Regioni
13 Novembre 2023 Entro la fine del 2023 nelle farmacie del Lazio tutti si potranno vaccinare contro pneumococco, Hpv e Herpes zoster. Vaia: vaccinazione da atto medico ad atto sanitario
Entro la fine del 2023, tutta la popolazione adulta potrà avere accesso nelle farmacie del Lazio non solo ai vaccini antinfluenzale e anti-Covid ma anche a quello antipneumococcico, contro il Papillomavirus (HPV) e contro l’Herpes zoster. “Il vaccino deve essere visto come farmaco di prossimità e la vaccinazione deve trasformarsi da atto medico in atto sanitario”. Obiettivo della strategia è estendere la vaccinazione in tutti i presidi possibili, come indicato alle Regioni nella circolare ministeriale del 3 novembre in cui si chiede il coinvolgimento operativo di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta e Farmacie, e in quella del 9 novembre in cui si chiede di coinvolgere anche la rete specialistica sia a livello ospedaliero che territoriale. Il tema è stato oggetto di confronto nel corso del convegno “La vaccinazione in farmacia”, promosso da Federfarma Lazio a cui ha partecipato anche Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute che ha firmato entrambe le circolari.
Verso accordo con Regione Lazio per facilitare accesso a vaccinazioni
“Stiamo lavorando ad un accordo con la Regione Lazio - ha annunciato il presidente di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi - per cercare di recepire sia le buone pratiche già adottate da altre Regioni, sia pratiche innovative per facilitare l’accesso dei cittadini a vaccinazioni oggi ritenute fondamentali. Penso, in particolar modo, al vaccino antipneumococcico, rivolto alla popolazione anziana, al vaccino contro il Papillomavirus (HPV), che riesce a evitare patologie gravi come il tumore, rivolto sia alle donne sia agli uomini, e al vaccino contro l’Herpes zoster”.
“Il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività di prevenzione vaccinale risponde all’esigenza di garantire ai cittadini maggiore prossimità, facilità di accesso e informazione sulla vaccinazione - ha detto il presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti (FOFI), Andrea Mandelli. - I farmacisti, il cui ruolo in ambito vaccinale si è dimostrato efficace con le campagne anti-Covid e antinfluenzale, sono pronti ad ampliare il loro apporto nella somministrazione dei vaccini, dall’Herpes zoster, come già sperimentato in alcune Regioni, allo pneumococco, all’HPV, al fine di raggiungere gli obiettivi di copertura stabiliti dalle autorità sanitarie per le diverse categorie e fasce d’età”.
Vaia: vaccinazione da atto medico diventi atto sanitario
L’invito rivolto alle Regioni, ha spiegato Vaia, è di “aumentare l’impegno sul piano della comunicazione e sul piano organizzativo, utilizzando tutti i setting assistenziali, a partire dal presidio di prossimità che è la farmacia. La pandemia è ormai alle spalle, come ci dicono i dati, e questo è confortante, ma c'è il problema della fascia fragile della società. Il numero delle vaccinazioni è ancora insufficiente - ha affermato Vaia - Per questo ho emanato lo scorso 3 novembre una prima circolare per invitare le Regioni ad aumentare l’impegno sul piano della comunicazione e sul piano organizzativo, utilizzando tutti i setting assistenziali, a partire dal presidio di prossimità che è la farmacia. Il vaccino deve essere visto come farmaco di prossimità, immediatamente fruibile dal cittadino. La farmacia è il presidio più facilmente accessibile anche per la vaccinazione dei minori. Da atto medico, come previsto dal regio decreto del 1934 ancora in vigore, la vaccinazione deve trasformarsi in atto sanitario”.
“La prevenzione vaccinale è una risorsa per la salute dei cittadini e uno strumento per abbattere i costi del Sistema Sanitario Nazionale – ha aggiunto presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonio Aurigemma. - La nostra Regione darà a tutti la possibilità di usufruirne sotto casa. Finora la politica ha legiferato senza prima ascoltare quelle realtà che hanno davvero il polso della situazione. Oltre all'ascolto, serve una sinergia tra le varie parti coinvolte nella sanità”. Saranno le farmacie ad aderire, ma potenzialmente i nuovi punti vaccinali potrebbero essere 1.780. E per la Regione, secondo il presidente Aurigemma, questo significherebbe anche “abbattere i costi del sistema sanitario nazionale”.
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