Sanità
28 Giugno 2024L’Uap, associazione che rappresenta le strutture sanitarie private accreditate, ha indetto una manifestazione per il 25 settembre per protestare contro le misure del governo che vorrebbero estendere alle farmacie la possibilità di esercitare attività sanitarie
L’Associazione che rappresenta le strutture sanitarie private accreditate ha indetto una manifestazione per il 25 settembre per protestare contro le misure del governo che vorrebbero estende alle farmacie la possibilità di esercitare attività sanitarie, “senza il rispetto dei 420 requisiti richiesti invece alle strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate”. “Le farmacie rispettino requisiti, altrimenti noi vendiamo farmaci” è la provocazione lanciata ieri, in occasione della conferenza stampa organizzata ieri alla Camera dalla Uap l'Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, che rappresenta 95mila strutture sanitarie private accreditate presenti su tutto il territorio nazionale.
A dirlo è la presidente dell’Uap Mariastella Giorlandino, che ha precisato: “La nostra non è una lotta alle farmacie, ma è una lotta per la tutela della legalità. Se le strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate devono rispettare i requisiti - ha proseguito - non vedo perché le farmacie non debbano aprire un poliambulatorio accreditato regionale e adeguarsi ai requisiti. Le farmacie possono fare tutto quello che vogliono, ma devono attivare una autorizzazione regionale, adeguandosi ai 420 requisiti, altrimenti noi iniziamo a vendere i farmaci o le creme".
Durante la conferenza è stato ricordato che “i requisiti richiesti alle strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate, ha quindi ricordato la presidente della UAP, gravano "sulle nostre spalle almeno il 20-30%, perché ogni sei mesi abbiamo dei controlli serratissimi", mentre nelle farmacie “non ci sono medici specialisti capaci di eseguire gli esami e rilasciare i relativi referti. Il farmacista non ha le competenze tecniche per eseguire o poi leggere un elettrocardiogramma - ha sottolineato ancora Giorlandino- né tantomeno qualsiasi ulteriore attività diagnostica. Ci si chiede a cosa serva consentire alle farmacie, non a norma e non autorizzate, di effettuare esami a costi maggiori di quelli che rimborsa il Servizio sanitario nazionale, che per di più poi devono essere interpretate dai medici di base o dalle strutture sanitarie convenzionate”. Per Giorlandino è un “farraginoso e inutile giro, dove peraltro nessuno si assume la responsabilità civile e penale di un eventuale errore diagnostico” e solleva anche un tema di fondi.
“Le farmacie non rientrano nel Cup nazionale, né tantomeno sono abilitate alla registrazione dei dati sui portali nazionali, mentre le strutture autorizzate private e convenzionate private, che esercitano una vera medicina del territorio, si dovevano tagliare dell'80% i rimborsi per mancanza del fabbisogno. Tutto ciò rischia di essere una mera speculazione economica a danno dei costi e della salute degli italiani”.
In conferenza stampa è intervenuto Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato che ha auspicato un “equilibrio tra le farmacie e i laboratori di analisi”. “Conosco le attività di entrambi, ma c’è un problema perché nel fare le analisi serve una professionalità. Non serve contrapposizione, i farmacisti sono fondamentali come i medici e i laboratori di analisi. Non serve confusione, ma tutti devono fare quello che sono chiamati a fare, un prelievo richiede un locale e dei requisiti. Rinnovo il mio sostegno a Uap e al mondo sanitario”.
L'Uap ha indetto per il prossimo 25 settembre a Roma, presso il Teatro Brancaccio, un evento-manifestazione “per denunciare le grandi incongruità che stanno accadendo. Non vogliamo togliere quello che il Governo intende dare alle farmacie ma vanno rispettate le regole. Sarà una grande manifestazione per affermare che non è possibile dire che le farmacie sono già presidi sanitari e non hanno bisogno di requisiti per fare gli esami e le visite”.
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