Vaccinazioni
17 Settembre 2025In Danimarca le infezioni da papillomavirus umano (HPV) di tipo 16 e 18, i due ceppi a più alto rischio oncogeno, sono state quasi completamente eliminate dall’avvio del programma vaccinale nel 2008
Un ampio studio nazionale indica che in Danimarca le infezioni da papillomavirus umano (HPV) di tipo 16 e 18, i due ceppi a più alto rischio oncogeno, sono state quasi completamente eliminate dall’avvio del programma vaccinale nel 2008. I dati, pubblicati su Eurosurveillance, mostrano che la protezione si è allargata anche alle donne non vaccinate, suggerendo l’inizio di immunità nella popolazione.
Il cancro della cervice uterina è, dopo quello al seno, la forma tumorale più diffusa tra le donne europee di età compresa tra 15 e 44 anni. L’HPV è il principale fattore causale, con almeno 14 varianti ad alto rischio identificate. Prima dell’introduzione del vaccino, in Danimarca i ceppi 16 e 18 erano responsabili di circa tre quarti dei casi di carcinoma cervicale.
Il primo vaccino offerto alle ragazze copriva quattro tipi di HPV (16, 18 e i ceppi a basso rischio 6 e 11). Dal 2017 è stato introdotto un vaccino nonavalente, che offre protezione nei confronti di nove tipi di HPV che complessivamente causano circa il 90% dei tumori della cervice.
Per valutare l’impatto della vaccinazione, un gruppo guidato da Mette Hartmann Nonboe, dello Zealand University Hospital di Nykøbing Falster, ha analizzato fino a tre campioni cervicali per ciascuna donna, raccolti in momenti successivi tra il 2017 e il 2024, con un intervallo di età tra i 22 e i 30 anni. In particolare, nel 2017 la prima generazione di ragazze vaccinate nel 2008, ha raggiunto l’età di screening (23 anni in Danimarca) rendendo possibile valutare l’impatto della vaccinazione nella popolazione bersaglio.
I risultati mostrano che la prevalenza di HPV16/18, pari al 15-17% prima della vaccinazione, è scesa a meno dell’1% nelle donne vaccinate entro il 2021. Nelle non vaccinate è stata rilevata un’infezione residua del 5%, indicativa della ridotta circolazione generale dei ceppi grazie al programma vaccinale.
Nonostante i progressi, circa un terzo delle donne sottoposte a screening ha presentato infezioni da tipi di HPV ad alto rischio oncogeno non coperti dai vaccini iniziali, con una frequenza maggiore proprio tra le vaccinate. Secondo i ricercatori, l’arrivo allo screening delle coorti vaccinate con il nonavalente dovrebbe ridurre ulteriormente queste infezioni, rendendo possibile in futuro una revisione delle linee guida di prevenzione
Fonte:
https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2025.30.27.2400820
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