farmacia dei servizi
08 Ottobre 2025Con la delega per un Testo unico della legislazione farmaceutica si apre un percorso che ridefinisce accesso al farmaco, farmacia dei servizi e ruolo del farmacista nel SSN. Intervista a Gianni Petrosillo
Con la presentazione del Ddl Delega che punta a istituire un Testo Unico della legislazione farmaceutica, si apre un percorso che potrebbe ridefinire il ruolo del farmaco, delle farmacie e dei professionisti della salute all’interno del Servizio sanitario nazionale. Una riforma complessa che non è solo una “semplice raccolta o riordino cronologico delle normative che si sono stratificate in questi anni, ma si andrà anche a revisionare laddove il sistema dimostra tutta la sua vetustà, dalla filiera distributiva, ai principi attivi, dalla produzione principi attivi nel nostro paese all'accesso al farmaco. Tutti aspetti che vanno verso un miglioramento dell'assistenza farmaceutica”. Lo dichiara Gianni Petrosillo, vicepresidente di Federfarma e presidente del Sunifar in un’intervista a Sanità33.
“Sistemare tutta la stratificazione normativa che c’è stata dal 1934 a oggi è un’impresa titanica – spiega Petrosillo. – È un grosso lavoro e sicuramente molto interessante perché ci dice chiaramente che il farmaco non deve essere visto solo come costo, ma come generatore di valore sociale, economico e scientifico”.
Uno dei punti chiave toccati dal DDL è la farmacia dei servizi, nata, come ricorda Petrosillo in forma sperimentale nel 2017 ma è “nel 2018 che abbiamo iniziato a fare la sperimentazione e subito dopo siamo passati attraverso la tempesta del Covid dove abbiamo dimostrato di essere un supporto”.
“Ora però bisogna passare a una farmacia dei servizi strutturale – sottolinea Petrosillo. – Le regioni si sono mosse in modo disomogeneo: alcune sono andate avanti subito, altre sono rimaste al palo. Ma se nel 2026 si riparte con un finanziamento adeguato, con una normativa chiara che riconosce a tutto tondo i servizi delle farmacie in ambito SSN e quindi in convenzionamento, ci sarà molta più adesione. Se le farmacie che finora sono circa il 60-70% del totale, quando si esce appunto dalla sperimentazione arriveranno al 100%”.
Parlando di sostenibilità c’è la questione delle tariffe e del nomenclatore tariffario che però “ormai è inadeguato, e va rivisto soprattutto per quanto riguarda le farmacie che hanno maggiori oneri e maggiori costi. È un quadro da mettere assieme e da sistemare quindi ben venga il Ddl delega per fissare dei principi certi”
Il Ddl introduce anche una visione innovativa della presa in carico. “È un cambio di paradigma che parte da un miglioramento dell'accesso al farmaco, un processo già iniziato lo scorso anno con le gliptine e quest'anno con le glifozine, che vuole portare il farmaco vicino all'assistito in modo che l'assistito possa essere meglio seguito in prossimità. In questo modo il farmacista di comunità riesce a seguire tutto il piano terapeutico del paziente e ovviamente anche seguirne l'aderenza terapeutica”.
Tra le innovazioni recenti spicca la ricetta dematerializzata annuale per pazienti cronici: “Una sfida focalizzata sul paziente cronico ormai vinta – aggiunge – perché siamo riusciti a farla arrivare in Parlamento. Il paziente cronico viene mensilmente a ritirare il fabbisogno, quindi da una parte non dovrà più tornare entro l’anno dal medico ma soprattutto dà anche al farmacista modo di verificare veramente il rispetto dell'aderenza alla terapia perché, se i farmaci non vengono ritirati può esserci un alert verso il medico”.
Per rendere efficace questo nuovo modello serve integrazione tra professionisti “fondamentale” afferma Petrosillo che ricorda che sono già state siglate convenzioni con biologi e altri professionisti: “Bisogna creare sinergie e modelli organizzativi che mettano al centro il cittadino, che non è un insieme di comparti, ma una persona unica con bisogni complessi”, ribadisce.
Nonostante i progressi, le criticità non mancano. “È sotto gli occhi di tutti che negli ultimi 7-8 anni c’è stata un’accelerazione del percorso evolutivo della farmacia a cui ora va data una sistematicità. Certo, restano problemi come la carenza di farmacisti e l’inadeguatezza delle tariffe. Sono processi che vanno affrontati gradualmente. Le rivoluzioni positive si fanno un passo alla volta”, osserva Petrosillo.
Dalla nuova remunerazione ai dispositivi di telemedicina, dal sostegno del PNRR alla ricetta dematerializzata, molto è stato fatto: “Queste cose erano impensabili fino a qualche anno fa, ora sono attualità. È cambiato il mondo della farmacia”, conclude.
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