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Industria farmaceutica

10 Novembre 2023

Test, terapie e vaccini Covid, deroga su brevetti ancora aperta. Le trattative internazionali

Nell'ottobre 2020 per facilitare l'accesso globale ai prodotti sanitari per combattere il Covid alcuni paesi hanno chiesto di estendere l’esenzione da brevetto anche a test e terapie. La trattativa non si è ancora risolta

di Cristoforo Zervos


Test, terapie e vaccini Covid, deroga su brevetti ancora aperta. Le trattative internazionali

Le trattative internazionali relative alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini COVID-19 per un'estensione dell'esenzione anche alla diagnostica e alle terapie hanno subito un'impasse. Un recente incontro del Consiglio dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sugli Aspetti dei diritti di proprietà intellettuale connessi al commercio (Trips) un trattato internazionale promosso dal Wto al fine di fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale, non ha portato a progressi significativi nella discussione sull'estendere la deroga dei brevetti ai test diagnostici e ai trattamenti terapeutici.  

Facilitare l'accesso ai prodotti sanitari per combattere il COVID
La questione nasce dalla proposta iniziale dell'India e del Sudafrica nell'ottobre 2020, volta a facilitare l'accesso globale ai prodotti sanitari per combattere il COVID-19, abbattendo le barriere poste dai diritti di proprietà intellettuale. Sebbene nel giugno 2022 sia stato raggiunto un accordo, la decisione su un'estensione ulteriore è stata rimandata. Gli Stati Uniti hanno successivamente avviato i lavori sul rapporto del USITC (United States International Trade Commission), pubblicato il 17 ottobre, per ampliare e popolare le discussioni sul problema, ma ciò non ha finora avvicinato i membri del consiglio a un accordo. Per la parte europea, la UE ha sottolineato la complessità della situazione e la necessità di considerare diverse prospettive, ma senza fornire nuove soluzioni concrete. Analogamente, anche dal fronte statunitense non sono emerse novità sostanziali. Nonostante questo stallo, alcune nazioni, tra cui il Brasile, ritengono di avere informazioni sufficienti per procedere con una decisione. Il Sudafrica, supportato da un gruppo di nazioni africane, caraibiche e del Pacifico, oltre a Indonesia, India, Egitto e Cambogia, ha pressato per un'estensione da decidere prima dell'incontro del Consiglio Generale del WTO a dicembre.  

Aziende: licensing obbligatorio minaccia al R&D

Il dibattito trova il suo punto cruciale attorno al tema del licensing, sia volontario sia obbligatorio. Il licensing obbligatorio permette l'utilizzo di un brevetto farmaceutico senza il consenso del suo detentore in casi specifici, come emergenze sanitarie oppure se il brevetto non è sfruttato adeguatamente. Questo meccanismo è regolato dagli accordi TRIPS e mira a garantire l'accesso ai farmaci essenziali, di cui l'USITC ha evidenziato potenziali benefici in termini di accesso e produzione locale senza intaccare l'innovazione. Questa è una questione delicata per le aziende farmaceutiche basate sulla ricerca, che vedono nel licensing obbligatorio una minaccia al R&D. Con la conferenza ministeriale del WTO prevista per febbraio 2024, il presidente del Consiglio dei TRIPS, Pimchanok Pitfield, ha comunque esortato i paesi a prendere una decisione definitiva sull'estensione. La posta in gioco è alta, poiché il risultato avrà implicazioni significative sia per la risposta globale alla pandemia sia per il futuro dell'accesso ai trattamenti medici in situazioni di emergenza.

TAG: BREVETTI, INDUSTRIA

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