Sostenibilità farmacie. Vaccini, remunerazione e prossimità leve centrali per la tenuta
Vaccinazioni anti Covid-19 e antinfluenzale somministrate dal farmacista, sistema della remunerazione, prossimità e sanità territoriale con ruolo di primo piano, sono le leve per la tenuta delle farmacie
Rendere strutturale, all'interno della farmacia dei servizi, la vaccinazione anti Covid-19 e antinfluenzale da parte del farmacista, rivedere il sistema della remunerazione entro il 2022, ripensare il tema della prossimità e della sanità territoriale dando un ruolo di primo piano alla farmacia. Sono queste alcune delle linee di indirizzo che dovranno caratterizzare il confronto con politici e istituzioni e segnare l'evoluzione della farmacia nel prossimo periodo, emersi a FarmacistaPiù, in corso, in versione digitale, fino a domenica.
Mandelli: in ridefinizione sanità territoriale occasione per valorizzare farmacia
Lo scenario della sanità e dei bisogni di salute sta rapidamente evolvendo e la crisi sanitaria ha ancora di più messo in luce la necessità di formulare nuovi modelli. «Sul tappeto sono tanti i temi da affrontare» ha detto Andrea Mandelli, presidente Fofi, intervenendo durante il convegno di apertura dei lavori di FarmacistaPiù «ma centrale è quello della prossimità delle cure, che proprio nella farmacia può trovare un'importante risposta. Abbiamo uno strumento cruciale che è il Pnrr, dove è già previsto, nella missione 5, un supporto alle farmacie rurali. La prossimità delle cure va, tuttavia, declinata tanto nel piccolo paese, quanto nelle periferie delle città, dove c'è spesso grande solitudine e dove occorre dare risposta al tema della inclusione sociale. Di fronte a noi abbiamo un percorso difficile, ma credo che sia fondamentale affiancare i politici, le istituzioni, nel momento in cui si mette mano alla riforma della sanità territoriale, come occasione per riscrivere il ruolo delle farmacie nella assistenza di prossimità e nelle cronicità. I farmacisti sono pronti: lo hanno dimostrato in questi mesi di pandemia, nella capacità evolutiva che hanno saputo mettere in campo, affiancando all'attività legata alla dispensazione, l'assistenza diretta al cittadino, attraverso i vaccini, i tamponi, e così via. Oggi, grazie alle novità normative di questi ultimi mesi, la nostra cassetta degli attrezzi si è arricchita di importanti strumenti. E tra questi, ancora da sviluppare appieno, c'è anche la possibilità per il farmacista di effettuare prelievi di sangue capillare. Il disegno di farmacia è stato tracciato, ora è necessario renderlo concreto».
Cossolo: riforma remunerazione e rendere strutturale le vaccinazione in farmacia
In questa direzione, ha aggiunto Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «occorre rendere strutturale la vaccinazione in farmacia contro il Covid-19 e soprattutto contro l'influenza, che sono state previste per ora in via sperimentale. Si tratterà di consolidarle all'interno della cornice che già abbiamo a disposizione e che è la farmacia dei servizi». C'è poi una terza sperimentazione su cui occorrerà agire: «la remunerazione aggiuntiva è un percorso che termina a fine 2022. Entro quella data, all'interno della Finanziaria 2023, occorrerà definire un nuovo modello. Le risorse, ci è stato promesso, ci sono e questo è già un punto di partenza». Accanto a questo c'è poi il rinnovo della Convenzione: «anche questo capitolo può essere affrontato seriamente nel momento in cui ci sia la volontà di investire. L'atto di indirizzo, per altro, è stato formulato nel 2017, con una farmacia che era radicalmente diversa da quella che c'è oggi. Credo che anche questa riflessione vada ricollegata al Pnrr e, in generale, alla riorganizzazione della assistenza territoriale. Sul punto sarebbe necessario procedere attraverso un gruppo di lavoro dedicato, così da riuscire a declinare e sviluppare al meglio il ruolo della farmacia. Ma, va detto, si tratta di evoluzioni che vanno avviate ora, con l'attuale Governo, che ha davvero potuto toccare con mano quanto sia stata determinante la presenza della farmacia per i cittadini e il Ssn durante la crisi sanitaria».
D'Ambrosio Lettieri: la farmacia diventa hub sanitario sul territorio. Centrale è Fse
«L'emergenza sanitaria ha determinato una rapida spinta al processo di cambiamento» ha detto Luigi D'Ambrosio Lettieri, vice presidente Fofi e presidente della Fondazione Cannavò. «La farmacia, oggi, non è più soltanto un presidio socio-sanitario, ma è diventata un vero e proprio Hub di salute sul territorio, dove convergono, anche in modo virtuale, attraverso il supporto informatico, le competenze multidiciplinari dei team assistenziali. Ma, perché possa appieno essere centro di competenze, tutti gli operatori coinvolti dovranno saper sviluppare una interlocuzione più efficace. Centrale, in questo processo, è senz'altro il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, come strumento di dialogo interprofessionale».
Leopardi: farmacisti di fronte a un cambio culturale. Logiche commerciali non appropriate
«I farmacisti» ha aggiunto Eugenio Leopardi, presidente Utifar, «in questi mesi sono riusciti a supportare le esigenze del territorio, del Ssn e dei cittadini. Abbiamo ricevuto da più parti apprezzamenti per quanto abbiamo fatto durante l'emergenza. Ora, dobbiamo mettere a sistema queste evoluzioni. Come Utifar, vediamo tre linee di indirizzo. La prima è la necessità, in una sanità che va a 21 velocità, di offrire il più possibile un servizio omogeneo. Il cittadino deve avere la certezza di trovare lo stesso livello di assistenza ovunque ci sia una croce verde. Un altro aspetto riguarda la rivalutazione della professione: credo che, a fronte delle evoluzioni messe in campo in questo periodo, sia fondamentale un cambio culturale che sia condiviso da tutti i colleghi. I farmacisti hanno saputo rispondere alla chiamata delle istituzioni, arrivando a effettuare quasi 800mila tamponi. Ma quello che deve essere chiaro a tutti è che oggi non si sta "vendendo" tamponi, si sta erogando un servizio professionale, utile alla collettività e al Ssn. Laddove si fornisce assistenza ai cittadini, la logica commerciale non è appropriata. Sarebbe come vedere un cardiologo che propone pacchetti in cui il sesto elettrocardiogramma è gratis». L'ultimo punto è, «di nuovo, la prossimità delle cure, dove la farmacia può davvero, più di altri soggetti, essere protagonista. C'è, in questo ambito, anche il tema dell'accesso al farmaco, della possibilità per il cittadino di trovare una risposta immediata e raggiungibile sul territorio. In questo senso, occorre trovare un punto di mediazione, che permetta alla farmacia, anche su questo aspetto, di dare forza alla prossimità».
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A cura di Redazione Farmacista33
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