMI) di Chiesi si inserisce in un’ambizione più ampia: raggiungere Zero Emissioni Nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2035**2. Al centro di questo percorso c’è la transizione al propellente di nuova generazione HFA-152a, che interviene sulla principale fonte di emissioni di gas effetto serra di Chiesi, rappresentando una delle tappe più importanti della strategia Net Zero dell’Azienda.
A rafforzare questo percorso, lo studio di sicurezza a lungo termine TRECOS di Fase III si aggiunge a un ampio programma preclinico e clinico che dimostra come le formulazioni contenenti HFA-152a offrano efficacia comparabile a quella attuale, consentendo una riduzione dell’impronta di carbonio fino al 90% rispetto ai prodotti oggi disponibili3. Insieme alle opzioni terapeutiche di inalatori a polvere secca (DPI) di Chiesi, questa nuova generazione di pMDI è progettata per supportare una transizione graduale verso una cura respiratoria a basso impatto ambientale, permettendo a pazienti e clinici di continuare a disporre delle terapie e dei dispositivi più appropriati. Nell’ambito della propria strategia di sostenibilità e sviluppo a lungo termine, Chiesi ha scelto consapevolmente HFA-152a come propellente di nuova generazione per i suoi inalatori a ridotto impatto ambientale. La decisione industriale, presa nel 2018, si è basata non solo sul basso tenore di GWP, ma anche sulla necessità di avere un solido pacchetto di dati relativi alla sicurezza e efficacia.
“Il completamento del programma di sviluppo clinico con lo studio TRECOS di Fase III apre la strada alle sottomissioni regolatorie,” ha dichiarato Diego Ardigò, Global Head of Research & Development. “Nel corso del programma, la formulazione contenente il propellente di nuova generazione HFA-152a ha dimostrato un profilo di sicurezza e prestazioni rassicurante. Una volta approvata, questa innovazione consentirà a pazienti e medici di continuare a utilizzare le opzioni terapeutiche di inalatori a cui sono abituati, riducendo l’impatto sul clima e l’ambiente".
Chiesi continuerà a offrire ai clinici la possibilità di scegliere tra spray e polveri, garantendo continuità terapeutica e la medesima efficacia ai pazienti, nel rispetto dell’impatto ambientale del proprio portafoglio. L’azienda approfondirà il futuro della cura respiratoria sostenibile durante il Congresso della European Respiratory Society (ERS) 2025 ad Amsterdam, dove sponsorizzerà un simposio scientifico dedicato alle considerazioni cliniche e di sostenibilità ambientale, con un focus sul ruolo dei propellenti di nuova generazione nella riduzione dell’impronta di carbonio.
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