commissione europea
28 Novembre 2024La plenaria del Parlamento europeo approva la seconda Commissione europea a guida von der Leyen: 370 i sì, 282 i no, 36 le astensioni. Alla sanità l’ungherese Várhelyi
Con il 51,3% dei voti favore la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen è quella con meno consensi, al suo avvio, tra quelle che si sono succedute al vertice dell’Unione: 370 i sì, 282 i no, 36 le astensioni. Così si è espresso l’Europarlamento, in seduta plenaria, a Strasburgo.
Tra le forze politiche italiane hanno votato a favore della Commissione Forza Italia, Pd e Fratelli d’Italia, contrari Lega, 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Ventisette in tutto i commissari che compongono la squadra, tra i quali Raffele Fitto, vice presidente esecutivo per la Coesione e le riforme. La sua nomina in realtà è stata in bilico fino all’ultimo, in quanto Fitto, come politico di Fratelli d’Italia, appartiene al gruppo dei conservatori europei Ecr, considerato troppo a destra dai socialisti europei, che con i popolari costituiscono il nerbo di questa seconda Commissione von der Leyen.
Le altre vice presidenze esecutive sono andata a Teresa Ribera (Spagna, Transizione pulita, giusta e competitiva); Henna Virkkunen (Finlandia, Sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia); Stéphane Séjourné (Francia, Prosperità e strategia industriale); Roxana Minzatu (Romania, Persone, le competenze e la preparazione). Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza sarà la estone Kaja Kallas.
La nomina di Olivér Várhelyi
L’ungherese Olivér Várhelyi, commissario designato alla Sanità e al benessere animale, è stato l’unico candidato a non avere superato già in prima battuta l’esame delle commissioni parlamentari.
Commissario all’Allargamento nella precedente Commissione von der Leyen, Várhelyi aveva ricoperto dal 2015 al 2019 il ruolo di rappresentante permanente dell’Ungheria presso la Ue.
Considerato molto vicino al governo Orban, Várhelyi durante la sua discussa audizione ha promesso di varare in tempi brevi una normativa sui medicinali critici e un piano Ue per la salute cardiovascolare, assicurando una proficua collaborazione con il Parlamento e il Consiglio europeo in tema di revisione della nuova legislazione farmaceutica Ue. A suscitare dubbi le sue posizioni in materia di aborto e vaccini. Non a caso gli sono state sottratte le deleghe sui diritti riproduttivi, sulla salute mentale, sulla resistenza antimicrobica, sulla gestione delle crisi e sull’Agenzia per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.
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