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01 Dicembre 2025

GLP-1 nell’obesità, da Oms le prime linee guida: indicazioni condizionali su uso prolungato e stile di vita

Le nuove linee guida dell’Oms sull’obesità prevedono l’uso a lungo termine dei GLP-1 negli adulti, esclusa la gravidanza, integrato da interventi comportamentali intensivi su dieta e attività fisica

di Redazione Farmacista33


GLP-1 nell’obesità, da Oms le prime linee guida: indicazioni condizionali su uso prolungato e stile di vita

I farmaci agonisti del GLP-1 possono essere usati come trattamento a lungo termine negli adulti con obesità, a eccezione delle donne in gravidanza, mentre nei pazienti che iniziano questi farmaci la terapia va affiancata con un intervento comportamentale intensivo sugli stili di vita per sostenere il percorso di perdita di peso. Entrambe le indicazioni, formulate in modo condizionale sia per le evidenze ancora limitate nel lungo periodo sia per diverse implicazioni organizzative, economiche ed etiche legate all’accesso ai farmaci, rappresentano le prime linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’uso terapeutico di tirzepatide, semaglutide e liraglutide.

Oms: obesità una malattia cronica e recidivante

Le linee guida Oms riconoscono “l’obesità come una malattia cronica e recidivante” e che rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica globale, con “oltre un miliardo di persone colpite e casi in aumento in quasi tutti i Paesi del mondo”. L’organizzazione evidenzia inoltre come l’impatto della malattia sia già oggi rilevante: “Nel 2024 si sono registrati 3,7 milioni di decessi correlati all’obesità”, pari al 12% di tutte le morti per malattie non trasmissibili, e i costi globali “sono stimati in 3.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2030”. Secondo l’Oms, il peso dell’obesità deriva da dinamiche molto più ampie del semplice comportamento individuale: “L’obesità nasce da un insieme di interazioni complesse che includono genetica, neurobiologia e comportamenti alimentari, oltre a ambienti obesogeni legati ai cambiamenti nella dieta, nell’attività fisica e negli stili di vita connessi alla globalizzazione e all’industrializzazione della produzione alimentare”. La malattia, aggiunge l’organizzazione, “richiede cure per tutta la vita” e impone una gestione integrata che comprenda diagnosi precoce, trattamento delle complicanze e percorsi terapeutici combinati, capaci di includere interventi comportamentali, farmacologici e, quando necessario, chirurgici.

Terapie GLP-1 punto di svolta 

L’arrivo delle terapie agoniste del GLP-1 segna quello che l’Oms definisce “un punto di svolta nel trattamento dell’obesità, delle sue complicanze e delle comorbidità correlate”. Inizialmente sviluppati per il diabete di tipo 2 e approvati nel 2005 “per la loro capacità di aumentare la secrezione insulinica glucosio-dipendente e di sopprimere il glucagone”, questi farmaci hanno progressivamente mostrato effetti centrali sui circuiti dell’appetito e della sazietà. L’Oms ricorda che “l’evidenza del loro impatto sui percorsi ipotalamici che regolano l’appetito, promuovono la sazietà e ritardano lo svuotamento gastrico” ha portato nel 2015 all’approvazione di liraglutide 3 mg per la gestione cronica del peso. Da allora, gli agonisti GLP-1 e i nuovi dual agonist hanno ampliato il loro potenziale terapeutico, con studi che documentano benefici su rischio cardiovascolare, apnea notturna, malattia renale, steatoepatite metabolica e persino condizioni neurodegenerative. Per questo motivo, osserva l’Oms, “l’avvento di queste terapie rappresenta un’importante innovazione nell’affrontare la sfida globale dell’obesità, offrendo un complemento essenziale agli interventi comportamentali tradizionali”.

La pubblicazione delle linee guida arriva in un momento in cui, spiega l’Oms, diversi Paesi hanno già autorizzato queste terapie e gli Stati membri hanno chiesto un orientamento chiaro e condiviso. Il documento nasce, quindi, per “fornire una base strategica che aiuti i Paesi ad accelerare la risposta alla crisi dell’obesità, raccogliendo le migliori evidenze disponibili e definendo criteri omogenei per un uso equo, appropriato e sostenibile dei GLP-1 nella pratica clinica”.

Buone pratiche e raccomandazioni condizionali

Nelle linee guida, l’Oms premette due Good Practice Statements che definiscono il quadro clinico entro cui interpretare le raccomandazioni. La prima afferma che “l’obesità è una malattia cronica che richiede cure per tutta la vita” e che questo percorso deve prevedere screening, diagnosi precoce, gestione delle complicanze e valutazione di trattamenti farmacologici, chirurgici o di altro tipo per prevenire o affrontare le comorbidità. E qui si colloca la prima raccomandazione, secondo cui negli adulti con obesità “le terapie GLP-1 possono essere utilizzate come trattamento a lungo termine”, un’indicazione formulata in modo condizionale e sostenuta da evidenze di certezza moderata.

La seconda Good Practice Statement sottolinea che le persone con obesità dovrebbero ricevere un counseling adeguato al contesto su cambiamenti comportamentali e stili di vita, che includono attività fisica e pratiche alimentari salutari. L’Oms indica infatti che gli interventi devono partire da “modifiche appropriate della dieta e del livello di attività fisica”, prevedendo una riduzione dell’apporto energetico e un supporto nutrizionale regolare. Per le persone trattate con agonisti GLP-1 o con dual agonist GLP-1/GIP, questo counseling rappresenta il primo passo verso una terapia comportamentale intensiva, finalizzata “a sostenere e amplificare gli esiti della terapia farmacologica”. A questa premessa si collega la seconda raccomandazione, che prevede che negli adulti con obesità in trattamento con GLP-1 “la terapia comportamentale intensiva possa essere offerta come parte di un algoritmo clinico multimodale”, ancora una volta con un’indicazione condizionale e sostenuta da un livello di evidenza considerato basso.

Accesso ai farmaci: garantire equità

Nel documento l’Oms sottolinea inoltre che la terapia farmacologica non è sufficiente a contrastare l’epidemia di obesità e richiama la necessità di una strategia più ampia, fondata sulla creazione di ambienti favorevoli alla salute tramite politiche di popolazione, sulla protezione dei soggetti ad alto rischio attraverso screening e interventi precoci e su una presa in carico sanitaria continuativa e personalizzata. Sul fronte dell’accesso alle cure, l’organizzazione avverte che senza politiche mirate di produzione, prezzo e distribuzione l’impiego dei GLP-1 rischia di ampliare le disuguaglianze, poiché anche con un rapido aumento della capacità produttiva questi farmaci potrebbero raggiungere “meno del 10% delle persone potenzialmente eleggibili entro il 2030”. Tra le misure suggerite figurano acquisti centralizzati, prezzi differenziati e licenze volontarie per ampliare la disponibilità dei trattamenti.

L’Oms ha infine annunciato che nel 2026 lavorerà con governi e stakeholder internazionali per definire un quadro trasparente di prioritarizzazione, con l’obiettivo di indirizzare l’accesso ai GLP-1 verso i pazienti con maggior bisogno clinico, nell’ambito del piano di accelerazione globale contro l’obesità.

Fonte:

https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2842199 

TAG: FARMACI CONTRO L'OBESITà, GLP-1, ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITà - OMS

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