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Politica sanitaria

21 Novembre 2024

Ddl Bilancio 2025, prosegue iter: al vaglio emendamenti su farmacie, distribuzione e industria farmaceutica

La bozza del ddl Bilancio 2025 è al vaglio della Commissione Bilancio della Camera che sta esaminando gli emendamenti. Tra i capitoli di interesse per il comparto farmaceutico figurano gli articoli 57 e 57-bis

di Redazione Farmacista33


Ddl Bilancio 2025, prosegue iter: al vaglio emendamenti su farmacie, distribuzione e industria farmaceutica

Sono circa 800 gli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2025 su cui la Commissione Bilancio della Camera sta proseguendo l’esame. Tra i capitoli di interesse per il comparto farmaceutico figurano gli articoli 57 e 57-bis, entrambi centrali per la filiera del farmaco e la sanità territoriale: il primo rivede in rialzo la remunerazione dei grossisti e dei distributori farmaceutici, il secondo prevede un prolungamento al 2025 della sperimentazione della Farmacia dei Servizi che stando alle attuali previsioni, terminerebbe a fine 2024.

Farmacia dei Servizi: estensione della sperimentazione nell’Art.57-bis

L’articolo 57-bis (Estensione delle attività della farmacia dei servizi) introduce diverse modifiche alla legge Bilancio del 2018, andando così a prolungare fino al 2025 la sperimentazione della Farmacia dei Servizi, stanziando ulteriori 25,3 milioni di euro per supportare l'estensione e la stabilizzazione delle attività. Inoltre, il testo dispone che “In considerazione dei positivi risultati delle attività condotte” il Comitato paritetico e il Tavolo tecnico, “entro e non oltre il 30 settembre 2025” valutino i risultati per un'eventuale istituzionalizzazione dei nuovi servizi.

Articolo 57: nuova remunerazione per distributori e grossisti

L'articolo prevede la rideterminazione della remunerazione dei grossisti e dei distributori farmaceutici a partire dal 1° marzo 2025. La nuova struttura si basa su due elementi: quota percentuale del 3% calcolata sul prezzo al pubblico al netto dell’IVA per ogni confezione di farmaco, in sostituzione della precedente spettanza e quota fissa di 0,05 euro per ogni confezione di farmaco. Questa misura intende riequilibrare le dinamiche economiche della filiera, aggiornando le disposizioni già introdotte con la Legge di Bilancio 2023 per le farmacie.

La proposta normativa ha suscitato reazioni opposte da Farmindustria e Federfarma Servizi, evidenziando le criticità e i possibili benefici per i diversi attori della filiera.

In occasione della propria convention Federfarma servizi ha ribadito che l’introduzione, nella bozza del DDL Bilancio 2025 di misure che incrementano il margine di remunerazione dello 0,65% e prevedono un contributo aggiuntivo di 5 centesimi per confezione di farmaci di classe A, è una possibile boccata d’ossigeno per il settore. “Dopo anni di appelli, qualcosa si muove – ha commentato il presidente Antonello Mirone - e questi interventi potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per un settore che, nonostante i numerosi ostacoli, continua a svolgere un ruolo determinante nella filiera della salute, con un impatto diretto e positivo sulla vita della collettività”.

Farmindustria: serve una visione strategica che finora non abbiamo visto

Diametralmente opposta la posizione dell’industria, con Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che ha più volte criticato questa misura: “Dal nostro punto di vista – ha detto in occasione del Healthcare Summit de Il Sole 24 Ore a Roma - serve una visione strategica che finora non abbiamo visto. Se il tema del payback non si scioglie e se la riforma di Aifa non accelera noi non avremo i farmaci e l'innovazione non arriverà. Abbiamo l'industria farmaceutica più forte al mondo ma abbiamo una legge di bilancio che vuole togliere risorse all'industria per darle alla distribuzione. Siamo stufi di aspettare qualcosa che poi non avviene. Il payback picchierà ancora di più sull'industria. Le finanze pubbliche sono un problema ma per questo vanno fatte scelte coraggiose sui sistemi sanitari. Il sistema sanitario assorbe una cifra enorme ma un punto fondamentale è la qualità della spesa. Noi crediamo che da una parte vada rifondato il sistema con una forte capacità di execution. Infatti, noi abbiamo un sistema che ha prodotto grandi differenze nel corso dei decenni e i tagli non hanno aiutato. Il futuro non è la Casa di comunità ma la scienza, i nuovi farmaci, la tecnologia. Bisogna dare una linea molto chiara alle regioni che devono stare al gioco".

Egualia: siamo vittima del payback, sia in farmacia che in ospedale

Preoccupazioni e appelli a rivedere le norme anche da Egualia, che chiede un segnale urgente dal governo di sostegno alle aziende della filiera farmaceutica, in particolare per quelle che producono farmaci fuori brevetto: “Siamo vittima del payback, sia in farmacia che in ospedale - ha dichiarato il  presidente, Stefano Collatina. - Nella convenzionata questa tassa vale oltre 160 milioni di euro l'anno su farmaci che, per oltre il 30% hanno un prezzo ricavo industria di qualche euro, quando ci arriva”.
“È controintuitivo penalizzare chi genera risparmio. Se i farmaci equivalenti e biosimilari dovessero sparire, il sistema dell'assistenza farmaceutica rischierebbe il collasso. Ecco perché non possiamo nemmeno accettare misure di riduzione delle quote di spettanza, come quelle previste dalla Legge di Bilancio, che indirizzerebbero la macchina del sistema contro il muro delle carenze".

“È necessario fermarsi ora, sgombrare il campo da misure pericolose e programmare fin da subito interventi concreti di sostegno per tutta la filiera farmaceutica, a partire dalle risorse per i tetti di spesa. Il tempo è scaduto, dopo due anni di annunci ci aspettavamo questo e non misure che ci penalizzano. Serve una strategia ed un cambio di paradigma per definire le priorità ed un progetto concreto per la farmaceutica e la sua filiera" ha concluso Collatina.

Schillaci: payback norma sbagliata ereditata

Nel corso dello stesso evento anche il ministro della salute Orazio Schillaci ha toccato il tema sottolineando di essere consapevole delle preoccupazioni dell’industria farmaceutica: “Sono in corso discussioni per ridurre l'impatto delle disposizioni. Cosa si può emendare? Per quanto riguarda il payback è una norma sbagliata che abbiamo ereditato da governi precedenti e noi paghiamo il conto di scelte sbagliate. Già lo scorso anno siamo intervenuti mettendo un miliardo, anche qui abbiamo incontrato gli stakeholder del settore e soprattutto siamo in sintonia con le aziende di dimensioni più piccole, nazionali, che ovviamente soffrono. Soprattutto per il futuro – ha sottolineato Orazio Schillaci - vogliamo cercare di limitare i danni che sono stati introdotti da questa norma, ripeto che non abbiamo voluto, ma che purtroppo abbiamo ereditato”.

L’iter del DDL Bilancio 2025 prosegue, resta da vedere se e quali modifiche saranno introdotte per bilanciare le esigenze dei vari attori coinvolti e se verranno mantenute le proposte emendative presentate.

Fonte:

https://documenti.camera.it/apps/emendamenti/getProposteEmendativeSeduta.aspx?contenitorePortante=leg.19.eme.ac.2112-bis&tipoSeduta=1&sedeEsame=referente&urnTestoRiferimento=urn:leg:19:2112:bis:null:com:05:referente&dataSeduta=20241115&tipoListaEmendamenti=1 

TAG: FARMACIA DEI SERVIZI, MANOVRA FINANZIARIA

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