Sindrome ovaio policistico
26 Aprile 2024La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) è una condizione comune, colpisce l’8-13% delle donne in età fertile e viene trattata in modo diverso a seconda delle manifestazioni cliniche
La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) è una condizione comune, colpisce l’8-13% delle donne in età fertile e viene trattata in modo diverso a seconda delle manifestazioni cliniche. “Il trattamento primario prevede interventi sullo stile di vita, a seguire i contraccettivi orali estro-progestinici (CO), frequentemente utilizzati per trattare l'iperandrogenismo e le irregolarità mestruali”. Lo ricordano i componenti della Commissione Endocrinologia Ginecologica AME (Associazione Medici Endocrinologi), coordinata da Cecilia Motta.
L’aggiornamento delle Linee Guida (LG) sulla PCOS è stato pubblicato nel 2023 in seguito a una revisione sistematica della letteratura, sottolineano gli esperti. Sono stati inclusi solo studi randomizzati e controllati su donne affette da PCOS, sui trattamenti con tutti i tipi di contraccettivi orali estro-progestinici con durata di trattamento di almeno 6 mesi e su confronto tra nessun trattamento, placebo o interventi sullo stile di vita.
Questa revisione sistematica riassume le conoscenze, decisamente scarse, sugli effetti del trattamento con CO nella PCOS rispetto a nessun trattamento medico, osservano Motta e colleghi. “Come previsto, l’assunzione di CO migliora la regolarità del ciclo mestruale rispetto ai controlli, va però sottolineato come anche per questo risultato la certezza delle prove sia bassa. Le ulteriori evidenze relative al trattamento con CO rispetto a nessun trattamento (controlli/placebo) o modifiche dello stile di vita sono attualmente disponibili solo con un grado di certezza delle evidenze molto basso a causa dei numerosi rischi di bias dei 4 studi valutati. Numerosi studi sugli effetti dell’assunzione dei CO nella popolazione femminile generale hanno fornito prove inequivocabili dell’efficacia di tale terapia per la contraccezione, la regolarizzazione del ciclo mestruale e dell’iperandrogenismo. Tali evidenze non si possono però generalizzare alle donne con PCOS, poiché esse differiscono dalla popolazione generale in quanto più iperandrogeniche, con BMI più elevato, con disturbi metabolici intrinseci, quali insulino-resistenza, e con maggior rischio di comorbilità psichiatriche. Questa revisione ha considerato eleggibili solo 4 studi, tutti con RoB da moderato a elevato, e non è stato possibile eseguire una metanalisi per la scarsità e l’eterogeneità dei dati presentati».
La PCOS è una sindrome che impatta su fertilità, aspetti metabolici e psicologici: vi è bisogno di RCT di alta qualità che affrontino il trattamento con CO rispetto al placebo con metodologie appropriate e adeguata potenza statistica, concludono Motta e colleghi della Commissione Endocrinologia Ginecologica AME. «Ad oggi gli studi sono troppo pochi, condotti su poche pazienti e con numerosi bias: per tale motivo nelle LG sulla PCOS pubblicate nel 2023 gli autori, per formulare le raccomandazioni, sono stati costretti ad includere prove provenienti dagli studi eseguiti sulla popolazione generale; appare quindi evidente come siano necessari ulteriori studi eseguiti su donne affette da PCOS per comprendere le sfumature dell’efficacia, della sicurezza e degli effetti avversi del trattamento con CO e promuovere interventi terapeutici individualizzati» concludono.
Clin Endocrinol (Oxf) 2023, 99: 79-91. doi: 10.1111/cen.14913.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36939017/
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