Psicofarmaci: boom di abuso tra i ragazzi. Dalla Sinpf vademecum per contrastarne fenomeno
L'abuso di psicofarmaci tra i giovani è un fenomeno in crescita, quelli maggiormente utilizzati sono farmaci per dormire, per l'umore, le diete e per l'attenzione spesso disponibili in casa o su internet
L'abuso di psicofarmaci tra i giovani è un fenomeno in crescita, negli ultimi 5 anni l'uso senza prescrizione medica è aumentata del 15-20%, quelli maggiormente utilizzati nel corso dell'ultimo anno sono farmaci per dormire, per l'umore, le diete e per l'attenzione spesso disponibili in casa, acquistati facilmente su Internet, recuperati per strada (22%). A mettere in evidenza i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è la Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (Sinpf) in congresso da oggi a Milano e Venezia, non solo a lanciare l'allarme ma anche per fornire un vademecum dedicato a cittadini, genitori, ragazzi e anche operatori sanitari.
Il 18% degli studenti ha usato una sostanza psicoattiva illegale nel 2021
L'uso di psicofarmaci senza alcun controllo, per uso ricreativo è un nuovo modo di superare i limiti che mette a rischio la propria salute e la propria vita, spiegano gli esperti. Un fenomeno in crescita costante (+15 - 20% negli ultimi 5 anni), grazie anche alla loro facilità di reperimento: secondo lo studio ESPAD dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, questi farmaci sono troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su Internet (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici. Consumi che, nell'ultimo periodo a seguito anche dell'effetto pandemia, avrebbero superato abbondantemente il 6%, almeno nel 10% dei giovani, alimentando la dipendenza associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive (tabacco, energy drink, benzodiazepine e sostanze stupefacenti), e lo sviluppo di comportamenti pericolosi. Secondo i dati del Cnr, la tipologia di psicofarmaci, usati senza prescrizione medica, maggiormente utilizzata nel corso dell'ultimo anno è quella dei farmaci per dormire (5%). Seguono quelli per l'umore e le diete (1,7% per entrambe le tipologie) e quelli per l'attenzione (1,2%). Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie di psicofarmaci analizzate, con un rapporto di genere minimo pari a 1,8 in relazione ai farmaci per l'attenzione e un rapporto massimo più che triplo (3,4) quando si analizzano quelli per le diete. In generale il Rapporto riferisce inoltre che il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e che quasi il 10% degli studenti è un "poliutilizzatore", facendosi di almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi. La sostanza illegale più diffusa è la cannabis, seguita dalle così dette New Psychoactive Substances, sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note.
Vademecum: psicofarmaci fuori dalla portata di chiunque possa abusarne
Gli esperti della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (SINPF), hanno voluto fornire una serie di consigli attraverso un vademecum dedicato a cittadini, genitori, ragazzi e anche medici: 1. No al "fai da te", no alla cosiddetta "assunzione per opportunità": rivolgersi sempre al medico; 2. Non sottovalutarne la potenza terapeutica e le importanti ricadute collaterali; 3. Tenerli fuori dalla portata di chiunque possa approfittarsene o fare un cattivo uso; 4. Avviare campagne di sensibilizzazione e counselling mirati a pazienti, ai giovani in particolare e alla cittadinanza in generale; 5. In caso di disturbi come ansia, depressione, disturbi dell'umore, seguire sempre le indicazioni dello specialista.
"Questi psicofarmaci rappresentano per molti un'ancora di rassicurazione per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l'aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma, migliorando sonno e umore - spiega Matteo Balestrieri, Ordinario di Psichiatria all'Università di Udine e co-presidente della Sinpf - e spingono quindi i giovani ad assumerli sfuggendo al controllo in famiglia, reperiti in luoghi sicuri, come la casa in caso di familiari che già ne facciano uso, o in altri molto più insidiosi, come il web e la strada, sedi di un nuovo e più moderno spaccio, con reali rischi di overdose. Un trend, purtroppo, sempre più generalizzato tra i giovani". "Gli psicofarmaci, insieme ad un percorso terapeutico a 360 gradi, sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi - prosegue Claudio Mencacci direttore emerito di psichiatria all'ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf -. Non bisogna averne paura, non ce n'è alcun motivo. Molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Se invece queste cure vengono usate con modalità e intenzioni diverse non aiutano e soprattutto possono avere ripercussioni negative. Preoccupa perciò tutti noi la facilità con cui i ragazzi riescano a procurarsi psicofarmaci al di fuori dei canali ufficiali, la conoscenza dei luoghi e le modalità per ottenerli. Da qui la necessità, prioritaria, di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione sul fenomeno e i rischi associati alla possibile dipendenza da abuso di psicofarmaci, tanto più grave se fuori controllo medico, e di azioni educazionali che ne favoriscano il contrasto, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni: dalla scuola, alla classe medica, medici di medicina generale e specialisti, alle famiglie".
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A cura di Redazione Farmacista33
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