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Cosmetica

17 Settembre 2025

Cosmetica italiana: 17,4 miliardi di fatturato attesi nel 2025. Export in crescita del 7%

La cosmetica italiana continua a crescere in modo costante, in controtendenza rispetto ad altri settori. Secondo l'indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia, il fatturato totale del settore cosmetico toccherà i 17,4 miliardi di euro a fine anno

di Redazione Farmacista33


Cosmetica italiana, 17,4 miliardi di fatturato attesi nel 2025. Export in crescita

La cosmetica italiana conferma il suo ruolo di motore di crescita per il made in Italy. Secondo l’indagine congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia, presentata in apertura della Milano Beauty Week dal presidente Benedetto Lavino durante il convegno “Il Beauty tra etica e innovazione” organizzato da Assolombarda, il fatturato del comparto raggiungerà nel 2025 i 17,4 miliardi di euro, con un incremento del 5,1% rispetto al 2024, in linea con l’andamento medio dell’ultimo decennio.

A trainare la crescita restano le esportazioni, stimate in 8,5 miliardi di euro (+7%), che da sole valgono circa metà del giro d’affari complessivo. Anche il mercato interno mostra segnali di vitalità, con un fatturato previsto a 8,9 miliardi (+3,3%) e consumi in aumento del 3,7% per un valore complessivo di 13,9 miliardi.

Abitudini di acquisto e canali di distribuzione

Le abitudini di acquisto dei consumatori si confermano in evoluzione: l’e-commerce segna un balzo del 9% rispetto al 2024, mentre tra i canali tradizionali crescono soprattutto le profumerie (+5,8%) e le farmacie (+3,3%). Più contenuta la dinamica della grande distribuzione (+2,1%) e dell’erboristeria (+2,2%). I canali professionali registrano un aumento dei servizi di acconciatura (+3,4%) e di estetica (+2,6%). Guardando alle tipologie di prodotto, gli italiani spendono di più per la profumeria alcolica (+5,2%), seguita da cura dei capelli (+4,9%) e della pelle (+3,9%).

Il peso della filiera sulla manifattura nazionale resta rilevante: nel 2024 il sistema cosmetico ha generato un valore di 41,2 miliardi di euro, garantendo circa 440mila posti di lavoro, pari all’1,6% della forza lavoro italiana. Il comparto si distingue anche per gli investimenti in ricerca e innovazione, che rappresentano il 6% del fatturato, il doppio della media nazionale del manifatturiero (3%).

La domanda di cosmetici si mantiene stabile in tutte le fasce sociali, comprese le famiglie a basso reddito, con una spesa pro-capite annua di 219 euro. 

Questo sottolinea ulteriormente quanto i cosmetici siano beni essenziali che fanno parte del nostro quotidiano – ha evidenziato Lavino –. La spesa si differenzia pochissimo tra le diverse categorie, con un rapporto di circa cinque volte tra redditi alti e bassi”.

Panorama internazionale: Usa e mercati emergenti

Sul fronte internazionale, gli Stati Uniti si confermano tra i principali sbocchi per l’export, pur in presenza delle criticità legate ai dazi. Le imprese italiane stanno lavorando per rafforzare la competitività e ampliare la presenza in nuovi mercati come il Mercosur e l’India. “Si parla molto di cosmesi coreana – ha aggiunto Lavino – ma noi non abbiamo nulla da invidiare. Possiamo caratterizzarci e portare avanti il movimento Italian Beauty, per far conoscere il valore della cosmetica e del sistema Italia in tutto il mondo”.

Non mancano tuttavia le criticità regolatorie. “Il comparto è gravato da un pesante sovraccarico normativo – ha sottolineato Lavino –. Pensiamo alle direttive Green Claims, Ecodesign, Trattamento delle Acque Reflue Urbane e al regolamento sul Packaging and Packaging Waste. È necessario lavorare con i legislatori affinché queste norme vengano introdotte in modo equilibrato”. Secondo uno studio condotto dall’associazione, una semplificazione normativa a livello europeo potrebbe liberare entro il 2030 un valore aggiuntivo di 9,7 miliardi di euro e generare 54mila nuovi posti di lavoro.

TAG: COSMETICA ITALIA, COSMESI

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