Integratori alimentari
29 Agosto 2023Una nuova ricerca della Warren Alpert Medical School della Brown University suggerisce che bassi livelli di vitamina D possono essere associati a una psoriasi più grave.
La psoriasi è una malattia autoimmune della pelle, che colpisce più di 1,5 milioni di persone in Italia. È caratterizzata da chiazze infiammate e squamose che possono anche essere pruriginose e dolorose. I sintomi della psoriasi possono variare da lievi, quando colpisce meno del 3% del corpo, a gravi, più del 10% del corpo. Studi condotti in diversi paesi, tra cui Brasile e Nepal, hanno dimostrato che i livelli sierici di vitamina D sono significativamente più bassi nelle persone con psoriasi e sono correlati alla gravità della malattia. I ricercatori hanno così condotto uno dei più grandi studi per confermare tale tesi, utilizzando i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Hanno identificato 491 casi di psoriasi da più di 40.000 partecipanti NHANES e raccolto informazioni sui livelli di vitamina D nel sangue, sulla superficie corporea interessata dalla psoriasi (una misura dell'estensione della psoriasi sul corpo) e su altri fattori come età, sesso, razza, indice di massa corporea e abitudini al fumo.
Bassi livelli di vitamina D correlati a una psoriasi più grave
Per valutare la relazione tra bassi livelli di vitamina D e la gravità della psoriasi, hanno utilizzato un metodo matematico chiamato "regressione lineare multivariata". Hanno scoperto che quando i livelli di vitamina D nel sangue diminuivano, la gravità della psoriasi aumentava. Le persone con la minore superficie corporea affetta da psoriasi avevano i livelli sierici medi di vitamina D più alti (67 nmol/L), mentre quelle con la maggiore superficie corporea affetta da psoriasi avevano i livelli medi sierici di vitamina D più bassi (56 nmol/L) . I ricercatori hanno visto una tendenza simile quando hanno diviso le persone in gruppi in base alla superficie corporea affetta da psoriasi e hanno esaminato la percentuale di persone con carenza di vitamina D in ciascun gruppo. Il 39% del gruppo con la psoriasi più grave era carente di vitamina D rispetto al 25% del gruppo con la psoriasi meno grave. "Solo uno studio precedente, pubblicato nel 2013, ha utilizzato i dati NHANES per analizzare la relazione tra vitamina D e psoriasi", affermano gli autori. "Siamo stati in grado di aggiungere dati più recenti, che hanno più che triplicato il numero di casi di psoriasi analizzati, rendendo i risultati più aggiornati e statisticamente potenti rispetto ai dati precedentemente disponibili".
Necessari ulteriori studi prima di raccomandare utilizzo di integratori di vitamina D nella psoriasi
Il dottor Cho, leader del gruppo di ricerca e professore associato di dermatologia ed epidemiologia presso la Brown University, ha sottolineato che "mentre gli analoghi topici della vitamina D sono già usati per trattare la psoriasi, ulteriori ricerche, come ampi studi clinici randomizzati sono necessari prima di raccomandare l’utilizzo di integratori orali di vitamina D nei pazienti con psoriasi”.
Per saperne di più:
https://cdn.nutrition.org/article/S2475-2991(23)26559-2/fulltext
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
17/01/2025
Un nuovo studio conferma l'impatto negativo. Lo studio stima che ogni anno le bevande zuccherate siano responsabili di 1,2 milioni di diagnosi di malattie cardiovascolari
A cura di Redazione Farmacista33
07/01/2025
Un nuovo studio, pubblicato su Nutrients, mostra il potenziale dell’integrazione dei probiotici nel migliorare la qualità di vita dei pazienti con rinite allergica, modulando il microbiota...
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
02/01/2025
Uno studio clinico dimostra che un'integrazione con proteine del siero del latte arricchite può migliorare la funzione cognitiva e la composizione corporea negli anziani con lieve deterioramento...
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
02/01/2025
Lo evidenzia una ricerca che ha osservato anche come l’aumento del dosaggio non sortisca effetti ulteriori
A cura di Sabina Mastrangelo
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)