Banco farmaceutico, al via raccolta fondi per aiutare piccoli e medi ospedali: farmaci e apparecchiature
Aiutare nell'emergenza da Covid-19 medici e infermieri di ospedali piccoli e medi che necessitano di farmaci e apparecchiature in carenza. Questo l'obiettivo della raccolta fondi lanciata da Banco farmaceutico
Aiutare nell'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia Covid-19 medici e infermieri di ospedali piccoli e medi che necessitano di farmaci e apparecchiature in carenza. Questo l'obiettivo della raccolta fondi "Aiutaci a curare chi si è ammalato" lanciata da Cdo, Medicina e Persona e Banco farmaceutico nell'ambito del progetto #fareinsieme. Il ricavato infatti, sarà destinato all'acquisto di farmaci e apparecchiature specializzate per gli ospedali più piccoli e per sostenere progetti utili per l'emergenza.
Si ricorda che, in base all'articolo 66 del Decreto Cura Italia, per le erogazioni liberali delle persone fisiche vige la detrazione dall'imposta lorda ai fini dell'imposta sul reddito pari al 30, per un importo non superiore a 30.000 euro. Per le imprese si applica l'art. 27 legge 133/1999 (calamità naturali) che ne riconosce la deducibilità integrale dal reddito d'impresa e dall'Irap.
L'iniziativa "Aiutaci a curare chi si è ammalato"
Per l'iniziativa sono già in fase di valutazione le prime richieste di medicinali, di apparecchiature e prodotti per la prevenzione della Covid-19, e di sostegno a progetti di ricerca sulla diagnosi e la cura dell'infezione. Ulteriori indicazioni invece, verranno recepite attraverso medici e professionisti delle strutture coinvolte nell'emergenza, in accordo con le rispettive direzioni sanitarie. Al fine di presiedere le operazioni è stato creato un comitato tecnico scientifico composto da Guido Bardelli, presidente Cdo; Felice Achilli, presidente di Medicina e Persona e Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco farmaceutico Onlus, affiancati da Pasquale Cannatelli, direttore generale dal 1998 al 2015 di alcune Aziende ospedaliere Lombarde (Cremona, Niguarda, Sacco) e dal 2016 al 2018 componente del Cda del Policlinico di Milano e Maurizio Amigoni, già direttore generale di varie strutture ospedaliere e attualmente componente consiglio di indirizzo Gestionale presso Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto. «Molti ospedali sono stati costretti a trasformarsi in "Covid-Hospital", mentre i reparti hanno dovuto cambiare persino nome (Covid 1, Covid 2, ecc...). Tutto questo ne ha stravolto l'organizzazione. I medici, gli infermieri e il personale sanitario lottano contro una malattia difficile da controllare: le terapie, spesso, sono di semplice supporto. Troppe volte, non resta che accompagnare i pazienti fino alla fine», hanno dichiarato, in una nota congiunta le organizzazioni «Curare oggi chi si è ammalato - continua la nota - è indispensabile per cominciare a pensare al domani; significa gettare già adesso le basi per ricostruire il tessuto sociale ed economico del Paese, che questa inattesa circostanza trasformerà profondamente».
Sui siti internet e sui canali social delle tre Associazioni saranno evidenziate le informazioni sull'utilizzo dei fondi che, man mano, saranno raccolti.
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