Governo
19 Dicembre 2023 La spinta alla semplificazione è nell’agenda del Consiglio dei ministri, dalla delega per l’introduzione di una legge annuale sulle semplificazioni, a quella relativa alle indicazioni di ambito farmaceutico e sanitario, fino alle prescrizioni. Molte le ricadute che potrebbero derivarne per i farmacisti
La spinta alla semplificazione è uno dei leitmotiv dell’ultimo periodo. Invocata dal Pnrr, è stata, anche di recente, declinata in alcuni provvedimenti che sono stati o sono nell’agenda del Consiglio dei ministri. Dalla delega per l’introduzione di una legge annuale sulle semplificazioni, a quella relativa alle indicazioni di ambito farmaceutico e sanitario, fino alle prescrizioni, sono molte le ricadute che potrebbero derivarne per il settore.
Si punta a una legge annuale permanente di semplificazione normativa
A scorrere l’agenda politica è chiaro come quella delle semplificazioni sia un’esigenza avvertita dai diversi ambiti della società e fortemente richiesta all’Italia anche dall’Europa. In questa direzione, uno step importante è costituito dal disegno di legge “Deleghe per la semplificazione normativa” uscito dal Cdm del 5 dicembre che, “nel quadro delle riforme volte alla semplificazione inserite nel PNRR, prevede l’introduzione stabile nell’ordinamento di una nuova Legge annuale di semplificazione normativa quale strumento di periodica revisione della legislazione nei settori che saranno individuati di anno in anno. La legge sarà adottata, in seguito a specifiche consultazioni pubbliche e sulla base delle proposte pervenute dai Ministri competenti, entro il 30 giugno di ogni anno, con scopi di semplificazione, riordino e codificazione della normativa vigente, anche mediante delega legislativa. Si prevedono misure volte al miglioramento della qualità della normazione, tra le quali l’introduzione di una “valutazione d’impatto generazionale” delle leggi, e una delega al Governo per la digitalizzazione dell’attività e della produzione normativa e l’adozione in formato digitale dei regolamenti ministeriali”.
Prescrizioni e pazienti cronici al centro del percorso
Al riguardo, di stretto interesse per il settore è il testo all’attenzione del Cdm di oggi (19 dicembre), la cui formulazione è in corso da tempo, attraverso diversi interventi, e su cui a inizio novembre era stato espresso il parere da parte della Conferenza delle Regioni. A essere previsto, secondo la bozza circolata in questi giorni, è che “il Governo è delegato ad adottare, entro il 31 agosto 2024, uno o più decreti legislativi di semplificazione, razionalizzazione e digitalizzazione dei procedimenti amministrativi in materia di turismo, di disabilità, farmaceutica e sanitaria e in materia di prevenzione incendi e di sicurezza antincendio dei prodotti, nonché in materia di autorizzazioni di polizia, nel rispetto dei principi del diritto dell’Unione europea, in modo da ridurre gli adempimenti e gli oneri amministrativi a carico dei cittadini e delle imprese”. Nell’ambito delle misure di semplificazione dell’assistenza farmaceutica, che erano già state oggetto di un Ddl di maggio, alcune sono dirette ai pazienti cronici, dove trova valorizzazione anche il ruolo del farmacista: nello specifico l’indicazione è che “nella prescrizione di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche, il medico prescrittore può indicare nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico, qualora lo richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva, può sospendere, in ogni momento, la ripetibilità della prescrizione ovvero modificare la terapia”.
Valorizzato il ruolo del farmacista per le ricette ripetibili
Al momento “della dispensazione, il farmacista informa l’assistito circa le corrette modalità di assunzione dei medicinali prescritti e consegna un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia, in relazione alla posologia indicata, in coerenza con quanto definito nel protocollo. Il farmacista, nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica, qualora rilevi difficoltà da parte dell’assistito nella corretta assunzione dei medicinali prescritti, segnala le criticità al medico prescrittore per le valutazioni di competenza. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le ulteriori modalità applicative e le procedure informatiche necessarie per l’attuazione delle disposizioni”.
Ricetta rossa e bianca: le semplificazioni in vista
Un ulteriore step del percorso previsto è la semplificazione e stabilizzazione dell'impianto relativo alla dematerializzazione della ricetta, sia in riferimento a quella rossa sia a quella bianca, per facilitare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini. “Il medico prescrittore procede alla generazione in formato elettronico delle prescrizioni non a carico del Ssn riportando almeno i dati relativi al codice fiscale del paziente, la prestazione e la data della prescrizione, nonché le informazioni necessarie per la verifica della ripetibilità e non ripetibilità dell'erogazione dei farmaci prescritti”. Inoltre, “il medico è tenuto a indicare sulla ricetta relativa ai medicinali” per patologie croniche “il nominativo del paziente o, su richiesta di quest’ultimo, il codice fiscale in luogo della menzione del nome e del cognome”.
Focus anche sull’accesso unico al FSE
Inoltre, in materia di contrasto alla carenza dei medicinali, l’obiettivo è che “il titolare dell'AIC, in caso di interruzione, temporanea o definitiva, della commercializzazione dia comunicazione all'Aifa” anche in riferimento alla singola “confezione (Aic a nove cifre) del medicinale nel territorio nazionale. La comunicazione è effettuata non meno di due mesi prima dell'interruzione della commercializzazione del prodotto – invece che quattro - ed è rinnovata in caso di prolungamento del periodo di interruzione”.
Infine, in ambito più strettamente sanitario, “nell’esercizio della delega relativa alla semplificazione dei procedimenti amministrativi” il Governo è chiamato a osservare anche criteri direttivi specifici, tra cui, per esempio, l’”implementazione del punto di accesso unico ai servizi di sanità digitale al fascicolo sanitario elettronico (FSE) e a tutti i servizi digitali, quali la telemedicina”, così come “la previsione della ripetibilità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore dei pazienti cronici e per patologie invalidanti e introduzione a carattere permanente delle prescrizioni farmaceutiche digitali”.
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