Influenza
04 Ottobre 2024Spesso i sintomi clinici di Influenza e virus stagionali sono sovrapponibili ed è difficile distinguere un virus dall'altro. Ecco come orientarsi in un 'parterre' sempre più affollato di virus che entrano in azione con i primi sbalzi di temperature
Con l’arrivo dei primi sbalzi di temperatura e i successivi cali prolungati, i virus stagionali iniziano a moltiplicarsi. Febbre alta, naso che cola, gastroenterite: i sintomi sono tanti e spesso simili, rendendo difficile distinguere tra i diversi patogeni che circolano. "C'è uno schema 'ideale' che parte dall'alto con l'influenza, il metapneumovirus, il virus respiratorio sinciziale, per poi arrivare fino al rhinovirus, responsabile del comune raffreddore", spiega il virologo Fabrizio Pregliasco in un’intervista rilasciata ad Adnkronos Salute. Tuttavia, Pregliasco sottolinea un problema: spesso i sintomi clinici sono talmente sovrapponibili che è difficile distinguere un virus dall'altro. Questo porta molte persone a generalizzare, dicendo di avere l'influenza, quando in realtà potrebbero essere affetti da uno dei tanti virus respiratori o gastrointestinali, come gli enterovirus.
In questo mare di virus, Pregliasco fornisce delle indicazioni utili per riconoscere i principali responsabili delle infezioni respiratorie di questa stagione. "Al momento stanno circolando soprattutto forme simil-influenzali a causa degli sbalzi termici", spiega il professore. "Abbiamo avuto alcuni isolamenti sporadici di influenza, ma il vero picco arriverà solo con un calo prolungato delle temperature." Ad oggi, la rete di sorveglianza sui virus respiratori non è ancora attiva, ma si stima che i casi settimanali si aggirino intorno ai 150-200mila.
Ma come distinguere un’influenza vera da una forma simil-influenzale? Pregliasco spiega che l’influenza si riconosce grazie alla classica "triade": febbre alta (di solito oltre i 38 gradi), un sintomo generale come dolori muscolari o spossatezza, e almeno un sintomo respiratorio come naso che cola, tosse o occhi arrossati. "Tutto il resto sono gli altri virus", continua Pregliasco, aggiungendo che il Covid complica ulteriormente il quadro, essendo un virus "trasversale" con sintomi molto variabili.
Le ultime varianti di Sars-CoV-2 non presentano sintomi particolarmente distintivi, secondo Pregliasco. "Non si può capire con certezza. La risposta della persona al virus è estremamente variabile: ho visto giovani che ancora lamentano la perdita del gusto e dell'olfatto, mentre anziani non manifestano alcun sintomo." Questa variabilità rende il tampone ancora necessario, soprattutto per le persone anziane e fragili. "Può esserci il Covid senza febbre", afferma Pregliasco, e questo dipende dalla capacità di risposta del sistema immunitario e dall'immunoevasività delle nuove varianti
Il virologo offre una guida pratica per orientarsi tra i diversi virus che circolano durante la stagione fredda, con l’obiettivo di affrontare al meglio i sintomi e prevenire complicazioni, soprattutto nelle persone più vulnerabili. Ecco le sue 5 regole d’oro:
La prima regola è fare tesoro di quanto imparato durante la pandemia. Prestare attenzione agli sbalzi termici, coprendosi adeguatamente per evitare sbalzi di temperatura che possono favorire l'insorgenza di malattie. L'uso della mascherina rimane utile in situazioni di affollamento, soprattutto per proteggere sé stessi e gli altri. Lavarsi frequentemente le mani e mantenere una buona igiene personale sono altre misure preventive essenziali, come già abbiamo imparato durante il periodo del Covid-19.
Il secondo punto fondamentale riguarda le vaccinazioni in particolare per le categorie più a rischio. Pregliasco raccomanda fortemente il vaccino anti-influenzale e il vaccino anti-Covid per le persone anziane e fragili. Questi vaccini sono una protezione importante contro complicazioni che possono derivare da entrambi i virus, riducendo il rischio di forme gravi e di ospedalizzazione.
Quando si manifestano i primi sintomi, è utile ricorrere a una automedicazione responsabile, cioè l’uso di farmaci da banco, come gli antinfiammatori, per alleviare i sintomi senza eliminarli completamente. È importante però monitorare l’andamento dei sintomi l’andamento dei sintomi per 2 o 3 giorni: se non ci sono miglioramenti o la situazione peggiora, bisogna contattare il proprio medico. Automedicarsi senza attenzione potrebbe nascondere problematiche più serie, per questo è essenziale non sottovalutare il quadro clinico.
Anche se il Covid non è più una pandemia, rimane un virus insidioso per alcune categorie di persone, in particolare per gli anziani e i soggetti fragili. Per loro, è ancora fondamentale eseguire un tampone Covid ai primi segnali di infezione. Identificare tempestivamente un'infezione da Covid consente di intervenire con trattamenti specifici, come il farmaco antivirale **Paxlovid**, che può essere prescritto per ridurre la gravità dei sintomi e prevenire complicazioni.
L’ultima regola di Pregliasco riguarda l'uso degli antibiotici: non vanno assunti nelle prime fasi di un'infezione virale. Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e il loro uso inappropriato può portare a resistenze batteriche. Assumerli senza una precisa prescrizione medica non solo è inutile, ma può anche essere dannoso. È essenziale quindi evitare l'autoprescrizione di questi farmaci e seguire le indicazioni di un medico solo se necessario.
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