Farmacisti volontari, nuovi ruoli nei piani di contenimento delle pandemie
Le farmacie continuano a essere presidi in prima linea contro il Covid-19. L'incontro online "Task force e nuovi ruoli del farmacista volontario nei piani di contenimento delle pandemie"
Le farmacie sono - e continuano ad essere - presidi in prima linea contro il Covid-19 e, nel corso dell'emergenza pandemica, hanno via via riorganizzato la propria attività per supportare al meglio la popolazione nella difficile fase del contenimento dell'infezione. Con l'accordo del 29 marzo scorso anche i farmacisti sono stati coinvolti nella somministrazione vaccinale anti Sars-CoV-2 alla popolazione, direttamente in farmacia. In questo nuovo scenario si è collocato l'incontro online "Task force e nuovi ruoli del farmacista volontario nei piani di contenimento delle pandemie" - promosso dalla dell'Associazione farmacisti volontari Protezione Civile - nell'ambito di FarmacistaPiù 2021, il congresso dei farmacisti italiani giunto alla sua ottava edizione, in completa fruizione digitale.
Volontariato elemento importante nel panorama socio-economico
L'incontro, moderato dalla dott.ssa Enrica Bianchi presidente nazionale dell'Associazione farmacisti volontari Protezione Civile, ha visto come primo relatore il dott. Massimo la Pietra, coordinatore nazionale nel Dipartimento di Protezione Civile e direttore centrale di Risposta nazionale della Croce Rossa Italiana, che ha parlato del panorama del volontariato italiano:" Il volontariato è uno stakeholder per la nostra società ed un elemento importante nel panorama socio-economico istituzionale del nostro Paese, in continua evoluzione e ampiamente riconosciuto dalla collettività. Durante la pandemia, tutte le associazioni si sono dovute velocemente uniformare e adeguare alle nuove esigenze, per erogare i servizi ad esse preposte. Per quella che è la mia esperienza - spiega la Pietra - non sempre si riesce da soli a dare risposta a tutti e l'abbiamo visto proprio in mezzo a questa emergenza. L'obiettivo di tutti noi e delle nostre associazioni è quello di fornire una risposta al cittadino e la cosa importante che ritengo vada fatta in fretta sono le sinergie sul territorio - dove le nostre associazioni funzionano e sono sempre presenti - oltre l'emergenza, per creare un'attività di risposta ancora più efficace a tutti i bisogni della popolazione". Per il dott. Alfredo Procaccini, vicepresidente Federfarma nazionale, il ruolo del farmacista rimane saldo nei suoi elementi fondamentali, cioè nella dispensazione del farmaco al paziente attraverso la sua competenza. Ma le nuove sfide - compresa quella pandemica in cui il farmacista è presente non solo nel suo ruolo tradizionale ma anche nella erogazione dei test di controllo e nella somministrazione vaccinale - hanno imposto un cambiamento della professione, sempre più indirizzata verso il progetto della "Farmacia dei servizi". Un farmacista che - ha continuato Procaccini - attraverso una formazione costante per accrescere le sue competenze, si sta evolvendo in una nuova figura professionale. Anche i farmacisti volontari, che in questa pandemia hanno lavorato alacremente negli hub vaccinali oltre ad erogare in forma continua servizi ed informazioni al cittadino, stanno evolvendo in questo nuovo scenario, pur rimanendo saldi nei loro compiti principali di supporto".
Servizi essenziali utili in momenti emergenziali
Il dott. Marco Leonardi, del Dipartimento della protezione Civile Ufficio I Volontariato e risorse del Servizio nazionale - Servizio risorse sanitarie, ha spiegato come la pandemia abbia insegnato a dover per forza rafforzare i servizi territoriali nella risposta agli eventi avversi, soprattutto su come si opera in situazioni di emergenza. Per Leonardi non si tratta solo di assistenza ai feriti, ma di tutti i servizi essenziali utili in momenti emergenziali. In questo ambito l'assistenza farmaceutica è uno dei più delicati perché tratta un servizio fondamentale, dalla continuità operativa delle farmacie fino alla logistica. In questo nuovo scenario, l'esperienza covid costringe sicuramente tutti gli attori chiamati in causa ad un ulteriore salto di qualità per affrontare le sfide future. Ha chiuso i lavori il dott. Luca Matteo Galliano, presidente della Sezione di Cuneo Farmacisti Volontari, che ha spiegato come la figura del farmacista volontario sia stata riconosciuta come indispensabile:" Oggi il farmacista viene riconosciuto come personale sanitario che può partecipare attivamente alla campagna vaccinale: una svolta epocale, anche grazie ai corsi di formazione istituiti dall'Iss. È un riconoscimento della farmacia territoriale, che oggi viene inserita nelle strutture che possono partecipare alla campagna vaccinale nazionale, somministrando direttamente in farmacia. All'interno di questo nuovo scenario per la professione, il farmacista volontario, oltre che per la sua funzione di supporto, è stato espressamente scelto ed inserito tra le figure che possono essere formate e che possono somministrare i vaccini, anche negli hub vaccinali e non solo nelle farmacie. Oltre alla vaccinazione vera e propria - ha concluso Galliano - molte altre attività sono state svolte dai farmacisti preparatori e tra queste spiccano la diluizione e preparazione delle dosi di vaccino anti-Covid, la formazione dei nuovi colleghi volontari, corsi di formazione per nuovi colleghi vaccinatori operanti nelle farmacie territoriali in collaborazione con Federfarma, l'esecuzione di tamponi alle popolazioni anche durante le emergenze".
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A cura di Redazione Farmacista33
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