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29 Maggio 2025La task force EULAR amplia le opzioni farmacologiche sicure per la gravidanza e l’allattamento. Nuove evidenze anche per la salute riproduttiva maschile

Tutti gli inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF) sono sicuri da usare durante tutta la gravidanza, così come tutti i farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia (bDMARDs) possono inoltre essere continuati durante l’allattamento e le donne non dovrebbero smettere di allattare mentre li assumono.
Queste indicazioni sull’uso dei farmaci antireumatici modificatori della malattia (DMARDs) emergono dalle nuove raccomandazioni EULAR (l’Alleanza Europea delle Associazioni per la Reumatologia) che riflettono i nuovi dati e i progressi terapeutici emersi dalla versione precedente del 2016.
“Gli approcci terapeutici moderni si sono evoluti verso un concetto treat-to-target per evitare l’impatto negativo della malattia», hanno scritto gli autori. «Inoltre, sono emersi nuovi dati rilevanti sui farmaci antireumatici nel contesto della gravidanza, dell’allattamento e della salute riproduttiva maschile».
In linea con le precedenti raccomandazioni, i DMARDs sintetici (csDMARDs) come azatioprina, mercaptopurina, clorochina, colchicina, ciclosporina, idrossiclorochina, sulfasalazina e tacrolimus sono compatibili con la gravidanza. I farmaci teratogeni, come metotrexato, micofenolato e ciclofosfamide, devono invece essere interrotti prima del concepimento.
I FANS sono considerati durante la gravidanza per controllare l’attività della malattia, ma dovrebbero essere usati in modo intermittente e sospesi dopo la 28ª settimana. Sono preferiti quelli a emivita breve, come l’ibuprofene. Se vi sono difficoltà nel concepimento, se ne può considerare la sospensione.
I corticosteroidi dovrebbero essere ridotti a mendo di 5 mg al giorno o interrotti se possibile. In casi gravi e refrattari, si possono considerare metilprednisolone EV, immunoglobuline EV o sildenafil. In questi casi, ciclofosfamide o micofenolato possono essere utilizzati nel secondo e terzo trimestre.
Oltre agli inibitori del TNF, se necessario si possono usare abatacept, anakinra, belimumab, canakinumab, ixekizumab, rituximab, sarilumab, secukinumab, tocilizumab e ustekinumab.
Per mancanza di dati sulla sicurezza in gravidanza, andrebbero evitati apremilast, avacopan, baricitinib, bosentan, filgotinib, leflunomide, mepacrina, tofacitinib, upadacitinib e voclosporina. Questi farmaci sono sconsigliati anche durante l’allattamento.
I farmaci compatibili con la gravidanza possono essere continuati anche in allattamento e, in assenza di alternative compatibili, si possono considerare anche bosentan, sildenafil e metotrexato (fino a 25 mg/settimana).
I neonati esposti ai bDMARDs in utero possono ricevere i vaccini secondo il calendario standard. Se esposti a inibitori del TNF nel secondo trimestre, la vaccinazione antitubercolosi dovrebbe essere ritardata di 6 mesi. Lo stesso vale per tutti i vaccini vivi in caso di esposizione a biologici non TNF negli ultimi 2 trimestri.
La ciclofosfamide è associata a un potenziale rischio di infertilità irreversibile e deve essere sospesa almeno 3 mesi prima del concepimento. Per altri farmaci senza dati di sicurezza disponibili, si consiglia una sostituzione. La sulfasalazina non ha mostrato effetti clinici rilevanti sulla prole, ma può ridurre temporaneamente la conta spermatica se ne consiglia la sospensione in caso di difficoltà a concepire. Queste raccomandazioni aiutano a pianificare in sicurezza fertilità, gravidanza e allattamento nei pazienti con malattie reumatiche.
Fonte
Annals of the Rheumatic DiseasesApril 16, 2025
https://ard.eular.org/article/S0003-4967(25)00818-0/fulltext
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