Politica e Sanità
15 Novembre 2011In caso di dorsalgia e dolori articolari il lavoro è una parte della cura, secondo gli esperti Work Foundation, associazione non profit britannica impegnata nel difficile compito di trovare un equilibrio ottimale fra maggiori performance economiche e migliore qualità della vita."I disturbi muscolo-scheletrici colpiscono solo nel Regno Unito oltre un milione di persone", spiega Michelle Mahdon, ricercatrice della Work Foundation. Ogni anno costano alla società 7,4 miliardi di sterline e sono responsabili di 9,5 milioni di giornate lavorative perse. Non solo. Fino a un terzo delle persone che si rivolgono al medico di famiglia lo fa per dolori a schiena, articolazioni, muscoli e tendini. "La tendenza dei medici, condivisa dai pazienti -sottolinea l''esperta - è quella di consigliare il ritorno al lavoro soltanto quando il recupero è ormai completo e il malato è tornato al 100% della propria forma fisica". Ebbene, "su questo fronte è necessario invece un cambiamento culturale - è l''appello di Mahdon - Le evidenze scientifiche dimostrano infatti che il lavoro ''sano'' può essere parte della riabilitazione". Fisica e psicologica: ritornando attivi e produttivi il corpo si rinvigorisce e aumenta il livello di autostima. Si attendono anche contributi puntuali, adesso, su come debba esere un sano ambiente di lavoro.
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